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Cicchitto: "Non ho chiamato Monti per parlare di giustizia"

di Alessandro Avico |28 Marzo 2012 9:33

ROMA – ''Non e' assolutamente vero, sono illazioni. I temi della giustizia non sono stati nemmeno sfiorati''. Lo afferma al Corriere della Sera il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, respingendo cosi' l'ipotesi di aver telefonato al premier Mario Monti, impegnato nel vertice di Seul, per discutere del ddl anti-corruzione. ''La concussione – aggiunge Cicchitto – non e' al centro delle mie preoccupazioni', 'prendo atto della provocazione, ma non e' di questo che stiamo parlando'.

''Nessun cortocircuito'', afferma ancora Cicchitto, spiegando pero' che ''il momento e' teso'' e dunque, con la telefonata in Corea, 'siamo nella piu' assoluta normalita' dei rapporti fra il premier e i capigruppo di una cosi' difficile maggioranza''. In effetti, prosegue, ''ddl anticorruzione, responsabilita' civile dei giudici e intercettazioni sono temi su cui siamo tradizionalmente molto lontani dal Pd. Non c'e' nulla di scontato, e' solo un inizio''.

Sull'articolo 18, il capogruppo Pdl osserva che ''se il Parlamento smonta un pezzo della legge se ne perde la ratio e tutto il provvedimento e' messo in questione''. Il Pdl non vuole innescare la crisi, ma, fa sapere Cicchitto, ''mi preoccupo per la tenuta della baracca. E cosi' Monti. Non credo che polemizzasse con noi quando ha detto che non tirera' a campare. Ce l'aveva col Pd. Un settore del partito spinge per buttare tutto all'aria''. Sulla riforma del Porcellum, Cicchitto osserva: ''E' una questione tutta da verificare. E' facile trovare intese sulle linee generali, poi quando si va nel particolare e' tutto piu' complesso''.

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