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Bastia Umbra, al via la convention di Fli: segui la diretta su Blitz Quotidiano

di Alberto Francavilla |6 Novembre 2010 19:37

E’ cominciata il 6 novembre a Bastia Umbra (Perugia) la convention di Futuro e Libertà, il gruppo dei “finiani” fuoriusciti dal Pdl. C’è molta attesa per il raduno, che dovrebbe culminare con la formazione del partito. Inoltre sarà l’occasione per verificare se Gianfranco Fini e i suoi rimarranno fedeli al governo (almeno per questa legislatura) o ne prenderanno le distanze.

Di seguito la diretta della convention su Blitz Quotidiano.

19.34: ”Io ho sempre detto la verita’ e questo e’ il ringraziamento. Ho avuto coraggio, nessuno avrebbe avuto il coraggio che ho avuto io”. Patrizia D’Addario, illuminata dai faretti delle telecamere che la circondano,si lascia sfuggire qualche lacrima all’interno della fiera di Bastia Umbra che ospita la convention dei futuristi. Si allontana tra le auto parcheggiate mentre cameramen e fotografi l’ha inseguono, si volta e’ ripete: ”Ho avuto coraggio, ho sempre detto la verita’. Ero qui perche’ volevo capire, stimo Fini”. Ancora qualche passo e’ scompare nella notte, anche i cameraman si allontanano. Domani, forse, tornera’. Lo ha lasciato intendere facendo un riferimento al discorso che terra’ Fini e che lei vorrebbe ascoltare, ma chissa’ se dopo tutto quello che e’ accaduto tornera’ davvero.

19.06: ”Vai via, qui non ti vogliamo”. Finisce cosi’ la ‘comparsata’ di Patrizia D’Addario alla convention di Fli a Bastia Umbra. La donna, divenuta famosa dopo lo scandalo sessuale che vedeva coinvolto Silvio Berlusconi, partita questa mattina da Bari, ha raggiunto nel pomeriggio la struttura dove si svolge l’assise dei finiani: ”Stimo Fini come politico e sono qui per capire di piu”’, ha detto ai cronisti che subito l’hanno circondata per sapere il motivo della sua presenza.

17.45: ”Il nostro obiettivo non e’ fare la santa alleanza contro qualcuno e nemmeno un’Arca di Noe’ per salvare altri”. Lo afferma Adolfo Urso, coordinatore di Futuro e Liberta’. ”Noi dobbiamo evitare che il diluvio ci sia e che l’italia sia travolta dal diluvio – aggiunge – Dobbiamo costruire una forza moderna, europea, aperta, inclusiva, laica, riformista, innovatrice; proprio quello che saebbe dovuto essere il Pdl. Noi dobbiamo raccogliere quel testimone e portarlo avanti”.

17.43: ”Un patto di legislatura? E’ solo una formula lessicale. Non c’e’ scritto con quale presidente del Consiglio, con quale maggioranza, con quale governo. Quando Berlusconi lo chiarira’, valuteremo”. Lo dice il capogruppo dei deputati Fli Italo Bocchino conversando con i giornalisti in sala stampa durante la convention di Fli. ”Noi siamo perche’ proceda la legislatura – dice ancora Bocchino – e perche’ il presidente del Consiglio sia quello che ha vinto le elezioni. Ma se Berlusconi non e’ in grado di governare e getta la spugna, faremo le nostre valutazioni. Daremo i nostri voti solo per i provvedimenti previsti nel programma e non per quelli utili e interessati. Non si deve solo dire di voler governare, ma anche come, con chi e per che cosa. Senno’ bisogna trovare soluzioni alternative”.

17.40: ”Appoggio esterno? Abbiamo progetti piu’ ambiziosi. Fini domani andra’ molto oltre”. Lo dice Italo Bocchino conversando con i giornalisti in sala stampa durante la convention di Fli. ”Il 29 settembre, giorno del suo 74esimo compleanno – aggiunge Bocchino – Berlusconi ci ha detto che in cinque settimane avrebbe realizzato i cinque punti del programma. Non e’ successo niente. Sono stati fatti solo provvedimenti che non comportano spesa, perche’ altrimenti Bossi e Tremonti avrebbero posto il veto”. ”Ieri e’ stato varato un provvedimento sulla prostituzione che era in esame da due anni – conclude Bocchino – mi sembra un po’ poco…”.

17.20: ”Noi amiamo l’Italia, la nostra Patria e la vogliamo orgogliosa e consapevole, unita nelle sue differenze, civile e generosa, tollerante ed accogliente; una Nazione di cittadini liberi, che credono nell’etica della responsabilita’ ”. Inizia cosi’ il ‘Manifesto per l’Italia’ di Fli letto da Luca Barbareschi alla Convention del movimento finiano a Bastia Umbra. ”Noi vogliamo un’Italia in cui i cittadini che fanno il loro dovere godano di diritti certi, garantiti da uno Stato più efficiente e meno invadente, senza burocrazia e clientele – si legge ancora – Un’Italia protagonista e competitiva nel mondo, aperta al mercato e alla concorrenza. Un’Italia intransigente contro la corruzione e contro tutte le mafie, che promuova la legalità, l’etica pubblica e il senso civico”. ”Un’Italia del merito, senza privilegi, caste e rendite di posizione, dove tutti abbiano uguali opportunita’ e vengano premiati i piu’ capaci – continua – Un’Italia solidale, attenta ai più deboli e agli anziani, fondata sulla sussidiarieta’, che valorizzi l’associazionismo e il volontariato”. ”Un’Italia rispettosa della dignità di ogni persona, cosciente della funzione educativa e sociale della famiglia, garante dei diritti civili di ognuno”, continua il manifesto. ”Un’Italia che difenda e valorizzi l’ambiente, il paesaggio, le bellezze naturali, il suo straordinario patrimonio culturale e storico. Un’Italia che rimetta in moto lo sviluppo economico puntando sulle imprese, sui giovani e sulle donne, sull’economia verde, sullo sviluppo della rete, un’Italia che produca più ricchezza e garantisca una maggiore qualità della vita”. Vogliamo – si legge ancora – ”un’Italia che investa nella cultura, nella formazione e nella ricerca, nella scuola e nell’università: un’Italia che promuova l’innovazione, le infrastrutture immateriali e dove arte, cinema, musica e teatro siano motore della crescita”. ”Un’Italia – conclude – severa con chi vìola le leggi, attenta alla sicurezza dei cittadini; un’Italia con un fisco equo, che sanzioni l’abusivismo e l’evasione fiscale, che combatta parassiti e furbi e premi la dignità del lavoro. Un’Italia in cui la politica non sia solo scontro e propaganda, ma si ispiri a valori e programmi per garantire l’interesse nazionale e il bene comune. Un’Italia che abbia un futuro di libertà”.

17.04: ”Questa gente ti chiede di costruire una nuova destra, come quella che c’e’ in Francia, Germania, Inghilterra. Devi avere coraggio, lo stesso coraggio che hai avuto quando hai osato alzare il dito contro una ingiustizia”. Italo Bocchino, capogruppo dei deputati Fli, prende la parola alla convention di Futuro e Liberta’, e chiede a Gianfranco Fini di ”costruire una nuova opzione politica per l’Italia, veramente plurale”.

16.54: Giallo alla Convention di Fli a Perugia sulla presenza di Patrizia D’Addario, la escort protagonista dello scandalo che con le sue rivelazione chiamo’ in causa Silvio Berlusconi. La D’Addario, secondo alcune indiscrezioni, stava raggiungendo Bastia Umbria per partecipare all’assise di Fli. Secca la smentita dell’ufficio stampa di Fli: ”La presenza di Patrizia D’Addario alla nostra Convention – si legge in una nota – e’ imprevista e non gradita e rappresenta una evidente provocazione che non ci interessa e che respingiamo al mittente”.

16.45: ”Non ci limiteremo a vivere di rendita. Abbiamo nell’animo e nel cuore la voglia di continuare nel meraviglioso disegno che e’ il cambiamento della nostra patria”. Lo afferma Gianfranco Fini prendendo la parola alla Convention di Fli a Bastia Umbra.

16.43: ”Nessun traguardo puo’ esserci precluso, ogni obiettivo puo’ essere raggiunto e abbiamo, lo diro’ meglio domani, obiettivi ambiziosi”. Lo dice Gianfranco Fini parlando dal palco della platea della convention di Perugia.

16.42: Fini sale sul palco, abbraccia e accarezza Luca Barbareschi che ha appena letto il manifesto per l’Italia. Batte le mani alla platea che lo acclama urlando ”Fi-ni, Fi-ni’. E dice, ”vi abbraccio tutti, ho vissuto tanti momenti commoventi ma quello di oggi e’ irrepetibile perche’ dimostra che in Italia c’e’ ancora una politica fatta all’insegna degli ideali”.

16.42: ”Ho un incarico, il piu’ grande che mi e’ stato affidato nella mia vita di spettacolo e politico: leggere il ‘Manifesto per l’Italia’ ”. Con queste parole Luca Barbareschi ha letto alla platea della Convention di Fli a Bastia Umbra il manifesto di Fli.

16.39: Standing ovation per Gianfranco Fini che, passando in mezzo alle file della platea, fa il suo ingresso alla convention di Futuro e Liberta’ fra gli applausi. Poco prima dell’ingresso alla convention il leader di Fli ha avuto una riunione con Italo Bocchino, Andrea Ronchi ed Adolfo Urso.

16.09: Tutti in piedi per cantare l’Inno d’Italia: inizia cosi’ a Bastia Umbra la Convention di Fli. Luci accese sul palco mentre sui sei maxischermi sono proiettati il simbolo e slogan del movimento finiano: l’effetto e’ suggestivo e concentra tutta l’attenzione della sala sulla piccola tribuna allestita per chi deve parlare.

16.04: In tailleur pantalone nero e camicetta crema Elisabetta Tulliani siede in prima fila alla convention di Futuro e Liberta’, dove si attende l’arrivo di Gianfranco Fini in sala.

15.54: Tra i gadget in vendita alla convention di Fli compare anche un libro dedicato a Benito Mussolini. In bella mostra tra spillette, penne stilografiche, cappellini e braccialetti tricolore spunta anche un libro dedicato a Benito Mussolini. Nel pantheon ideale costituito dalle pubblicazioni sui leader europei di destra infatti c’e’ anche il pamphlet ‘La mia vita con Benito’ di Rachele Mussolini a fianco a titoli come ‘L’Europa che verra” scritto dal presidente della Camera o ‘Testimonianza’ di Nicolas Sarkozy, o ancora ‘Otto anni di governo per cambiare la Spagna’ di Jose’ Maria Aznar. Ovviamente molto spazio viene dato a ‘Il futuro della liberta’ – Consigli non richiesti ai nati nel 1989′ scritto proprio da Gianfranco Fini.

15.49: ”Non aderisco a niente, io ascolto soltanto: sono un osservatore”. Alfredo Biondi, dopo essersi dimesso dalla direzione del Pdl, arriva a Bastia Umbra per la prima convention di Futuro e Liberta’ e risponde cosi’ a chi gli chiede se intenda aderire al movimento politico di Gianfranco Fini.

15.41: Quasi esaurita, tra i gadget della prima convention di Futuro e Liberta’, la t-shirt in stile Andy Warhol con la foto di Gianfranco Fini che alza il dito contro il premier Silvio Berlusconi e dice ”Che fai mi cacci?”, nello scontro ormai celebre della direzione del 22 aprile scorso. Costo 10 euro.

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