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Di Maio: “Se M5s al governo, manterremo il bonus 80 euro di Renzi”

di Alberto Francavilla |15 Dicembre 2017 12:03

Luigi Di Maio in una foto di repertorio Ansa

Luigi Di Maio in una foto di repertorio Ansa

ROMA – Luigi Di Maio ha detto che se M5s andrà al governo manterrà il bonus 80 euro di Renzi, ed anzi punterà ad allargare il taglio delle tasse intervenendo sull’Irpef. Il candidato premier grillino ha parlato ai microfoni di Radio anch’io, su Radio Rai 1. Di Maio ha replicato ad un radio ascoltatore che, pur dichiarandosi contrario a Renzi, si è detto preoccupato dell’eventuale abrogazione degli 80 euro. “Sono soldi suoi – ha prontamente risposto Di Maio – se li merita e nessuno glieli vuole togliere. Sono uno sconto Irpef e nessuno glieli vuole togliere”. “Noi presenteremo una manovra fiscale – ha spiegato – con ulteriore alleggerimento per il ceto medio e con l’ allargamento della no tax area. Gli 80 euro erano una mancetta, ma noi allargheremo il taglio delle tasse”. “Quella fu una televendita – ha aggiunto – era l’atteggiamento ad essere sbagliatissimo”.

Poi torna a parlare di Banca Etruria: “Il fatto che Boschi, che era ed è parte potente del governo, si fosse premurata in quegli anni di andare da Unicredit o da Consob per occuparsi della banca del padre è deplorevole ed è conflitto di interesse”. “E’ come sparare sulla Croce Rossa – ha aggiunto – non è un ministro ma un conflitto di interesse vivente”. All’obiezione del fatto che Boschi non abbia partecipato ai Consigli dei ministri che hanno preso decisioni sulle banche, Di Maio ha replicato osservando che proprio questo dimostra il conflitto di interessi: “Ma come, non partecipa ai Consigli dei ministri e poi va in giro a parlare con altri soggetti di banche?”. “Il Ministro – ha aggiunto – doveva andare in giro tra i risparmiatori per ristorarli. Queste persone invece sono state abbandonate dallo Stato, mentre questi signori facevano il giro delle sette chiese per salvare le Banche”.

Di Maio rispondendo ad una domanda che ipotizzava intese con Liberi e Uguali e Pd dopo il voto, alla luce dell’accordo sul biotestamento: “Io direi di non utilizzare una grande legge di civiltà per altri discorsi, perché non c’è altro fine. Ieri è stata approvata una legge importantissima, abbiamo dato prova del fatto che quando si vogliono approvare buone leggi lo si può fare, ma non in vista di future alleanze”.

“La legge Fornero la vogliamo superiore, partendo dai lavori usuranti, mandando in pensione prima loro. Poi vogliamo abolirla gradualmente e totalmente, attingendo dalle risorse delle pensioni d’oro e da 50 miliardi di euro di sprechi del bilancio dello Stato”. Lo ha detto Luigi Di Maio a Radio anch’io, su Radio Rai1. L’età per la pensione di vecchiaia, ha spiegato, “tornerebbe a quella in vigore prima della legge Fornero, a 65 anni”. “La legge Fornero – ha osservato il leader di M5s – fu fatta per ridurre il debito pubblico, che invece è continuato ad aumentare. La ricetta per ridurre il debito invece è di fare investimenti, anche in deficit, attingendo prima a 50 miliardi di sprechi”.

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