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Elezioni comunali, più astenuti al Nord

di luiss_smorgana |8 Maggio 2012 17:44

ROMA, 8 MAG – L'astensionismo ha colpito soprattutto le regioni settentrionali. E' quanto emerge da uno studio sui risultati delle elezioni comunali di domenica e lunedi' condotto dall'Istituto Cattaneo di Bologna.

A livello nazionale si regista un calo marcato della percentuale di votanti, che passa dal 73,7% del 2007 al 66,9% del 2012. La diminuzione di quasi 7 punti percentuali, sostengono i ricercatori dell'Istituto, costituisce un dato inconfutabile di crescita della disaffezione. Circa un terzo dell'elettorato ha rinunciato a recarsi alle urne.

La progressione dell'astensione tra i due turni di elezioni amministrative (2007 e 2012) ha penalizzato soprattutto le regioni settentrionali. In testa l'Emilia-Romagna, con quasi 11 punti percentuali di calo, seguita dalla Toscana (-10 punti percentuali) e dalla Lombardia (- 9 punti percentuali). In tutte le regioni del Centro-sud la riduzione e' stata invece assai piu' contenuta (tra i 3 e i 6 punti percentuali).

A causa di questa diversa velocita' di incremento del non voto, la graduatoria della partecipazione appare rovesciata rispetto a quanto si riscontra solitamente alle elezioni politiche. In testa alla graduatoria dei votanti si collocano gran parte delle regioni del Sud, mentre gli elettori delle regioni settentrionali e della ''zona rossa'' (ad eccezione di quelli dell'Umbria) hanno votato meno della media nazionale. In assoluto, la regione dove si e' registrata la piu' bassa affluenza alle urne e' la Liguria, con il 57% (in questa regione poco piu' di un elettore su due si e' recato alle urne). Anche la Toscana (60,8%) e l'Emilia-Romagna (64,6%) si collocano in coda alla classifica; dato particolarmente significativo se si considera che l'elettorato di queste due regioni ha espresso storicamente i livelli piu' alti di mobilitazione.

Il calo della partecipazione al Nord, secondo l'Istituto Cattaneo, si puo' presumibilmente spiegare con il collasso del PdL e della Lega nelle aree di tradizionale radicamento. Si puo' ritenere che, almeno in parte, questa dinamica abbia investito anche le regioni della zona rossa. Diversamente, la sostanziale tenuta della partecipazione nelle regioni del Sud potrebbe essere attribuita alla notevole frammentazione dell'offerta politica, che ha fornito all'elettorato meridionale un piu' vasto ventaglio di opportunita' per esprimente le sue scelte.

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