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Elezioni, sondaggi proibiti? Non sul web con le “corse clandestine”

di Emiliano Condò |26 Maggio 2011 14:50

ROMA – Sondaggi proibiti. La regola dice così. E sulla carta è tassativa: nei quindici giorni che precedono le elezioni non si possono diffondere perché potrebbero suggestionare e orientare l’elettore. In teoria la regola è tale perché vale per tutti, dalla tv ai giornali, passando per il web. Partiti e candidati possono sempre commissionarli, ma i risultati non possono uscire dalle segreterie.

Eppure, questa volta, qualche cosa filtra. Il web ha trovato la soluzione per forzare l’embargo. Basta procedere a suon di metafore. Non si può, per esempio, proibire ad un sito di raccontare l’apparentemente innocua corsa di due cavalli al Gran Prix di Milano. “Nome in codice – scrive Federico Mello sulla rubrica dedicata al web del Fatto Quotidiano – corse clandestine”. I cavalli in gara, però, si chiamano Fan Pisapie e Morattenne. Scrive Mello: “Alla fine Pisapie ne è uscito come dominatore pressoché totale con il tempo di 54 secondi”.

Discorsi analoghi, sul sito Notapolitica.it, riguardano altre corse clandestine, con in gara cavalli dai nomi non troppo misteriosi (Galopin du Magistry e Lettierenne) all’ippodromo di Napoli. Un altro sito dedicato al tema, abbandona i cavalli e salta sulle macchine di Formula 1. Ma la sostanza non cambia: a Milano, Napoli e Cagliari è sempre corsa a due: la Ferrari rossa contro la RedBull blu. Con risultati, però, non necessariamente uguali a quelli della pista vera.

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