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Fiducia governo Renzi, ora Camera. Fassina: “Il mio sì non è delega in bianco”

di Maria Elena Perrero |25 Febbraio 2014 12:53

Matteo Renzi alla Camera (Foto Lapresse)

ROMA –  Fiducia al governo Renzi, dopo il sì al Senato, incassato all’1 di notte con 169 voti (4 meno di Letta) si passa alla Camera. Dove il presidente del Consiglio ha già dovuto mandare giù un boccone amaro servitogli dal suo stesso partito, per mano, anzi, per bocca, di Stefano Fassina. 

L’ex viceministro all’Economia ha preso le distanze dal  nuovo governo:

“Il mio voto non è  il conferimento di una delega in bianco. Sul piano programmatico vi è la più ampia disponibilità possibile ma valuterò esclusivamente il merito dei provvedimenti. Nel suo discorso ho visto un cambiamento nello stile comunicativo ma meno nella sostanza dell’analisi e nei riferimenti programmatici. C’è ancora continuità con un paradigma che non funziona. Il punto di fondo è il nostro rapporto con l’Unione europea: di fronte a un’Eurozona sulla rotta del Titanic la retorica europeista non basta, serve un’altra Europa. L’europeismo dei padri fondatori è mortificato da chi guida oggi l’Ue”.  

Fassina voterà la fiducia a Renzi

“per consapevolezza della delicata fase politica e per la necessità di tentare anche la più minuta possibilità di ricostruzione morale e civile del Paese. Ciò non abbrevia la distanza di analisi e il mio voto non è infatti il conferimento di una delega in bianco. Sul piano programmatico vi è la più ampia disponibilità possibile ma valuterò esclusivamente il merito dei provvedimenti”.

La discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche per il nuovo governo presentate dal neo-premier è iniziata alle 10 di mattina, con 51 deputati iscritti a parlare. Alle 16 è prevista la replica del presidente del Consiglio e subito dopo inizieranno le dichiarazioni di voto. La prima chiama dei deputati inizierà alle 18:30.   

Il dibattito è in diretta anche su Twitter grazie a @Montecitorio, l’account ufficiale della Camera dei deputati. L’hashtag #siparte e il link alla diretta video guidano all’attività svolta tra i banchi dell’Aula.

Alla Camera Renzi si è portato il suo portatile Apple, da tenere acceso davanti a sé sul banco del Governo, di fianco alle carte. Una novità sul tavolo dell’esecutivo a Montecitorio. Lunedì in Senato Renzi ha usato intensamente il suo smartphone, tanto da dover chiedere più volte ai commessi di ricaricare la batteria.

 

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