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Genova va alle elezioni, Marta Vincenzi sta con la Chiesa: “No all’Imu”

di Maria Elena Perrero |6 Gennaio 2012 10:00

Mart Vincenzi (Foto LaPresse)

GENOVA – Le elezioni comunali sono alle porte, e la laica, esponente del Pd, Marta Vincenzi strizza l’occhio all’elettorato cattolico.

In un colloquio con il Secolo XIX il sindaco di Genova entra nel merito della polemica su Ici e Chiesa e dice: “Considero ingiusto il can can che si sta facendo sul fatto che la Chiesa debba pagare l’Ici o l’Imu. E’ sicuramente giusto che la Chiesa debba pagare, e già paga, per le attività commerciali. Però l’Avvenire scrive che se si chiedesse non solo alla Chiesa, ma anche alle Onlus e al volontariato, di versare l’Imu per gli immobili dove si svolgono le attività sociali senza fini di lucro, le entrate per lo Stato non sarebbero superiori a 100 milioni di euro. E non è così che si possono risolvere i problemi di bilancio”.

Vincenzi cita Avvenire, il quotidiano dei vescovi, e il servizio “Esenzioni Ici al sociale? Nessuna cifra miliardaria”. “La Chiesa deve pagare per le attività commerciali, e lo paga senza problemi. Ma i dati che cita il quotidiano ci dicono che il problema non è lì”.

Lo schierarsi di Vincenzi con la Chiesa fa sorgere il dubbio, scrive il Secolo XIX, che la presa di posizione sia dovuta alla concorrenza alle primarie del Pd della senatrice cattolica Roberta Pinotti, che dice: “Tutto il dibattito che si è sviluppato sulla questione Ici o Imu non va riferito al volontariato, non importa se si parla di cattolici o di associazionismo laico”.

Pinotti si dice d’accordo con Vincenzi: “Dove le attività ecclesiali hanno fini di lucro pagano già. E se esistono anomalie in questo senso vanno risolte. Su questo ci si può ritrovare tutti”.

A distogliere l’attenzione dal problema puntando il dito sulla sottigliezza della distinzione tra attività commerciali o meno è l’altro candidato alle primarie del Pd in quota Sel, Marco Doria. “C’è un’ambiguità delle norme nazionali che non distinguono chiaramente tra edifici che hanno finalità di culto ed edifici che hanno altre finalità. E’ opportuno affrontare la questione, nel senso della chiarezza assoluta, nel momento in cui tutti gli italiani sono chiamati a fare dei sacrifici”.

Sui sacrifici torna anche un altro candidato alle comunali, il leghista Edoardo Rixi: “Con le norme attuali la Coop Liguria non paga l’Ici e non pagherà l’Imu. Il Credito Cooperativo non paga, così come i partiti. Se si fanno sacrifici è giusto che li facciano tutti”.

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