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Governo ottiene la fiducia, alla Camera solo tre voti di scarto. La diretta e le reazioni

di luiss_vcontursi |14 Dicembre 2010 20:08

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi incassa la fiducia . La Camera ha repinto la mozione di sfiducia per 311 a 314. Decisivi i voti di Calearo, Scilipoti e Cesario, oltre alle due defezioni all’interno di Fli, Siliquini e Polidori. Più ampio il vantaggio al Senato dove l’esecutivo ha ottenuto la conferma con 162 si e 135 no.

19,57, Moffa: “Esco da Fli e vado nel gruppo misto”. “Esco da Fli che se è rappresentato dal discorso di oggi di Bocchino è molto lontano dalla linea che in qualche misura e con grande fatica eravamo riusciti a costruire. Lo formalizzerò domani al Presidente della Camera e vado nel Gruppo Misto”. Così a Radio 24 in diretta alla Zanzara Silvano Moffa annuncia le sue dimissioni di Fli e spiega: “In quei momenti ho capito in maniera molto chiara che la volontà non era quella di essere responsabili, come era stato stabilito, ma si era precostituita la volontà annunciata dal Presidente Fini di andare all’opposizione e di snaturare il ruolo di Fli, attraverso un percorso per la costituzione di un terzo polo che non mi ha mai entusiasmato”. ”Quell’intervento di oggi di Bocchino è stato un ripensamento in qualche modo sollecitato soltanto dal fatto che si voleva a tutti i costi ‘mettersi al sicuro’ su quella che io considero un evento sbagliato, cioè un braccio di ferro, una conta numerica che non risolve ancora le questioni politiche del paese”. Alla domanda di Giuseppe Cruciani sulla compatibilità del ruolo di Fini come Presidente della Camera, Silvano Moffa risponde: “il ruolo di Fini non è più compatibile con la Presidenza della Camera perché è collegato con la responsabilità e la conduzione dell’aula e si pone anche un problema politico”.

19,34, Galioto lascia il gruppo Pdl al Senato. Enzo Galioto, il senatore siciliano del Pdl che oggi non ha partecipato al voto di fiducia a Palazzo Madama, lascia il gruppo parlamentare del partito di Silvio Berlusconi. L’addio viene annunciato da Galioto in una lettera al capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri.

19,02, Casini: “Berlusconi vada avanti da solo”. ”Per dar vita a un governo di responsabilita’ piu’ ampio abbiamo chiesto a Berlusconi di dimettersi prima o dopo il voto alla Camera. Ha ritenuto di non ascoltare il nostro consiglio. Peraltro ha ottenuto la fiducia che voleva per tre voti e ora ha solo il dovere di governare. Se non sara’ in grado di farlo si e’ lasciata aperta solo una strada: costringere irresponsabilmente il Paese alle elezioni. Sia chiaro che in quel caso siamo pronti a presentare agli italiani una proposta di governo alternativa al Pd e al Pdl”: lo dichiara Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, in una conferenza stampa al termine dell’ufficio politico del suo partito.

18,25, Formigoni: “Sconfitta pesantissima per Fini e Fli”. ”Se c’e’ chi ha subito una sconfitta pesantissima oggi e’ Gianfranco Fini e Futuro e Liberta”’. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha commentato cosi’ la conquista della fiducia da parte del governo Berlusconi sia alla Camera sia al Senato. E sulle dichiarazioni di Fini, che ha parlato di vittoria numerica ma ha espresso perplessita’ su quella politica, il governatore lombardo ha tagliato corto: ”sono le dichiarazioni di uno sconfitto. Noi – ha aggiunto Formigoni a margine della consegna del Premio per la Pace 2010 -, abbiamo portato a casa la fiducia in entrambi i rami del Parlamento”. Sull’opportunita’ che Gianfranco Fini lasci ora la poltrona di presidente della Camera, il presidente della Lombardia ha preferito non pronunciarsi: ”non mi pronuncio in questa direzione. La sconfitta politica c’e’ tutta, le conseguenze dei suoi comportamenti le tragga lui”.

18,20, De Girolamo: “Casini dia contributo a premier”. ”Casini dovrebbe preoccuparsi di quelli che in queste settimane sono sembrati novelli Toto’, capaci di vendere la Fontana di Trevi agli sprovveduti. L’operazione vendita Fontana di Trevi non e’ riuscita agli abili frequentatori della politica di Palazzo e Casini sapra’ farsene una ragione”. Lo afferma Nunzia De Girolamo del Pdl. ”Casini – dice – rifletta bene sull’invito ai moderati riuniti nel Ppe e dia il suo contributo al governo del centrodestra di Silvio Berlusconi”.

18,14, Berlusconi: “Quella di oggi vittoria politica”. ”Certamente e’ una vittoria politica”. cosi’ il premier Silvio Berlusconi, alla presentazione del libro di Bruno Vespa ha commentato il voto di oggi sottolineando che alla Camera la maggioranza ”avrebbe potuto essere piu’ consistente” se non ci fossero state delle ”pressioni psicologiche” su alcuni componenti di Fli. ”Non c’e’ una maggioranza alternativa e quindi si deve andare avanti”, ha aggiunto.

17,54, Casini ai suoi deputati: “Sono fiero di voi”. “Sono molto fiero del vostro atteggiamento e vi sono grato per la vostra lealtà”. E’ l’sms inviato dal leader dell’udc, Pier Ferdinando Casini, ai deputati del suo gruppo

17,52, Polidori minacciata, va dalla Polizia. Catia Polidori si sta recando alla polizia giudiziaria della Camera per denunciare le minacce che sta ricevendo. La Polidori, ex Fli, ha votato oggi a favore del governo.

17,51, Bonaiuti contro i dilettanti allo sbaraglio. “Poveri maghi, maghetti, veggenti e stregoni vari! hanno sbagliato in pieno il pronostico: Berlusconi non è stato cacciato, ma ha vinto sia al senato sia alla camera. Per questi dilettanti allo sbaraglio è aperto un corso di riqualificazione professionale”. Lo dichiara paolo bonaiuti, portavoce del premier

17,48, Briguglio lascia il Copasir. Il deputato finiano Carmelo Briguglio si è dimesso questo pomeriggio dal Copasir.

16,58, Attacchi su Facebook alla Polidori. Il profilo Facebook di Catia Polidori è intasato da decine di insulti lasciati dai tanti che non hanno condiviso la scelta di votare la fiducia.

16,57, Rutelli: “Terzo polo in campo”. “Con il voto di oggi la prospettiva del nuovo polo è in campo in modo irreversibile”: lo dichiara il leader di Api, Francesco Rutelli.

16,56, i finiani: “Saremo una falange”. Il gruppo ‘Futuro e liberta’ cerca di ricompattarsi. In Fli si fa soprattutto questo tipo di ragionamento: il voto di oggi mette la parola fine ai pretesti, alle dispute tra colombe e falchi. “D’ora in poi – sintetizza uno dei finiani – saremo una falange macedone. Saremo un esercito compatto, perchè dobbiamo difenderci…”. Altra considerazione: “ora sapremo – aggiunge la stessa fonte – che se ci saranno tra di noi delle differenze, queste saranno dovute a divergenze di vedute e non a pretesti di chi già si è venduto…”.

16,39, Granata: “Da domani Berlusconi avrà la vita impossibile”. “Non bastano un pugno di voti acquistati e un drappello di parlamentari senza dignità a governare l’Italia. Da domani in Parlamento renderemo la vita impossibile a Berlusconi” commenta Fabio Granata, deputato di Fli

16,33, Fini incredulo su Moffa: “Poteva dirlo prima”. ”Lo chiamero’, con calma…”. Gianfranco Fini parla cosi’ di Silvano Moffa, l’uomo che a sorpresa e dopo trattative durate giorni non ha votato la mozione di sfiducia determinando insieme alle altre due finiane Catia Polidori e Maria Grazia Siliquini la vittoria di Silvio Berlusconi. Chi era presente alla riunione del presidente della Camera con i deputati FLI, al piano Nobile di Montecitorio tra battute per sdrammatizzare la tensione e riflessioni sull’esito del voto, racconta di un Fini incredulo e amareggiato per la scelta di Moffa. ”Poteva dirlo ieri sera”, avrebbe commentato. Certo, riferiscono ancora i presenti, c’e’ l’amarezza per un risultato che si e’ ‘rovesciato’ proprio per mano di tre finiani. ”La sconfitta – si ragiona – dipende esclusivamente dai nostri. Politicamente avevamo vinto, nessuno poteva pensare che i si’ di ieri sera si trasformassero in no”. E comunque, si ragiona, per Berlusconi sara’ molto difficile andare avanti con margini cosi’ esili. E i primi banchi di prova saranno i voti in calendario a Montecitorio fin da domani sul decreto rifiuti e sulle mozioni di sfiducia a Bondi e Calderoli.

16,14, Fini non si dimette. “Il presidente Fini, come ha detto anche in tv alla trasmissione di Lucia Annunziata, non si dimetterà dalla presidenza della Camera salvo non si dimostri la sua imparzialità nella conduzione dei lavori parlamentari”. Lo ha sottolineato il portavoce di Gianfranco Fini Fabrizio Alfano.

16,13, Bondi: “Disfatta per Fini e per il Pd”. “Si e’ celebrata la disfatta di quei cosiddetti politici di professione da Fini a tutto lo stato maggiore del Pd, le cui ambizioni personali sono pari solo alla loro modestia politica” dice il ministro dei beni culturali e coordinatore del Pdl, Sandro Bondi.

15,44, Bossi: “Non c’è veto all’Udc”. “Non c’è veto all’Udc. C’è il problema del federalismo ma non basta”. Così dice il leader della Lega Nord, Umberto Bossi

15,26, Cesario: “Sono stato determinante”. ‘Sono piu’ che convinto di avere fatto la cosa giusta oggi votando con la maggioranza. Sono orgoglioso di come ho votato e di avere votato per ultimo perchè sono stato determinante”. Lo ha detto Bruno Cesario, il deputato del Movimento di responsabilità nazionale che con Massimo Calearo e Domenico Scilipoti ha votato contro la sfiducia al governo.

15,22, Calearo: “Gli imprenditori mi dicono grazie”. “Avevo dichiarato sin dal voto di settembre sui 5 punti che avrei sostenuto il governo se il mio voto fosse stato decisivo. Il Paese non si può permettere una crisi di governo in questo momento. Ho il cellulare intasato dai messaggi dei miei colleghi imprenditori che mi ringraziano”. E’ quanto afferma Massimo Calearo

15,13, Franceschini: “Due traditori nell’Idv”. “Il Pd ha garantito 206 voti su 206 deputati. Se non ci fossero stati due traditori dell’Idv avremmo vinto”. Così il capogruppo Pd alla Camera Dario Franceschini

15,07, Farefuturo: “E’ la vittoria di Pirro”. “E così per tre voti il quarto governo Berlusconi continua a galleggiare. È la vittoria di Pirro di un premier che ‘se ne frega’”. Lo scrive su Ffwebmagazine, periodico online di Farefuturo, il direttore Filippo Rossi.

14,58, Bersani: “Siamo al governo Scilipoti-Razzi”. “E’ una vittoria di Pirro. Siamo al governo Scilipoti-Razzi. Evidentemente si è verificata una vicenda totalmente scandalosa di compravendita di voti, che consegna al Paese un governo più debole e un’opposizione più ampia” dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani

14.49, Di Pietro: “La maggioranza non c’è più”. Violenti scontri su via del Corso Roma tra manifestanti e forze di polizia. Almeno una decina i ragazzi fermati, mentre continua il lancio di oggetti e pietre degli studenti. Cariche anche dei finanzieri dalla vie laterali per respingere i manifestanti. Una ragazza colpita alla testa ha avuto un malore.

14.45, Calderoli: “Il governo non mangia la colomba”. “Il governo mangia il panettone, ma penso che non mangerà la colomba, perché in mezzo ci saranno le elezioni”. Lo sottolinea Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione normativa.

14,33, Maroni: “Allargare maggioranza o si vota”. “Berlusconi allarghi la maggioranza o si va al voto”. E’ il pronostico del ministro dell’Interno Roberto Maroni.

14.26, Bocchino: “Moffa proponga le mie dimissioni”. Silvano Moffa, ‘colomba’ finiana che ha chiesto le dimissioni del ‘falco’ Italo Bocchino da capogruppo di Futuro e libertà a Montecitorio, “venga all’assemblea del gruppo le proponga e vediamo il consenso che ha”: è il commento che lo stesso bocchino rilascia ai giornalisti all’uscita del fallito voto di sfiducia al governo.

14.25, Fini: “Vittoria numerica di Berlusconi, non politica”. “La vittoria numerica di Berlusconi è evidente quanto la nostra sconfitta, resa ancor più dolorosa dalla disinteressata folgorazione sulla Via di Damasco di tre esponenti di Futuro e Libertà. Che Berlusconi non possa dire di aver vinto anche in termini politici sarà chiaro in poche settimane”. Lo dichiara il presidente della Camera, Gianfranco Fini.

14.19, Alfano: “Ora riforma condivisa Giustizia”. “Sono pronto a presentare la riforma della giustizia. Il presidente del Consiglio è pronto a sua volta. Ora, dopo questo voto di fiducia, vedremo le modalità per presentare una riforma che abbia il più alto grado di condivisione”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, conversando con i giornalisti al termine del voto di fiducia alla Camera.

14.10, Scilipoti: “Io niente da spartire con Berlusconi”. “Non ho nulla da spartire con Berlusconi, il mio è stato un voto politico”. Lo afferma Domenico Scilipoti, ex Idv, spiegando in Transatlantico la decisione di non votare contro il governo e chiarendo di non aver però incontrato il premier subito dopo le votazioni.

14.07: In corso vertice stati maggiori di Fli con Fini. È in corso nello studio di Gianfranco Fini a Montecitorio un incontro tra il presidente della Camera e lo stato maggiore del partito. Sono presenti, tra gli altri, il capogruppo alla Camera Italo Bocchino, il vicepresidente del gruppo del Senato Giuseppe Valdisara e diversi deputati di Fli.

14.06, Bocchino: “E ora Berlusconi con la fiduca che ci fa?”. “Certo, ora c’è un governo solido, una maggioranza ampia, che saprà mettere in pratica il programma elettorale nell’interesse degli italiani”. Italo Bocchino, capogruppo di Futuro e libertà, sceglie il sarcasmo per commentare la sconfitta del fronte della sfiducia al governo Berlusconi e in particolare della pattuglia finiana. “E ora dico al governo: ora che hai preso quaesta fiducia, che ci fai?”.

14.03, Premier: “Viespoli e Bocchino insieme, ma come si fa?”. “Viespoli e Bocchino, due discorsi opposti! Come fanno a stare nello stesso partito!”. E’ questo il testo del biglietto che il premier Silvio Berlusconi ha inviato al capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, nel corso della discussione alla Camera sulla sfiducia al governo.

14.01, D’Alema: “Vittoria per 3 o 4 voti comprati”. “Un episodio abbastanza vergognoso nella storia del parlamento, in sostanza il governo vince per tre-quattro voti comprati, alcuni in modo palese, altri meno”. Così Massimo D’Alema commenta l’esito del voto di fiducia per il governo alla Camera, aggiungendo che “314 voti raccattati in questo modo non sono una base per governare il paese”.

14.00, Briguglio: “Non cambia nulla, così non va lontano”. “Cambia poco, con tre voti il governo non va lontano”. Questo il primo commento del capo della segreteria di Fli, Carmelo Briguglio, al voto della Camera sulla mozione di sfiducia. Quanto alla richiesta di dimissioni avanzate da Silvano Moffa nei confronti del capogruppo, Italo Bocchino, Briguglio aggiunge. “Moffa? non ha nemmeno votato…”.

13.56, Maroni: “Elezioni restano sullo sfondo”. Oggi la maggioranza ha vinto una “prova di forza”, ma le elezioni restano “sullo sfondo”, perché la Lega non vuole fare la fine del governo Prodi e per governare servono numeri più ampi. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni lo dice ai giornalisti in Transatlantico dopo il no della Camera alla mozione di sfiducia al governo. “Vedremo se Berlusconi riuscirà ad allargare la maggioranza ai moderati”. Certo, aggiunge, la Lega non pone “veti”, ma “l’Udc ha votato contro il federalismo, quindi dovrà cambiare… Sennò saremmo masochisti”.

13.55: vertice del Pd a Montecitorio. Vertice improvviso alla Camera per il Pd, subito dopo il voto con il quale l’Aula ha concesso la fiducia al governo Berlusconi. Nello studio del segretario, Pier Luigi Bersani, si sono riuniti anche il vicesegretario Enrico Letta, la presidente dell’assemblea, Rosy Bindi, e poi Walter Veltroni, Beppe Fioroni, Ignazio Marino e il capogruppo della Camera, Dario Franceschini.

13.53, Bersani: “Non cambia nulla, governo non ce la fa”. ‘Non cambia nulla il governo non ce la fa. La crisi politica esce drammatizzata. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta la fiducia ottenuta dal governo.

13.52: Vendola: “Camera dice che maggioranza non c’è più”. “L’Aula della Camera dice che non esiste più una maggioranza di centrodestra, 314 voti non sono la maggioranza assoluta. Il dato politico è netto, il governo Berlusconi è sfiduciato dall’Italia”. Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola, commentando l’esito del voto di Montecitorio.

13.49: Da Pdl e Lega coro “dimissioni” all’indirizzo di Fini. “Dimissioni, dimissioni”. È Stato il coro che si è levato dai banchi del Pdl e della Lega all’indirizzo del presidente della Camera Gianfranco Fini, dopo la bocciatura delle mozioni di sfiducia al governo Berlusconi. Urlato contro il presidente anche l’epiteto di “coglionazzo”.

13.46: Berlusconi riceve Caleario, Cesario e Scilipoti. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sta ricevendo nella Sala di governo i tre deputati del gruppo di ‘responsabilità’ che hanno votato no alla sfiducia al governo e cioè Bruno Cesario, Domenico Scilipoti e Massimo Calearo.

13.41: Silvio Berlusconi rimane in sella, la Camera ha respinto la mozione di sfiducia con 311 sì, 314 no e 2 astenuti.

13.41: Calearo, Cesario e Scilipoti nel corso della seconda chiama votano fiducia

13.40, Gaglione non vota. Il deputato ex Pd Gaglione, dato per favorevole a Berlusconi, ha saltato anche la seconda e ultima chiama.

13.37, Moffa non vota la sfiducia a Berlusconi. La “colomba” di Fli SIlvano Moffa non si presentato neppure alla seconda chiama

13.36, Tabacci: “Escludo passaggi Udc in maggioranza”. ‘Se Berlusconi avesse voluto davvero avviare una fase nuova, avrebbe dovuto dimettersi e non andare verso uno scontro parlamentare che non porta a nessun risultato: invece di allargare la maggioranza, allarga l’opposizione ed escludo che, in queste condizioni, ci possa essere un allargamento all’Udc”. Lo ha ribadito Bruno Tabacci lasciando la Camera dopo aver votato per la sfiducia al governo.

13.35: Salta prima chiama anche Idv Cambursano. Assente, per ora, risulta anche il deputato dell’Idv Renato Cambursano.

13.31: Cesario non si presenta alla prima chiama. L’ex Pd Cesario, il cui voto era stato conteggiato alla vigilia favorevole a Berlusconi, non ha risposto alla prima chiama

13.29: Calearo non si presenta alla prima chiama. Massimo Calearo, il cui voto era stato conteggiato alla vigilia favorevole a Berlusconi, non ha risposto alla prima chiama

13.25: Troppa tensione, Fini ricomincia a fumare. La tensione è troppo alta, così Gianfranco Fini rompe il lungo ‘digiuno’ dalla nicotina, si allontana per pochi minuti dall’Aula e fuma una sigaretta. Il presidente della Camera lascia l’emiciclo e si dirige in fondo al corridoio dove c’è una piccola saletta, lì si concede una ‘boccata di fumo’. Fini aveva smesso di fumare lo scorso anno, poco prima di Natale 2009

13.24, Lupi: “Finirà 314 a 313 per Berlusconi”. “Alla Camera finirà 314 a 313” a favore del governo: questo il pronostico del vicepresidente della Camera Maurizio Lupi rilasciato ai microfoni della 7. “Il Governo avrà la fiducia – dice Lupi – ma ciò non implica che tutto sia risolto. Bisognerà verificare la possibilità di una ricomposizione con l’area moderata con gli amici di Fli e con Casini, anche se le parole di Italo Bocchino pronunciate prima alla Camera non lasciano molte speranze”.

13.21, Siliquini annuncia ritorno in Pdl. “Sono serena, la mia è stata una scelta coerente. Non ho condiviso la gestione di Fli, ora lascio il gruppo e torno nel Pdl”. Tira dritto la deputata finiana Maria Grazia Siliquini che ha votato a favore della fiducia al governo.

13.20, Barbareschi: “Polidori è stata minacciata”. “La Polidori è stata minacciata per le sue aziende. Le hanno detto che le chiudevano le sue aziende”. E’ la denuncia di Luca Barbareschi dopo che Catia Polidori ha scelto di votare per il governo, in dissenso dal gruppo Fli. “Questa – ha detto ancora – è corruzione di pubblico ufficiale. Sappiamo per certo che la Polidori, la cui azienda di famiglia è il Cepu, ha ottenuto rassicurazioni che la favoriscono”.

13.15, Vendola: “Si va verso voto a marzo”. Dopo il voto di oggi, Berlusconi “tenterà di allargare la maggioranza alle forze centriste, ma penso che non troverà terreno fertile per un nuovo centrodestra”: è l’analisi del leader di Sinistra ecologia e libertà, Nichi Vendola che, intrattenendosi con i giornalisti in Transatlantico, afferma: “penso che si andrà alle elezioni anticipate a marzo”.

13.14: Gasparri mostra il dito medio a Fini. Il gruppo Pdl al Senato ha accolto con un boato di esultanza il ‘no’ alla sfiducia da parte della deputata Fli, Catia Polidori. Il presidente dei senatori del Pdl a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri, che sta seguendo il voto dal mega schermo televisivo della sala Maccari, dopo il voto della Polidori si è alzato di scatto abbracciando il vicecapogruppo Gaetano Quagliarello e ha rivolto il dito medio verso il presidente della Camera Gianfranco Fini, che in quel momento era inquadrato in tv.

13.13, Berlusconi: “Lo avevo detto che Fli si spaccava”. Ve lo dicevo che Fli si spaccava. Lo avrebbe detto il premier Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, incontrando alcuni esponenti dell’esecutivo e del Pdl nella sala del governo e commentando con loro le defezioni di Futuro e Libertà.

13.12: Scilipoti salta la prima chiama. Domenico Scilipoti, ex Idv dato per passato al Pdl, non si è presentato alla prima chiama

13.11, Moffa: “Voto sfiducia, ma Bocchino si dimetta”. Silvano Moffa ha annunciato che voterà la sfiducia al governo, ma ha anche chiesto le dimissioni di Italo Bocchino da capogruppo Fli.

13.07: Razzi contro mozione sfiducia. L’ex deputato dell’Idv Antonio Razzi ha votato contro la mozione di sfiducia al governo. Dal Pd e dall’Idv partono ‘Buu’ e cori di ‘venduto’, mentre deputati del Pdl battono le mani.

13.04: Polidori incontra Berlusconi. Catia Polidori, deputata Fli, vota la fiducia al governo, in dissenso dunque dal gruppo finiano, e poi si reca nello studio di Montecitorio dove il premier, Silvio Berlusconi, sta seguendo le operazioni di voto.

13.03: Rissa in Aula tra Fli e Lega. La parlamentare finiana Katia Polidori vota contro la mozione di sfiducia al governo. Il Pdl ssi scatena in un applauso. Subito dopo scoppia un tafferuglio in Aula tra FAbio Granata e Giorgio Conte. I commessi stanno bloccando i deputati che cercavano di venire alle mani. Il deputato Antonio Bonfiglio prova ad attaccare Gianni Fava ma e’ bloccato da Guido Crosetto e dai commessi. Fava grida a Fini: ”Tutto grazie a te”.

12.57, Polidori vota contro la sfiducia. Aveva annunciato l’assenza, ma la ‘colomba’ di Fli Polidori ha votato no alla sfiducia spingendo il governo Berlusconi verso la conferma

12.50, pessimismo in Fli: “Perdiamo di un voto”. “La Polidori già ci ha detto che non viene a votare e, a questo punto, ci chiediamo anche cosa farà Silvano Moffa”. I finiani si aggirano in Transatlantico cercando di ragionare sui numeri riguardo alla fiducia al governo. “Alla fine – prevede per esempio Nino Lo Presti – saremo sotto per un voto. Se è così meglio andare a votare, per lo meno si fa chiarezza”, spiega l’esponente di Fli.

12.44: Moffa ha saltato la prima chiama. Silvano Moffa, la colomba di Fli che ha tentato fino all’ultimo una mediazione con il Pdl, ha saltato la prima chiama.

12.41: Guzzanti ha votato sì alla sfiducia. Il deputato del Pli Paolo Guzzanti ha votato la sfiducia al governo Berlusconi.

12.38: Si rafforza ipotesi pareggio. Si profila un possibile ‘pareggio’ a 313 nel voto in corso in Aula alla Camera sulle sfiducia al governo. Il fronte della maggioranza da 309 passerebbe a 313 con i voti di Siliquini e Catone di Fli e quelli di Scilipoti e Calearo – oltre che di Cesario – del gruppo di responsabilità. Stessa quota per il fronte della sfiducia se, come pare, sarà assente Gaglione di Noisud.

12.37: Berlusconi stringe la mano a Bocchino. Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, non appena iniziata la prima chiama del voto sulle mozioni di sfiducia al governo in aula alla Camera, si è alzato dai banchi dell’esecutivo e si è diretto al banco del finiano Giuseppe Consolo, uno delle cosiddette colombe del gruppo Fli che fino a ieri ha tentato la mediazione con il pdl. I due si sono intrattenuti in un colloquio che è sembrato alquanto concitato, poi Berlusconi è salito qualche gradino più su e ha stretto la mano al presidente del gruppo fli Italo Bocchino. Quindi è uscito dal retro dell’aula.

12.36: non risponde alla prima chiama deputato pro-fiducia. L’ex deputato del Pd ora nel gruppo parlamentare “Noi sud” Antonio Gaglione non ha risposto alla prima chiama. Alcuni deputati del Pdl si stanno chiedendo ad alta voce che fine abbia fatto il parlamentare che avrebbe annunciato di votare la fiducia al governo.

12.32: ancora assente in Aula Moffa. Potrebbero risultare decisivi nel voto sulle mozioni di sfiducia al governo i voti di Silvano Moffa e Catia Polidori. In Fli è in corso un disperato tentativo di convincere i due deputati a votare la sfiducia, cosa che consentirebbe a chi è contro il governo di raggiungere almeno quota 313. Moffa non è per ora presente in aula.

11.29, Bossi: “Ok fiducia, abbiamo il voto che mancava”. “Passiamo, passiamo. Abbiamo il voto che ci mancava”. Lo afferma il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, conversando con i cronisti a Montecitorio.

12.27, Bossi: “Andare al voto, ma Berlusconi tentenna”. “Berlusconi tentenna. Come la sinistra…”. Così Umberto Bossi spiega l’atteggiamento del Cavaliere sull’ipotesi di elezioni anticipate. Per Bossi invece “Fini è finito” e quindi “se andiamo ad elezioni non conterà più”.

12.26, Bersani abbraccia Fedi e Mogherini Marco Fedi e Federica Mogherini sfilano tra i primi davanti al banco della presidenza della Camera per votare la sfiducia al governo Berlusconi e il segretario Pd Pierluigi Bersani li aspetta a pochi passi e li abbraccia. Fedi, malato, è giunto apposta dal’Australia dove sta seguendo un ciclo di cure, mentre la Mogherini termina oggi il tempo previsto dai medici per la sua seconda gravidanza. I due hanno votato tra gli applausi delle opposizioni, come anche Giulia Bongiorno e Giulia Cosenza, giunte alla Camera nonostante la gravidanza a rischio.

12.23, Voto sul filo: alla Camera spunta ipotesi pareggio. Voto sul filo del rasoio a Montecitorio. Sulla carta i favorevoli alla sfiducia la governo, dopo le dichiarazioni di voto, potrebbero essere 313 così come i favorevoli alla maggioranza di governo. In caso di pareggio però la sfiducia non passerebbe.

12.22, Udc: “Lega non esulti, al Senato solo 4 voci di scarto”. “Non capisco proprio cosa la Lega abbia da esultare per il voto di oggi al Senato, visto che il governo ha ottenuto una maggioranza risicata, guadagnando la fiducia con soli 4 voti di scarto”. Lo ha dichiarato il senatore Gianpiero D’Alia, presidente del gruppo Udc.

12.19: voto alla Camera inizia da deputate incinte. A Montecitorio sono iniziate le operazioni di voto con chiamata nominale. Si è partiti dalle parlamentari presenti in aula malgrado gravidanza o malattia.

12.17, Bossi: “Unica igiene è il voto”. “L’unica igiene è il voto”. E’ questo il convincimento del leader della Lega, Umbero Bossi. Lo ha detto conversando con i giornalisti alla Camera. Gli fa eco il ministro dell’interno, Roberto Maroni che sottolinea: “Noi siamo sempre pronti”.

12.16: Siliquini (Fli) non vota la sfiducia. La deputata finiana Maria Grazia Siliquini ha dichiarato in Aula che non voterà la sfiducia al governo. “Non è cambiato nulla – ha detto – non voto la sfiducia”.

12.14: Guzzanti vota la sfiducia. Paolo Guzzanti, uno dei deputati dati per “indecisi” fino alla fine, ha dichiarato di non poter che votare la sfiducia al governo. Un voto in meno, quindi, per Berlusconi, che fa sempre più configurare la possibilità di un pareggio alla Camera tra sostenitori e oppositori al governo.

12.10, Scilipoti: “Nostro voto doloroso ma rivoluzionario”. “Noi del movimento di responsabilità nazionale e consegniamo alla storia una scelta dolorosa e traumatica ma rivoluzionaria, giusta e significativa”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Domenico Scilipoti parlando a titolo personale sulla sfiducia al governo.

12.04, Cicchitto a Fini: “Così rimetti in gioco la sinistra peggiore”. A Fini voglio dire che chi rompe oggi il centrodestra commette un errore politico e si mette in contraddizione con il voto popolare e rischia di mettere in gioco la sinistra peggiore in Europa”. Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capo gruppo del Pdl alla Camera, nel corso del suo intervento in aula.

12.03, Cicchitto: “Ciclo Berlusconi non è finito”. ”Fortuna che esiste Berlusconi e se non esistesse bisognerebbe inventarlo. Quindi voglio dire a Bersani che il ciclo di Berlusconi non e’ finito”. Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera nel corso del suo intervento alla Camera.

12.01, Calearo: “Dal Pd mi dicono di votare la fiducia a Berlusconi”. “E’ incredibile. Se ci fosse il voto segreto Berlusconi prenderebbe anche 30 voti in più. Nel Pd mi dicono votagli la fiducia”. Così Massimo Calearo, deputato ex Pd e ora nel gruppo misto, risponde ai cronisti a Montecitorio che gli chiedono se abbia sciolto le riserve sul voto di sfiducia all’esecutivo.

11.54. A pochi minuti dall’inizio della chiama per la votazione sulle mozioni di sfiducia, in Aula è arrivata Maria Grazia Siliquini. La finiana “in bilico” è seduta all’ultima fila. Nell’Emiciclo, invece, non si è ancora visto l’altro finiano “dubbioso”, Silvano Moffa.

11.52, Bersani: “Con voto in più macchina verso elezioni”. “Noi siamo tranquillissimi perché comunque vada oggi per voi sarà una sconfitta, sarà una vittoria di Pirro. Lei, presidente non è più in grado di governare e con un voto in più insegue l’instabilità pilotata per guidare la macchina verso le elezioni”. E’ la convinzione espressa dal segretario Pd Pier Luigi Bersani nel suo intervento in Aula alla Camera.

11.50: affettuosa stretta di mano tra Mogherini e Bongiorno. Gesto di affettuosa solidarietà tra Federica Mogherini e Giulia Bongiorno, entrambe incinte. La deputata del Partito democratico ha lasciato il suo scranno per raggiungere la collega di Futuro e libertà, entrata nell’emiciclo di Montecitorio in sedia a rotelle, per stringerle la mano. A Montecitorio, anche se non è ancora in aula, è arrivata anche la terza deputata in dolce attesa, Giulia Cosenza di Futuro e libertà.

11.48, Bersani: “Voto incerto, certe botteghe non chiudono mai”. “Siamo davanti ad un voto incerto, la conta è mobile, certe botteghe non chiudono mai, sono aperte h 24 anche in questi minuti”. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani denuncia in Aula il “calciomercato” di voti in vista del voto di fiducia.

11.47, Mpa: “Burgaretta espulso perché esempio di compravendita”. “Dopo il voto che ha espresso in Senato a favore del governo, il senatore Burgaretta viene espulso per indegnità dal partito e dalla componente MpA del gruppo misto del Senato per essersi palesato quale uno degli esempi più squallidi di questa compravendita che ha trasformato il Parlamento in un sorta di mercato delle vacche. Si conclude così, nel peggiore dei modi e tra il disprezzo della sua gente, una carriera politica mai brillante ma che poteva comunque rimanere dignitosa”: lo afferma in una nota il senatore Giovanni Pistorio, presidente del Gruppo Misto-Mpa al Senato della Repubblica.

11.45, Bersani: “Voteremo sfiducia con convinzione”. “Voteremo questa sfiducia con convinzione, con compattezza”. A preannunciarlo è stato Pier Luigi Bersani intervenendo in aula Camera.

11.40: Lega ribadisce no alla sfiducia. La Lega Nord conferma l’appoggio al governo. Lo ha detto in aula a Montecitorio il capogruppo del Carroccio, Marco Reguzzoni, che ha suscitato l’applauso annunciando il voto di fiducia ottenuto dal governo al Senato. Duro il giudizio di Reguzzoni sul comportamento “senza coerenza e senso di responsabilità” del Fli che si appresta a votare “con la sinistra e Di Pietro”.

11.39, Bossi: “La fiducia la prendiamo”. “La fiducia la pigliamo, qualcuno deve vincere”. Umberto Bossi, arrivando a Montecitorio, ribadisce il suo ottimismo per l’esito del voto di fiducia al governo e sul dopo non si sbilancia: “Dopo vediamo”.

11.38, Bocchino: “Il ribaltone lo sta facendo Berlusconi”. “Il ribaltone, caro presidente, lo sta facendo lei oggi, qui”. Italo Bocchino, capogruppo di Fli alla Camera, nella sua dichiarazione di voto lancia una dura accusa a Silvio Berlusconi, colpevole, a suo dire, “di usare i voti dell’opposizione per cacciare brutalmente coloro che sono stati eletti in questo governo”.

11.35, Bocchino a Berlusconi: “Io non ho mai tradito, si guardi intorno”. “Lei, presidente, ci ha accusato più volte di essere dei traditori, ma noi respingiamo l’accusa al mittente. Il mio leader è sempre stato ed è oggi, da quando sono entrato in politica, Gianfranco Fini”. Parla, in aula alla Camera, il capogruppo di Fli, Italo Bocchino. “Se ha bisogno di guardare in faccia qualche traditore – dice ancora Bocchino rivolgendosi al presidente del Consiglio – si guardi intorno”

11.32, da Casini appello al premier: “Basta corsa verso ignoto”. Un ultimo, estremo, appello a Silvio Berlusconi a impedire la conta è arrivato in Aula alla Camera da Pier Ferdinando Casini. “Mi auguro che voglia fermare in zona Cesarini la dissennata corsa verso l’ignoto o, meglio, il noto: le elezioni”, ha detto il leader dell’Udc nelle dichiarazioni di voto sulle mozioni di sfiducia.

11.31: al Senato quattro voti di fiducia non previsti. Hanno votato a favore del governo i senatori dell’Union Valdotain, Antonio Fosson, Riccardo Villari del Gruppo Misto, Salvatore Cuffaro dell’Udc, e Sebastiano Burgaretta dell’Mpa.

11.28: Bongiorno entra in aula in sedia a rotelle. Giulia Bongiorno è arrivata a Montecitorio e ha fatto il suo ingresso in aula in sedia a rotelle. Fino all’ultimo la presenza della deputata del Fli alla Camera oggi era data in forse a causa della sua gravidanza. Bongiorno si è sistemata accanto a Gianfranco Paglia.

11.21: Cosenza arriva alla Camera con ambulanza. L’avvocato Giulia Bongiorno in automobile, Giulia Cosenza in ambulanza, ma le parlamentari di Fli sono entrate ora a Montecitorio per dare il proprio voto alla mozione di sfiducia al Governo. Giulia Bongiorno è stata fatta sedere in una sedia a rotelle per entrare poi nell’Aula della Camera.

11.21: Applausi per l’arrivo di Federica Mogherini in Aula. La parlamentare del Pd Federica Mogherini entra nell’Aula di Montecitorio e tutti i deputati del Pd scattano in un applauso caloroso. Lei prende posto accanto al responsabile Giustizia del Partito Andrea Orlando ringraziando i colleghi dell’accoglienza.

11.19: Casini si rifiuta di parlare senza Berlusconi. “Io non offendo nessuno. Ma non parlo se non è presente il presidente del Consiglio”. Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, non ha voluto prendere la parola per le dichiarazioni di voto alla Camera, quando era giunto il suo turno. Berlusconi era infatto uscito dall’Aula alcuni minuti prima, mentre era in corso l’intervento di Antonio Di Pietro.

11.18: La Malfa: “Ho parlato con premier, ma voto sfiducia”. “Voto la sfiducia, ho firmato la mozione, non cambio idea”. Lo dice Giorgio La Malfa interpellato alla Camera dopo il colloquio avuto con Silvio Berlusconi.

11.13: Mpa ha votato diviso al Senato Mpa si è spaccato al Senato sul voto di fiducia al Governo Berlusconi IV. Giovanni Pistorio e Vincenzo Oliva hanno votato la sfiducia; Sebastiano Burgaretta ha votato la fiducia.

11.09: Il Senato vota la fiducia al governo. Il governo ottiene la fiducia al Senato con 162 si, 135 no, 11 astenuti.

11.05. Parla Di Pietro, Berlusconi lascia l’Aula. Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro dice a Berlusconi, nel suo intervento nell’Aula di Montecitorio, che “l’impero di cartapesta” del premier è giunto al capolinea. Berlusconi per un po’ resiste, dopo di che si alza e tra gli applausi del Pdl abbandona i banchi del governo. Ora stanno uscendo dall’emiciclo tutti i deputati del Pdl.

10.57. Tentativo in extremis del capogruppo del Pd, Dario Franceschini, di convincere Bruno Cesario e Domenico Scilipoti a votare la mozione di sfiducia. Durante le dichiarazioni di voto Franceschini si è alzato dal suo posto per raggiungere i banchi dove siedono Bruno Cesario e Domenico Scilipoti, ora componenti del “movimento di responsabilità nazionale”. Il colloquio è durato oltre 10 minuti.

10.55: Liberaldemocratici alla Camera annunciano la sfiducia. La deputata dei liberaldemocratici Daniela Melchiorre ha annunciato in aula alla camera il suo voto favorevole alla mozione di sfiducia e quello del suo collega Italo Tanoni.

10.53, Guzzanti si dimette dal Pli, verso voto per il governo. “Ho già deciso come voterò ma lo dirò solo in Aula”. Paolo Guzzanti giunge alla Camera e viene accerchiato dai giornalisti, poi ha un breve colloquio con il presidente del Consiglio che sta entrando in aula per sentire le dichiarazioni di voto in vista del voto sulla mozione di sfiducia al governo. “Abbiamo parlato di Putin” spiega Guzzanti. E poco prima aveva annunciato di non aver gradito il modo in cui il Pli gli ha comunicato che la decisione del partito era di votare contro la fiducia al governo: “ho anticipato al segretario del Pli la mia intenzione di dimettermi dal partito”.

10.51, Pdl “Mozioni non omogenee”, Fini “Tutto in regola”. Il deputato del Pdl, Peppino Calderisi, solleva in Aula una perplessita’ che circola da giorni nella maggioranza: le due mozioni di sfiducia al Governo, presentate dall’opposizione e dal terzo polo, non sarebbero omogenee. Pertanto, commenta Calderisi, e’ vero che ”il matrimonio tra due mozioni di sfiducia si puo’ fare, ma bisogna che gli sposi gridino alto e forte il loro si”’. Come a dire che quanto meno le due mozioni dovrebbero essere riformulate. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, pero’, risponde pronto alla perplessita’ del Pdl sostenendo che invece i due testi sono perfettamente omogenei, visto che il dispositivo e’ identico. Pertanto verranno votate insieme.

10.50, Berlusconi: “Sono fiducioso e ottimista”. ‘Sono sereno e ottimista. Penso di avere i numeri. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, risponde ai giornalisti entrando nell’Aula di Montecitorio per partecipare alla seduta.

10.46, Camera, Nucara: “Dal Pri sì alla fiducia”. ”La direzione nazionale del Pri ha deciso all’unanimita’ di dare la fiducia al governo”. Lo ha detto nell’Aula della Camera il segretario del Pri Francesco Nucara in dichiarazione di voto sulle mozioni di sfiducia al governo. ”Sappiamo bene – ha spiegato – quali sono i problemi del Mezzogiorno, e sulla lotta alla criminalita’ il governo ha dato prova di efficienza e di determinazione. Abbiamo a cuore le sorti dell’Italia prima ancora di quelle del governo”.

10.43, al Senato in quattro non partecipano al voto. I tre senatori della Svp e la senatrice Adriana Poli Bortone hanno annunciato in Aula che non parteciperanno al voto sulla fiducia. Questo significa che sottratti i quattro voti al totale dei votanti, la maggioranza necessaria si abbassa di due voti.

10.42. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è giunto alla Camera, dove sono iniziate le dichiarazioni di voto sulle mozioni di sfiducia al governo.

10.41, biglietto di Viespoli a Berlusconi. Il capogruppo del Fli Pasquale Viespoli dopo l’intervento di Maurizio Gasparri nelle dichiarazioni di voto, si avvicina al banco del Governo e consegna a Silvio Berlusconi un foglio di carta su cui e’ scritto qualcosa. Il premier lo legge e senza alcun commento glielo restituisce. Viespoli prova a ridargli il foglietto ma Berlusconi rinnova l’invito a riprenderselo. A questo punto il capogruppo del Fli cerca di convincere, senza risultato, Berlusconi a tenersi questo foglio che anche il Guardasigilli Alfano legge. Niente da fare e Viespoli si allontana non nascondendo la sua irritazione mentre Berlusconi sorride e fa un gesto con la mano guardando Alfano come per dire non mi interessa.

10.40, alla Camera voterà anche Vegas. L’ex viceministro dell’Economia e presidente designato della Consob Giuseppe Vegas, è a Montecitorio per le votazioni sulla sfiducia al governo. Vegas non si è, infatti, ancora dimesso da deputato, visto che le sue dimissioni sono state calendarizzate dopo i voti sulle mozioni di sfiducia: di conseguenza parteciperà al voto.

10,37, iniziate dichiarazioni di voto alla Camera. Grande fermento, a Montecitorio, dove sono iniziate le dichiarazioni di voto sulla sfiducia al governo. Il Transatlantico è affollato di esponenti di governo, deputati e giornalisti, tutti a chiedersi come andrà a finire la conta.

10.36, Berlusconi: “Assolutamente non mi dimetto”. “Assolutamente escluse mie dimissioni”. Lo ha detto Silvio Berlusconi smentendo indiscrezioni circolate questa mattina a Montecitorio.

10.34, iniziato voto al Senato, dibattito alla Camera. E’ iniziato a Palazzo Madama il voto di fiducia sulla risoluzione di sostegno al governo a firma Gasparri e Quagliariello. L’esito della votazione, a scrutinio palese e per appello nominale, e’ atteso intorno alle 11-11,15.

10.33, votano anche Bongiorno e Cosenza, deputate incinte. Saranno in aula per votare la mozione di sfiducia al governo Giulia Bongiorno e Giulia Cosenza. le due deputate di Fli, la cui partecipazione al voto e’ stata fino all’ultimo in forse, a causa di ragioni di salute legale alla loro gravidanza.

10.28, al Senato Svp non partecipa al voto. La Sudtiroler volkspartei non parteciperà al voto di fiducia in Senato. Lo ha annunciato Helga Thaler Ausserhofer, a nome anche degli altri due senatori altoatesini Oskar Peterlini e Manfred Pinzger, intervenendo nell’aula di palazzo Madama.

10.26, Gasparri: “Premier non si dimette”. “Fli ha deciso l’astensione ed è un atto di buona volontà che accogliamo. Ribadiamo che siamo disponibili a rafforzare il governo, come ha detto ieri Berlusconi. Questo governo, non altri. Ma diciamo no alle dimissioni, che sarebbero in contraddizione con questo spirito costruttivo”. Lo ha affermato il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, annunciando il sì alla fiducia al Governo, nel corso delle dichiarazioni di voto a Palazzo Madama.

10.25, Svp conferma astensione alla Camera. La Sudtiroler Volkspartei si asterrà alla Camera. Lo annuncia il deputato altoatesino Siegfried Brugger: “Confermiamo la scelta di sempre in questa legislatura ed esprimiamo, dunque, un voto di astensione”.

10.22, Finocchiaro difende Fini. ”Dire che Fini si e’ spostato a sinistra e’ un argomento buono per i comizi di paese. Il suo ex alleato Gianfranco Fini insidia il campo del centrodestra e Fli si muove nell’ambito della Costituzione, argomento che non sta a cuore al Pdl visto che Verdini ha detto che se ne frega”. Cosi’ il capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro, nella sua dichiarazione di voto al Senato.

10.20, Finocchiaro: “Berlusconi si dimetta”. ”Il suo essere tycoon e’ diventata una debolezza, la crisi è esplosa nella sua maggioranza. Altro che crisi al buio, lei ha cacciato il paese, il suo governo, la maggioranza in una crisi politica che dura da mesi. Il Pd votera’ contro la fiducia e le chiede per il bene del paese di dimettersi”. Cosi’ il capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro nella dichiarazione di voto al Senato prima del voto di fiducia. ”Oggi – ha affermato Finocchiaro – comunque vada il voto, si segna una tappa comunque definitiva. Suscita stupore l’eclissi di un sole tanto rapida, basti pensare ai numeri della fiducia di settembre, rivelatasi una squisita vittoria di Pirro. Ma per capire questo non basta evocare il tradimento, buono per l’ego ma ci vorrebbe un faticoso esercizio di umiltà”. La realtà è che, sostiene il capogruppo Pd, dopo che ”questa legge elettorale ha ipervalutato il suo consenso elettorale” il governo non ha affrontato le emergenze del paese e ”lei non ha onorato le promesse che aveva suscitato in Italia”. Il Pd rilancia in caso di crisi la proposta di un governo di responsabilita’ nazionale ”ma se si andra’ a votare noi siamo pronti”.

10.17, colloquio Tremonti-Veltroni. Lungo colloquio in Transatlantico alla Camera tra Giulio Tremonti e Walter Veltroni, presente Marco Minniti.

10.15, boatos alla Camera: “Berlusconi si dimette”. “Non ti agitare, tanto non si vota…”. Un deputato Pd di spicco, incontra un suo collega alla Camera e lo invita a non sprecare energie inutilmente. “Dalla maggioranza alcuni ci dicono che Berlusconi salirà al Quirinale alle 11,15, dopo il voto di fiducia incassato al Senato”. Il collega sorride e si attacca al telefono. I boatos, che vengono corroborato dalla decisione del Fli di non votare contro il governo al Senato, girano da stamane, ma ovviamente si attende la prova dei fatti.

10.14, Mogherini: “Sarò in Aula alle 12”. “Arrivo, sarò li a mezzogiorno”. E’ quanto ha assicurato la parlamentare del Pd Federica Mogherini che in una telefonata, questa mattina presto, al presidente del suo gruppo alla Camera Dario Franceschini. “A meno che non mi si rompano le acque ora – avrebbe precisato la parlamentare – sarò in Aula puntuale”.

10.08, Cesa: “Non ci sono le condizioni per l’Udc nel governo”. Il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, intervenendio ad Agorà ha replicato al ministro Galan che aveva parlato di allargamento della maggioranza. “Se Berlusconi avrà la fiducia noi continueremo a fare opposizione – ha detto Cesa -. Non abbiamo intenzione di entrare in maggioranza. E’ un dibattito basato sul nulla. Non ci sono le condizioni”.

10.07, Udc: “Berlusconi e Bossi come Thelma e Louise”. Silvio e Umberto come Thelma e Louise. Il paragone è di Giampiero D’Alia, capogruppo dell’Udc in Senato, che cita in aula il film del 1991, protagoniste Geena Davis e Susan Sarandon: “Berlusconi e Bossi sono ormai soli, come Thelma e Louise”, dice D’Alia. Nel film, le due donne in fuga inseguite dalla polizia attraverso il deserto, con il sorriso sulle labbra, tenendosi per mano, si lanciano con la macchina nel vuoto. Il film si conclude con il fermo immagine dell’auto a mezz’aria mentre precipita nel Colorado.

10.05, Belisario: “Berlusconi è mandate di grande compravendita”. ”Lei e’ il mandante politico della piu’ grossa compravendita di parlamentari”: cosi’ il capogruppo dei senatori dell’Idv, Felice Belisario, si rivolge a Silvio Berlusconi durante il dibattito sulla fiducia in aula al Senato. Belisario viene subito ripreso dal presidente del Senato, Renato Schifani che afferma: ”la invito a moderare il linguaggio anche se siamo in un’aula parlamentare”. Un piccolo lapsus. Ma Belisario prosegue: ”lo ripeto presidente: i cambi di casacca sono deprecabili sempre perche’ sono in odio agli elettori e oggi sono favoriti dal suo entourage solo per sopravvivere a se stesso”.

10.04, Galan: “Da domani il gruppo di Fli non ci sarà più”. “Da domani il gruppo di Fli non esisterà più” e la maggioranza andrà allargata all’Udc. Se ne è detto convinto il ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, intervenuto in diretta ad ‘Agorà’, su Raitre. ”

10.01. Sarà Siegfried Brigger (Svp) il primo a pronunciare la dichiarazione di voto sulle mozioni di sfiducia al governo, a partire dalle 10:30 in diretta tv. A seguire prenderanno la parola il segretario del Pri Francesco Nucara, Daniela Melchiorre (Ld), Carmelo Lo Monte (Mpa), Bruno Tabacci (Api), Arturo Iannaccone (Noi Sud). Quindi, interverranno (tutti per dieci minuti ciascuno) Antonio Di Pietro (Idv), Pier Ferdinando Casini (Udc), Italo Bocchino (Fli), Pier Luigi Bersani (Pd) e Fabrizio Cicchitto (Fi). A finire, senza ripresa televisiva diretta, sono in lista tre interventi a titolo personale: quello di Maurizio Grassano (Ld), di Domenico Scilipoti (Misto) e del Radicale Marco Beltrandi.

9.56, Udc a Berlusconi: “Non dimettersi è debolezza”. I tre senatori dell’Udc voteranno contro la fiducia al Senato. Lo conferma il capogruppo Gianpiero D’Alia. L’Udc invita Berlusconi a dimettersi. “Non dimettersi – dice D’Alia – è un segnale di debolezza. Berlusconi in realtà vuole le elezioni”.

9.54, Mpa: “Berlusconi ha tradito gli elettori del sud”. I tre senatori del Mpa non voteranno la fiducia al Governo Berlusconi. Lo annuncia in aula a palazzo Madama Giovanni Pistorio. Per Pistorio Berlusconi ha tradito “gli elettor meridionali”.

9.52, Idv: “Premier se ne deve andare”. “Presidente, se non lo ha capito, lei se ne deve andare”. Felice Belisario, capogruppo di Idv, ha esplicitamente annunciato che l’Idv negherà la fiducia al governo al Senato. “Non copra di ridicolo questo Paese”, “lei è sfiduciato da un Paese in sciopero generale contro la sua politica”, ha detto Belisario.

9.50, Viespoli: “Non faremo ribaltoni”. Nessuna intenzione di fare ribaltoni, e dunque se il governo Berlusconi dovesse essere sfiduciato la posizione di Fli sarebbe per “un altro governo di centrodestra”. Se invece il governo Berlusconi dovesse ottenere una fiducia risicata, “non ci sarebbe spazio che per una scelta di responsabilità”.

9.46, Attese alla Camera tutte tre le deputate incinte. E’ tutto pronto alla Camera per l’arrivo annunciato delle tre deputate in dolce attesa. Secondo quanto si apprende da ambienti parlamentari, infatti, tutte e tre le deputate avrebbero annunciato di voler partecipare al voto. Il voto di Federica Mogherini (Pd), Giulia Bongiorno (Fli) e Giulia Cosenza (Fli) è tra quelli considerati determinanti per la sfiducia al governo Berlusconi. I boatos del Transatlantico danno per certo che le tre deputate intendano essere presenti e per questo l’infermeria della Camera si è preparata per ogni possibile eventualità.

9.40, Lega contesta Viespoli. E’ soprattutto la lega a rumoreggiare e contestare l’intervento del capogruppo di Fli Pasquale Viespoli nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia. Viespoli si rivolge al capogruppo del Carroccio, Federico Bricolo, contestando il fatto che lui possa essere definito un ribaltonista. Da qui le prime proteste dei leghisti che aumentano nel momento in cui Viespoli annuncia che per favorire ”un percorso di responsabilita” i finiani si asterranno nel voto di fiducia al Senato per convincere Berlusconi ad ”astenersi alla Camera” andando al Quirinale dopo aver incassato la fiducia a palazzo Madama. Alle contestazioni dei leghisti Viespoli risponde: ”So distinguere tra chi fa politica e i gazebisti coloro che fanno propaganda nei gazebo”. I senatori della Lega continuano a rumoreggiare e Viespoli si ferma poi invita il presidente Schifani a intervenire e poi commenta: ”Prima bisogna avere la testa e le idee”. Osservazione che certo non fa diminuire le proteste soprattutto dei senatori del Carroccio anche se altri senatori della maggioranza danno segni di insofferenza. Chi invece ascolta con estrema attenzione l’intervento di Viespoli e’ Berlusconi che quando arriva la proposta di Viespoli abbassa la testa ma non muove un muscolo”.

9.36, Roma blindata. Il centro storico di Roma e’ presidiato, gia’ dalla scorsa notte, dalle forze dell’ordine, in attesa della manifestazione di studenti, precari e centri sociali contro il governo nel giorno del voto di fiducia previsto tra poco al Senato. In particolare sono stato posti sotto particolare sorveglianza tutti i palazzi sedi delle istituzioni. Forze dell’ordine e blindati sostano sotto il Campidoglio, piazza Venezia, piazza Santi Apostoli e nei pressi di Palazzo Valentini, sede di Provincia e Prefettura. Presidiate anche via del Corso, nel tratto compreso tra piazza Venezia e piazza Montecitorio, e i vicoli in prossimita’ di piazza di Pietra e via dell’Umilta’. Al momento – fanno sapere dalla Questura – tutti i varchi della zona a traffico limitato sono attivi, e finora non ci sono stati problemi di viabilita’. Molti parlamentari si sono affrettati a raggiungere il Senato fin dalle prime ore dell’alba per essere sicuri di poter partecipare al voto di oggi.

9.34, Viespoli: “Berlusconi si dimetta dopo l’astensione di Fli”. “Noi ci asteniamo al Senato. Lei si astenga dalla Camera, si astenga dalla conta perchè l’unica cosa che conta davvero è l’interesse nazionale”. Lo ha detto Pasquale Viespoli, capogruppo di Fli al Senato, intervenendo in Aula.

9.30, Fli conferma astensione al Senato (vale come voto contrario). Fli si asterrà sul voto di fiducia chiesto da Berlusconi a palazzo Madama. Lo ha detto Pasquale Viespoli, capogruppo di Fli al Senato, intervenendo in Aula. ”Se lei va alla conta alla Camera – prosegue Viespoli nel suo intervento – va incontro a tre sconfitte: quella della sua leadership, rischia il ribaltone e rischia anche di determinare l’istabilita’ del governo”. Il senatore di Fli ricorda come proprio l’alleanza di centrodestra ”in cui ognuno aveva pari’ dignita”’ ha contribuito a ”far si’ che si ottenesse il premio di maggioranza”.

”La pretesa di avere l’autosufficienza – sottolinea ancora Viespoli – ha determinato un errore politico”. Per il capogruppo di Fli dunque ”o si ricompone il centrodestra oppure non c’e’ altra alternativa alla crisi. L’aggiunta di eventuali voti provenienti da parlamentari di altre forze politiche – dice riferendosi all’Udc – determinerebbe un ribaltone perche’ si farebbe ricorso a partiti che sono all’opposizione e darebbe una maggioranza puramente aritmetica”.

”Noi – conclude Viespoli – non faremo nessun ribaltone, se il governo dovesse cadere ci sara’ spazio, sempre nel rispetto delle prerogative del Capo dello Stato, per un altro governo di centrodestra”. Se invece Berlusconi dovesse prendere la fiducia per pochi voti ”non ci sarebbe spazio che per una scelta di responsabilita”’.

9.22, Rutelli. L’intervento del leader di Api Francesco Rutelli nell’aula di Palazzo Madama viene disturbato da commenti e brusii provenienti dai banchi della maggioranza, e il presidente del Senato, Renato Schifani, appena un quarto d’ora dopo l’inizio della seduta sulle dichiarazioni di voto per la fiducia al governo, deve richiamare all’ordine: “Cominciamo male la giornata… Per favore, cerchiamo di andare avanti senza commenti e senza brusii”.

9.18, Rutelli. Il leader dell’Api, Francesco Rutelli, ha confermato in aula al Senato il voto contrario dell’Api alla fiducia sul governo Berlusconi.

9.13, Bricolo. “La Lega non cambia idea: o il governo riesce ad andare avanti oppure si va al voto. Lo afferma in aula il capogruppo dei senatori leghisti, Federico Bricolo.

9.11. Due grandi giornali internazionali, l’International Herald Tribune e il Financial Times, pubblicano oggi in prima pagina grandi foto del presidente Silvio Berlusconi ad illustrare ampi servizi sul voto di fiducia in Parlamento. Altri quotidiani scelgono di dare la notizia con articoli nelle pagine interne. Sono quattro le immagini pubblicate dall’Herald Tribune che ritraggono Berlusconi in differenti espressioni e scattate ieri in Senato: Berlusconi acceso oratore, Berlusconi stizzito, Berlusconi stanco, Berlusconi sicuro. Con una didascalia in cui si legge ”La battaglia per la sopravvivenza”. Il servizio fotografico e’ seguito da un articolo dal titolo ‘Berlusconi vede la salvezza nella crisi’. Il Financial Times pubblica in prima pagina un’unica grande foto del premier che stringe i pugni e arriccia gli occhi in un sorriso tirato: una singolare espressione colta ieri dai fotografi durante la seduta in Senato. Alla foto e’ associato un titolo che recita: ‘Torture romane. Berlusconi in bilico’.

9.08, Berlusconi “Sono fiducioso”. “Sì, certo”. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, arrivando al Senato, risponde ai cronisti che gli chiedono se fosse ottimista sul voto di fiducia che ci sarà oggi prima al Senato e poi alla Camera.

9.04. Al via il dibattito sulla fiducia al Senato Con l’intervento di Federico Bricolo, della Lega Nord, sono iniziate al Senato le dichiarazioni di voto. Subito dopo, la “chiama”. Alle 11 dovrebbe arrivare l’esito dello scrutinio, che non dovrebbe riservare sorprese. Il palazzo è blindato, mezzi della polizia e della guardia di finanza hanno chiuso tutte le strade intorno: a Roma sono previsti quattro cortei e il centro città sarà chiuso.

8.16, Siliquini (Fli). “Deciderò poco prima. Andrò in bagno dieci minuti prima della chiamata in aula, mi guarderò allo specchio e deciderò”. Così la deputata di Fli Maria Grazia Siliquini, che in un’intervista a Repubblica accusa Bocchino di “aver puntato dritto alle dimissioni” del premier e spiega il perché della sua assenza, ieri sera, alla riunione dei finiani: “E’ stato Fini a vanificarla con quella chiusura di in tv domenica, annunciando la decisione di passare all’opposizione”.

7.17, Fini ai suoi: “Giochiamoci tutto”. Ci giochiamo tutto, la nostra storia, la mia e la vostra, il percorso che abbiamo condiviso in questi mesi. Esponenti di Fli raccontano che Gianfranco Fini durante l’incontro tenutosi ieri in serata nella sede di FareFuturo, abbia fatto un discorso per ricompattare il partito. Nessuno di noi – si è detto sicuro il presidente della Camera – farà un passo indietro. L’unica che non dovrebbe votare la mozione di sfiducia è Maria Grazia Siliquini mentre altri esponenti di Fli, racconta chi era presente all’incontro, sono stati contattati direttamente da Berlusconi.”Se non ci sono ripensamenti il governo va sotto”, riferisce ancora la stessa fonte. Secondo quanto spiegano fonti parlamentari di Fli, un esponente dell’opposizione che aveva deciso di non votare la mozione di sfiducia alla fine ha cambiato idea.

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