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Grillo a Renzi: “Vediamoci”. “Sì ma in streaming”. Ma non sarà come a febbraio

di Elisa D'Alto |16 Giugno 2014 9:29

ROMA – “Vediamoci”. Perché abbiamo una legge elettorale e perché con il 40,8% alle Europee sei un leader legittimato dal voto, dicono in sintesi Grillo e Casaleggio. “Vediamoci, ok, ma stavolta lo streaming lo voglio io”, dice Matteo Renzi che di Beppe non si fida, nonostante sia un leader “bastonato” da quei 3 milioni di voti persi per strada tra le Politiche di febbraio 2013 e le Europee del 25 maggio scorso.

Beppe Grillo cambia strategia e stavolta chiede al premier Renzi, che continua a chiamare “Renzie”, un incontro. Un incontro sollecitato sul blog con un post dai toni concilianti, che suona come una resa:

“Ora sono avvenute due cose che hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge approvata dai suoi iscritti (e non discussa a porte chiuse in un ufficio del Pd in via del Nazareno) e Renzi è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato”.

Insomma, è cambiato che Renzi ha avuto una valanga di voti. Nella sostanza, è cambiato soprattutto che il M5S ne ha persi tantissimi e la strategia del muro a oltranza non ha pagato. Si cambia, dunque.

Certo, la bozza dell’Italicum, la legge elettorale voluta da Renzi e Berlusconi, è ben diversa da quella pensata dal M5S, motivo per cui sembra difficile trovare un punto comune:

“La legge M5S è di impronta proporzionale, non è stata scritta su misura per farci vincere come è stato per l’Italicum, scritto per farci perdere. E ora? Se Renzi ritiene che la legge M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà”.

All’incontro chi andrà? Nel post nn si fa il nome di Grillo:

“All’incontro eventuale con il Pd, che speriamo ci sia, parteciperanno i due capigruppo M5S di Camera e Senato, oltre a Danilo Toninelli, estensore tra altri della versione definitiva della legge e Luigi Di Maio come massima rappresentanza istituzionale in Parlamento nel suo ruolo di vicepresidente della Camera.”

Renzi ha fatto subito sapere di volere lo streaming, e viene da chiedersi: che diretta vedremo? A naso, uno spettacolo totalmente diverso da quello visto a febbraio scorso, quando Renzi chiese un incontro a Grillo e lui pretese la diretta. Diretta fu, e spettacolo anche: Grillo con toni aggressivi e da comizio lasciò Renzi pressoché senza facoltà di parola, fatta eccezione per quel “Beppe esci dal blog!”.

Ma il prossimo incontro sarà necessariamente diverso: pesa quel 40,8% di voti del Pd, il doppio del M5S. Renzi ha usato questo numero, scritto a tutta evidenza, all’assemblea del suo partito. Lo userà come primario punto di forza con Grillo e i suoi.

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