Dopo il voto di ieri al Senato e dopo le comunicazioni di oggi alla Camera Mario Draghi si è dimesso.
Cosa è successo
Ieri al Senato il Movimento 5 Stelle e il centrodestra hanno deciso di astenersi e non votare la fiducia a Draghi. Questo di fatto ha chiuso il governo Draghi e ha aperto la strada verso le elezioni. In pratica all’appello di Draghi ai partiti (“Siete pronti a ricostruire il patto?) M5s e centrodestra hanno risposto picche.
Si pensava che Draghi potesse dimettersi già ieri ma alla fine ha scelto, per rispetto al Parlamento, di presentarsi comunque oggi alla Camera.
Alla Camera Draghi oggi ha detto poche parole: “Mi recherò al Quirinale per comunicare le mie determinazioni”. Poi un battuta: “Qualche volta il cuore dei banchieri Centrali viene usato…”, ha detto Draghi facendo riferimento alla barzelletta già raccontata davanti alla stampa estera qualche giorno fa.
Cosa succederà
Sergio Mattarella quindi ora, dopo qualche probabile giorno di riflessione e dopo aver incontrato i presidenti della Camera e del Senato, Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati, scioglierà le Camere.
A questo punto il Governo dovrà trovare una data entro un minimo di 60 e un massimo di 70 giorni dallo scioglimento
Le date più probabili potrebbero essere quelle del 25 settembre o del 2 ottobre. L’ipotesi del 2 ottobre al momento è la più realistica anche per evitare una campagna elettorale in piena estate.