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La Russa: “Dobbiamo essere pronti a migrazioni bibliche”

di admin |24 Febbraio 2011 9:37

ROMA – Il ministro della Difesa Ignazio La Russa lo dice a chiare lettere: ”Dobbiamo essere pronti a migrazioni bibliche”. Le notizie sui possibili sbarchi in massa di profughi ”sono sicuramente verosimili”, ha detto La Russa, sottolineando che ”tutti sanno che, già in condizioni normali, la Libia era un punto di partenza di molti barconi carichi di immigrati e che questo flusso si è interrotto in seguito all’accordo” con Gheddafi. ”In una situazione del genere, dunque – ha aggiunto – potrebbe esserci un flusso straordinario e noi sappiamo che i soli stranieri che lavorano in Libia sono 2 milioni e mezzo: una percentuale di questi potrebbe tentare di raggiungere l’Europa. Dobbiamo essere preparati – ha concluso – a migrazioni bibliche”.

La Difesa ha messo a disposizione alcuni ex siti militari per ospitare gli immigrati che dovessero riversarsi in massa in Italia dalla Libia e dagli altri Paesi dal nord Africa: si trovano tutti nel centro-sud, ma il ministro Ignazio La Russa non dice dove, per evitare che la gente possa ”allarmarsi”. Anche se non ce n’è ragione, ha detto intervenendo a Mattino Cinque. ”Ho fornito al ministro dell’Interno, con cui sono in continuo contatto – ha detto La Russa – un elenco di luoghi dove si possa immaginare, nel caso ci fosse questo flusso, di accogliere le persone che arriveranno, mentre il centro di Mineo (vicino Catania, ndr) sarà destinato ai richiedenti asilo”.

Ma ”non è il caso di dare il nome dei siti – ha proseguito – perché non dipende da me la decisione finale e quindi potrei dare notizie poi non confermate dalla realtà, anche se si tratta di regioni tutte non lontanissime dal posto dello sbarco, nel centro-sud”. Inoltre, ha detto ancora il ministro, ”la gente potrebbe allarmarsi, senza ragione peraltro, perché si tratterà comunque di luoghi dove potranno essere ospitate delle persone in assolute condizioni di sicurezza”.

La Russa smentisce un’imminente missione di pace in Libia: ”Al momento non è nemmeno presa in considerazione. Di questo – ha affermato la Russa – non abbiamo mai neanche lontanamente parlato. Non credo che sarà ipotizzata perché non credo che siamo nelle condizioni in cui le missioni di pace siano mai state attuate. Però – ha aggiunto – se la situazione si evolvesse, tutto, naturalmente, si può modificare”.

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