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Letta ottimista a Abu Dhabi. Squinzi “Mezzo punto Pil no basta. Cambi o si vota”

di Daniela Lauria |2 Febbraio 2014 17:17

Enrico Letta, Giorgio Squinzi

ROMA – Botta e risposta a distanza tra il premier Enrico Letta e il numero uno degli industriali, Giorgio Squinzi. Mentre Letta da Abu Dhabi sprizza ottimismo da tutti i pori, dice che la crisi è superata: “I mercati sono pronti e la situazione sta cambiando verso la stabilità”. Dall’Italia il presidente di Confindustria smorza gli entusiasmi e afferma che i numeri dicono tutt’altro: quel “mezzo punto di crescita del Pil stimato per il 2014 non basta a creare occupazione e a far ripartire il Paese”. E infine lo gela: “Il governo cambi passo o si torna al voto”. La replica sprezzante del premier: “Ognuno faccia il suo lavoro“.

Ad aprire il dibattito è stata l’intervista del presidente del Consiglio ad Al Arabiya. Letta fa il punto, dice che l’Italia ha un “ambizioso” piano di privatizzazioni, e dopo anni di crisi i mercati sono pronti ad accoglierlo, con l’obiettivo di tagliare il debito ma anche di attrarre investimenti.

“La situazione è stata veramente difficile negli ultimi cinque anni – ha spiegato – c’è stata la crisi dell’eurozona, l’Italia era in difficoltà per il debito pubblico, ora siamo a un un punto di svolta, io sono ottimista perché per la prima volta tagliamo il debito dopo 6 anni, la situazione sta cambiando, la crescita sarà l’1% quest’anno e il 2% l’anno prossimo. La situazione sta cambiando verso la stabilità, io presento qui un piano di grandi privatizzazioni, una grande opportunità di investire in Italia”.

Ma a stretto giro arriva il cartellino giallo di Squinzi che, ospite di Lucia Annunziata a In mezz’ora, ridimensiona le parole del premier:

“I numeri, a partire dalle previsioni del Centro studi di Confindustria, fino ad ora sempre “azzeccate”, non ci permettono di guardare con ottimismo verso il futuro”. E ricorda che “la stima per il 2014 è di +0,6-0,7% per il Pil, frazione di un punto che non basta a creare occupazione e a far ripartire il Paese”.

“Chiediamo un cambio di passo deciso – afferma Squinzi – perché per grazia divina la situazione economica del Paese non cambierà. Bisognerà fare le riforme che sono necessarie: mettere mano a una politica industriale seria, cosa che da anni non si fa, una magistratura che funziona, una semplificazione burocratica. O si cambia passo con il governo esistente o ad un certo punto andiamo a votare”.

E Letta, raggiunto negli Emirati dalle dichiarazioni di Squinzi, replica così ai dubbi dell’industriale:

“E’ bene che ognuno faccia il suo lavoro, che Confindustria aiuti il Pil del paese. Sono convinto che i dati giusti siano quelli del governo”.

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