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M5S, altri 2 candidati massoni nascosti. E fanno 12 mele marce. Le Iene: altri 6…

di Warsamé Dini Casali |16 Febbraio 2018 9:42

M5S, altri 2 candidati massoni nascosti. E fanno 12 mele marce. Le Iene: altri 6...

M5S, altri 2 candidati massoni nascosti. E fanno 12 mele marce. Le Iene: altri 6…

ROMA – E meno male che alla presentazione delle liste M5S Luigi Di Maio disse che erano “il meglio del meglio”. Tocca infatti aggiornare ancora la contabilità dei candidati impresentabili, delle “mele marce”: ieri eravamo a 10 tra renitenti al bonifico (la quota di stipendio che i parlamentari grillini devolvono a un fondo di solidarietà) e massoni, oggi siamo a 12 perché altri due iscritti a logge massoniche sono stati scoperti e messi all’indice.

In attesa che di altri 6 indicati in un servizio de Le Iene vengano fornite le generalità. Totale 18. Che, per carità, di reati non ne hanno commessi, ma che sono stati espulsi dal Movimento fuori tempo massimo, visto che se verranno eletti chi glielo toglie il seggio?

Io ero massone. Non ho frequentato dal 2017 la massoneria ed ho chiesto l’assonnamento al fine di uscirne dal gennaio del 2018. Non ho detto alcuna bugia al Movimento Cinque stelle perché per me la massoneria è un capitolo chiuso e credevo che il passato non contasse”. Lo dice all’ANSA Bruno Azzerboni, escluso dal Movimento 5 stelle, con cui era stato candidato all’uninominale in Calabria, per la sua appartenenza alla massoneria.

Di Piero Landi, è il quotidiano Il Foglio ad aver scoperto l’affiliazione alla loggia “Francesco Burlamacchi” e “in sonno” dallo scorso 5 febbraio: due giorni prima aveva lanciato la sua candidatura su Fb folgorato dalle idee M5S, in particolare la “lotta alla massoneria”. Era candidato nel collegio uninominale di Lucca.

Niente bonifici, altri 6 scovati dalle Iene. Poi la nuova inchiesta de Le Iene che aggiornano, aumentandolo, il computo di chi ha tradito la regola sulle donazioni al fondo per il microcredito: sarebbero in 14, spiega il programma. Nel sequel dell’inchiesta Le Iene preannunciano che la cifra sottratta sarebbe pari al doppio ai circa 800mila denunciati da Di Maio dopo aver fatto i controlli incrociati tra il sito tirendiconto.it e i dati del Mef. Non solo.

I parlamentari “pizzicati” sarebbero, sostengono le Iene, 6 in più agli 8 già silurati del M5S e, almeno due di questi, per non versare i soldi, avrebbero escogitato un sistema diverso da quello del pubblicare la ricevuta del bonifico sul sito M5S salvo cancellarlo subito dopo. Non sembra essere tra i “traditori”, invece, Giulia Sarti che oggi alla questura di Rimini denuncia il suo ex fidanzato Bogdan per averle sottratto circa 23mila euro “saltando” diversi bonifici. “Ha detto che gli servivano per motivi di salute”, spiega Sarti nella denuncia dove ammette di non sapere, ora, dove rintracciare il suo ex.

 

 

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