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Manovra: pareggio di bilancio in Costituzione e abolizione delle province

di admin |8 Settembre 2011 22:24

ROMA, 8 SET – Il pacchetto sulla manovra ha fatto oggi altri due passi in avanti: il principio del pareggio di bilancio sara' introdotto nella Costituzione e saranno abolite le Province.

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ai due disegni di legge costituzionale sui quali era stato deciso, a inizio settimana, di dare un colpo d'acceleratore proprio per rafforzare la manovra e placare le incertezze dei mercati rispetto alla situazione italiana.

Ma l'accoglienza avuta da mercati e osservatori economici e' stata buona. E' quanto emerso anche nel colloquio che il governatore Mario Draghi ha avuto con il premier Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. I due hanno esaminato la situazione economica e finanziaria, europea e internazionale, valutando come ''buona'' l'accoglienza che le ultime misure hanno avuto.

Il pareggio di bilancio in Costituzione e' certo uno dei tasselli. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha subito sottolineato il valore dell'ok del Consiglio dei Ministri: ''Non sara' solo un criterio contabile ma un principio ad altissima intensita' politica e civile''. La novita' scattera' dal 2014, riguardera' anche gli enti locali e sara' derogabile solo in presenza di ''eventi eccezionali''.

Per quanto riguarda invece il decreto-manovra, approvato ieri sera dal Senato con il voto di fiducia e da oggi all'esame della Camera, arrivano ancora plausi dalle istituzioni internazionali. Se la Bce sottolinea che va nella ''direzione giusta'' e che le misure debbono essere attuate subito, per l'Ocse si tratta di ''misure importanti che dureranno nel tempo e che aumentano credibilita' e fiducia''.

Da registrare poi la ''visita'' serale che il governatore della Banca d'Italia e futuro presidente Bce, Mario Draghi, ha fatto in serata al premier Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, ora che la manovra sembra oramai blindata.

Dopo un dibattito non facile, anche all'interno della stessa maggioranza, e dopo lo stralcio della norma in manovra sulle Province con meno di 300.000 abitanti, al via l'abolizione delle Province. Al loro posto le Regioni dovranno istituire ''forme associative fra i Comuni''.

Una sorta di super-Comuni o, come le chiama il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, ''province regionali'', cui dovranno andare tutte o alcune delle funzioni che oggi spettano alle Province. Dopo il via libera del ddl costituzionale da parte del Parlamento, che si dovra' esprimere chiaramente con la maggioranza dei due terzi, la parola ''Province'' sara' cancellata dalla Carta.

Sull'altro fronte, quello dell'arrivo nella Costituzione del principio del pareggio, Tremonti ha tenuto a sottolineare che ''una discussione costruttiva e rapida in Parlamento e' nell'interesse del Paese''. ''Il testo del governo, allineato allo standard europeo, trovera' in Parlamento – ha aggiunto il ministro – altri importanti testi di riforma''.

Il principio di 'pareggio di bilancio' sara' introdotto nella prima parte della Costituzione, ovvero quella che concerne i Diritti e Doveri dei cittadini. Solo ''eventi eccezionali'' potranno consentire il mancato rispetto del pareggio ma questo dovra' essere stabilito ''con voto espresso a maggioranza assoluta'' dei componenti delle Camere.

Il testo prevede poi che ''il bilancio dello Stato rispetta l'equilibrio delle entrate e delle spese. Non e' consentito ricorrere all'indebitamento, se non nelle fasi avverse del ciclo economico nei limiti degli effetti da esso determinati, o per uno stato di necessita' che non puo' essere sostenuto con le ordinarie decisioni di bilanci''.

Il rispetto dell'equilibrio di bilancio sara' un vincolo anche per ''i Comuni, le Provincie, le Citta' metropolitane e le Regioni'' che dovranno tenerne conto anche nell'ambito della loro autonomia finanziaria di entrata e di spesa.

La manovra vera e propria continua invece a riscuotere commenti positivi a livello internazionale. Dopo la Ue parla la Bce, che aveva chiesto con una lettera al governo misure incisive e credibili. La manovra italiana e' arrivata ''dopo alcune esitazioni, alcune complessita', alla fine si e' visto qualcosa che va nella direzione dell'impegno iniziale'', ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, ricordando che ''all'Italia come a tutti i governi abbiamo detto che devono realizzare integralmente le misure annunciate''.

Sulla stessa linea d'onda il capo economista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan, che da Parigi ha sottolineato: ''Le misure approvate ieri dal Senato sono molto importanti e vanno nella giusta direzione''. Secondo l'Ocse i contenuti della manovra ''sono meglio di quanto anticipato e' questo e' un bene. Dopo un periodo di incertezza – ha concluso Padoan – le accogliamo con favore''.

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