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Matteo Renzi in “tour” a Treviso. Le promesse: sgravi fiscali e taglio dell’Irap

di Warsamé Dini Casali |26 Febbraio 2014 18:34

Renzi in tour a Treviso. Sgravi fiscali: deficit ok, 3/4 mld disponibili

ROMA – “La salvezza è la scuola”: in visita alla media statale L. Coletti di Treviso, Matteo Renzi ha dato avvio alla sua presidenza del Consiglio. Renzi cambia “metodo” perché dopo aver aperto le porte delle stanze del potere a Palazzo Chigi (qui è stato intervistato da Giovanni Floris di Ballarò) ha preferito iniziare la sua prima giornata da presidente del Consiglio uscendo dal Palazzo, cominciando dal contatto diretto con gli studenti alla periferia di Treviso, zona Santa Bona.

Un piccolo bagno di folla con alunni, insegnanti genitori in un’atmosfera multietnica vista l’alta percentuale di immigrazione del luogo. Ad attenderlo, ma con altre intenzioni anche un gruppo di giovani di Forza Nuova (“buffone” gli gridavano contro). “Treviso. Che bello incontrare gli studenti! Sentivo la mancanza. Investire sulla scuola è il modo per uscire dalla crisi”, ha poi scritto Matteo Renzi su Twitter.

TAGLIO DELL’IRAP. Un possibile taglio dell’Irap deciso dal nuovo Governo potrebbe portare un ”beneficio del 2% circa sugli utili netti per le società a maggior incidenza del lavoro in Italia”. Lo sostengono gli analisti di Equita in una lettera destinata agli investitori. ”La stampa – scrive Stefano Lusting di Equita – è concorde nell’ipotizzare che il nuovo governo provveda a tagliare le imposte che gravano sul costo del lavoro”, spiegando che ”fra le ipotesi ci sarebbe un taglio dell’Irap del 10% circa”. A suo avviso ”le società maggiormente beneficiate sarebbero quelle con maggiore incidenza del costo del lavoro in Italia”. ”A titolo di esempio – aggiunge – calcoliamo per Telecom un impatto pari a circa il 2% degli utili netti”, beneficio che si applicherebbe ”anche per utilities, banche, Mediaset ed Autogrill”. ”L’impatto – conclude – sarebbe ovviamente più contenuto per i gruppi con maggiore incidenza di operazioni all’estero”.

Con Matteo Renzi si cambia “metodo”, dice anche il suo vice Graziano Del Rio: pochi interventi ma mirati, “poche cose ma con un grande impatto” concentrando le risorse e individuando priorità percepibili da subito.

Il sottosegretario Graziano Delrio, intervistato dal Sole 24 Ore, ha spiegato come sia urgente far seguire allo Stato l’esempio delle aziende private, attraverso l’individuazione delle priorità, azioni precise, tempistiche certe e valutazione continua. Per l’ex ministro degli Affari Regionali, concentrare le risorse permetterà di trovare anche le coperture finanziarie. In merito alle priorità, cita cuneo fiscale e il credito di imposta in ricerca e innovazione; insiste sulla riduzione delle tasse: taglio “visibile sulle imprese, perché queste riprendano fiducia e tornino ad investire e visibile sui lavoratori, perché questi tornino a consumare”. E sulle coperture giunge un aiuto dalla solidità dei conti:

Tanto per cominciare la conferma arrivata ieri dalla Ue (che Eurostat certificherà il primo marzo) del disavanzo pubblico sotto il 3% nel 2013, “libera” per quest’anno tra i tre e quattro miliardi di euro, che diventano spendibili. E dunque diventano utilizzabili anche per la copertura degli sgravi fiscali. Le previsioni Ue, che indicano per il 2014 un deficit al 2,6%, ma anche una leggera revisione al ribasso del pil (dal +0,7 al +0,6%, mentre il resto della zona euro cresce a velocità doppia), «confermano il consolidamento della finanza pubblica italiana» sottolineano comunque al Tesoro. (Mario Sensini, Corriere della Sera)

Sulla tassazione sulle rendite finanziarie, precisa: “Né io né nessuno ha mai detto che tasseremo i BoT”, ma se per la riduzione fiscale su lavoratori e imprese “eleveremo la tassazione delle rendite finanziarie a livello europeo – continua Delrio – non credo sia uno scandalo. Ma l’intervento riguarderà solo i grandi risparmiatori”. Il sottosegretario annuncia un maggior coinvolgimento di Palazzo Chigi su spending review, di cui conferma l’obiettivo di Cottarelli di 32 miliardi nel triennio, e su fondi strutturali Ue, da gestire “sulla base di precise priorità”.

Intanto Renzi continua il suo tour: una specie di campagna elettorale permanente per i detrattori, una interlocuzione diretta con i cittadini propone lui. Un po’ come aveva risposto alle accuse di aver fatto un discorso in Parlamento a solo beneficio dei telespettatori più che dei deputati: non c’è nulla di male, ha insistito Renzi, bisogna che la politica parli la stessa lingua dei cittadini. Il premier, accompagnato dal sindaco Giovanni Manildo e dal prefetto Maria Augusta Marrosu, s’incontrerà infatti, dopo la visita alla scuola (“E’ andata bene, molto bene”, Renzi) con Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, le altre autorità, gli imprenditori ed i sindacati. L’incontro con una delegazione di Electrolux si preannuncia significativo.

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