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Michela Brambilla, il Pd: “Ha buttato 3,3 milioni nel flop Magic Italy”

di admin |10 Novembre 2011 16:39

Michela Brambilla, ministro del Turismo (Lapresse)

ROMA – Sette parlamentari del Pd accusano Michela Brambilla (ministro del Turismo) e Saverio Romano (ministro dell’agricoltura) di aver sprecato 3,3 milioni di euro in un’iniziativa itinerante per promuovere turismo e gastronomia (“Magic Italy in Tour”) affidata alla società appaltatrice che ha fatto l’offerta meno conveniente. Iniziativa che poi sarebbe stata gestita male e pubblicizzata e pubblicizzata peggio.

Da marzo a settembre, un “truck”, autoarticolato di grandi dimensioni ha attraversato l’Europa sostando in 18 città per promuovere il turismo e i prodotti enogastronomici italiani. Ma le tappe non hanno richiamato folle, né di stranieri né di italiani residenti all’estero. Anche perché i siti che dovevano “spingere” Magic Italy in Tour si sono rivelati lacunosi in informazioni peraltro basilari, come la posizione del “truck” nelle città dove avrebbe fatto tappa. Erano due: www.visititaly.com e www.italyvisitsyou.com, gestiti da una società svizzera con sede a Lugano, la Visititaly Sagl Switzerland.

Poi ci sono esempi di scelte logistiche discutibili: quando l’autoarticolato è arrivato a Madrid ha scelto di posizionare gli stand a Madrid Rio, un quartiere periferico e mal collegato. Era luglio e l’orario di apertura era stato fissato in 14-20. Ma in Spagna a quell’ora d’estate nessuno esce di casa.

“In un momento di grave crisi economica il Ministero del Turismo e il Ministero dell’Agricoltura hanno stanziato quasi 3,5 milioni di euro per un’iniziativa che si è rivelata un flop colossale”, ha detto la deputata pd Laura Garavini, depositando alla Camera un’interrogazione parlamentare ai Ministri Brambilla e Romano sull’iniziativa “Magic Italy in Tour. “Il progetto avrebbe dovuto rilanciare l’immagine dell’Italia”, ha aggiunto la deputata pd, “in realtà i connazionali in Europa raccontano come i gazebo fossero costantemente deserti”.

“La società che si è aggiudicata il progetto ha vinto malgrado nell’offerta economica avesse ottenuto un punteggio dieci volte più basso della seconda classificata”, accusa la deputata pd “Dai verbali risulta che la ditta vincente sia stata scelta comunque, perché considerata molto capace sul piano della comunicazione. Non si spiega allora perché non ci sia stato alcun risalto mediatico degli eventi, né perché i siti web fossero così lacunosi e malfatti”.

Questo è il testo dell’interrogazione parlamentare, presentata da Laura Garavini, Nicodemo Oliverio, Gianni Farina, Fabio Porta, Marco Fedi, Jean-Léonard Touadi, Franco Laratta, Rosa Villecco-Calipari (i grassetti sono nostri, ndr):

• in data 22 luglio 2010 è stato oggetto d’appalto, da parte della Buonitalia SpA, organismo di diritto pubblico che fa riferimento al Ministro del Turismo, il Progetto ‘Magic Italy in Tour’, un programma itinerante volto a rilanciare l’immagine dell’Italia in almeno 19 città di 12 paesi europei e a promuovere, con la partecipazione del Ministero delle Politiche Agricole, i prodotti enogastronomici italiani;

l’appalto, per un importo di 3.234.000 euro (in media 170.000 euro a tappa) è stato aggiudicato al costituendo R.T.I. (raggruppamento temporaneo d’imprese) tra Publitour SpA e Lowe Pirella Fronzoni SRL;

• dai verbali della Commissione giudicatrice risulta che il R.T.I. Publitour SpA e Lowe Pirella Fronzoni SRL abbia vinto l’appalto per una differenza di soli 0,36 punti rispetto al secondo classificato il R.T.I. AB Comunicazioni SRL e Jumbo Grandi Eventi SpA; quest’ultimo, malgrado avesse ottenuto un punteggio quasi dieci volte più alto per l’offerta economica (20 punti, contro i 2,36 del primo classificato), è stato invece ritenuto inferiore nell’offerta tecnica (60 punti contro 78);

• la destinazione di una somma considerevole, pari a circa 3.300.000 Euro, ad iniziative di rilancio dell’immagine del Paese e di promozione dei nostri prodotti all’estero, avviene contestualmente alla riduzione e al depotenziamento, in Europa e in altre parti del mondo, di strutture, quali gli Uffici ENIT, gli Istituti di Cultura, e le Camere di Commercio, che nel tempo hanno assicurato la proiezione dell’Italia nel mondo in campo turistico, culturale e commerciale;

• le notizie che pervengono dai luoghi dove l’iniziativa ha già avuto luogo sono tali da destare riserve sull’afflusso sia degli interlocutori dei Paesi ospitanti che degli italiani ivi residenti;

gli strumenti di comunicazione di cui la società aggiudicataria si è dotata sono risultati inefficienti; questo vale sia per il sito di riferimento, www.visititaly.com, gestito dalla società “Visititaly Sagl Switzerland” avente sorprendentemente sede in Svizzera, a Lugano, che per il sito www.italyvisitsyou.com, deputato alla promozione del progetto, ma carente anche di alcune informazioni basilari come quelle relative ai luoghi di stazionamento del “truck” nelle singole città;

• lo stesso coinvolgimento delle Camere di Commercio all’estero si è limitato a una burocratica comunicazione ai loro responsabili, senza alcun coinvolgimento nella definizione dei programmi operativi e senza alcuna previsione circa gli oneri da affrontare;

• l’esito dell’iniziativa è anche riconducibile all’assenza di uno studio strategico nella scelta dei luoghi d’installazione, della stagione e degli orari d’apertura degli stands; a Madrid, per esempio, nel torrido mese di luglio, risulta che il truck abbia stazionato nel quartiere periferico e malservito ‘Madrid Rio’, aprendo al pubblico soltanto nelle ore più calde (14 – 20.30 h);

Michela Brambilla (foto Lapresse)

per sapere

– per quale ragione i Ministri interrogati non siano intervenuti tramite le strutture operative dei loro dicasteri per indurre a sviluppare in modo più adeguato le attività promozionali inerenti al progetto, allo scopo di migliorarne l’efficacia;

– quali valutazioni diano i Ministri interrogati degli esiti e del ritorno economico di questa iniziativa, e se non ritengano di utilizzare in futuro le sempre più scarse risorse disponibili per sostenere l’impegno di strutture pubbliche di sperimentata professionalità, che hanno dovuto limitare o interrompere i loro programmi proprio a causa della limitazione dei finanziamenti;

 – come spiegano i Ministri interrogati che i limiti sul piano della comunicazione e della promozione si siano manifestati proprio da parte di società che in sede di aggiudicazione erano state prescelte in ragione di una loro presunta esperienza in questo settore.

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