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Pd, Bersani out, Matteo Renzi o Fabrizio Barca segretario?

di Marco Benedetto |1 Aprile 2013 9:52

Renzi: dalle Tribune politiche di Togliatti a Maria De Filippi

Se ci sarà un regolamento di conti nel Pd, Pierluigi Bersani sarà messo in disparte e si assisterà a un duello tra Fabrizio Barca, vecchia aristocrazia comunista e Matteo Renzi, ala post Margherita e mancato per un soffio candidato premier alle ultime politiche. Queste le tappe attraverso le quali si può arrivare allo scontro.

Una scadenza è certa: entro il 24 aprile Rosi Rosy Bindi, che è presidente della Assemblea del Partito, deve convocare il Congresso, che si prevede si terrà, dopo le inevitabili primarie, in ottobre.

Un’altra scadenza è quella della Direzione del Partito: non c’è data, ma non potrà essere che a breve. E lì i vertici di un partito, che sembrava a un passo da un trionfo, si chiederanno inevitabilmente perché sono finiti con una brutta musata sul portone di palazzo Chigi, dove il povero segretario, Pierluigi Bersani, non è riuscito a entrare da Presidente del Consiglio. E soprattutto ne chiederanno conto allo stesso Bersani.

Secondo Laura Cesaretti, del Giornale dei Berlusconi,

“ora, nel Pd, può aprirsi da un momento all’altro il processo al segretario. [In Direzione] si faranno sentire le voci di chi imputa a Bersani «una ossessi­va rincorsa di Beppe Grillo che ci ha fat­to finire in un vicolo cieco e ci ha riportato indietro di anni, to­talmente schiacciati su Sel », una gestio­ne troppo chiusa del partito («Si fida solo di due o tre emilia­ni, non coinvolge nessun altro nelle decisioni»,) e soprattutto – a più di un mese dalle elezioni- «un risulta­to elettorale disastroso: erava­mo al 33% e siamo finiti al 25%, eravamo nelle condizioni idea­li per vincere e siamo riusciti a perdere».

Anche se i segni lanciati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano portano a escluderle, molti nel partito si preparano alle elezioni in estate, a luglio. Laura Cesaretti cita una fonte vicina a Matteo Renzi:

“Se si vota a luglio, bisogna capire se si riescono a fare le primarie e a trovare un competitor, che a Matteo serve perché non vuole essere il candidato del­l’apparato”.

Se le elezioni si terranno dopo l’esta­te, Renzi do­vrà studiare bene le sue mosse. Prosegue la citazione:

“L’offerta dei Giovani Turchi, tu fai il can­didato premier e Fabrizio Bar­ca fa il segretario, è una trappo­la: il Pd non può esse­re su una linea diversa dal pre­mier: Matteo deve vincere lui il congresso e fare il capo del parti­to”.

 

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