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Dal Pd legge anti-M5s: “No movimenti a elezioni”. Grillo: “Disertiamo il voto”

di Daniela Lauria |20 Maggio 2013 20:58

Legge anti-M5s firmata Zanda-Finocchiaro: “No movimenti alle elezioni”

ROMA – Una legge anti-movimenti che apra le elezioni solo ai partiti. Un disegno di legge che ha il sapore di una mossa anti Movimento 5 stelle e che è stato presentato al Senato da Anna Finocchiaro e Luigi Zanda. Ma Beppe Grillo dal suo pulpito blog tuona: “Se questa legge passa non ci presenteremo alle prossime elezioni. Il Movimento 5 Stelle non è un partito, non intende diventarlo e non può essere costretto a farlo. Se la legge anti Movimento di Finocchiaro e Zanda del pdmenoelle sarà approvata in Parlamento il M5S NON si presenterà alle prossime elezioni”. Contrario Matteo Renzi: ”Non sono d’accordo. E’ un modo per far vincere le elezioni a Beppe Grillo e ai grillini, ha detto a Porta a Porta.

La legge proposta dal Pd sbarra la strada a quei soggetti senza personalità giuridica e senza statuto pubblicato sulla gazzetta ufficiale. Se un disegno di legge di questo tipo fosse stato in vigore alle passate elezioni politiche, il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, affermatosi terza forza politica del Paese, non avrebbe avuto accesso al Parlamento.

La battaglia del Pd contro i movimenti non registrati è antica: era stata avviata già nel corso dell’ultima legislatura dall’ex segretario Pier Luigi Bersani, che aveva presentato una proposta simile in commissione Affari Costituzionali. L’iniziativa dei democratici contro i movimenti muove dal presupposto che vi sia scarsa democrazia interna e trasparenza in queste formazioni politiche, che godrebbero di una discrezionalità maggiore nelle scelte proprio grazie all’assenza di regole precise. Bersani ha insistito molto sulla questione anche in campagna elettorale, con frequenti richiami alla democrazia interna ai partiti. “E’ una proposta in linea con quanto stabilisce l’art. 49 della Costituzione” dicono in casa Pd.

La presidente della Commissione Affari Costituzionali, nonché prima firma del ddl, Anna Finocchiaro, precisa che: “La proposta di attuazione dell’art.49 della Costituzione non è, malauguratamente per chi ne scrive e per chi vi trova elemento di polemica, una succulenta notizia che rivelerebbe l’avversione del Pd per il Movimento 5 stelle”.  “Non si tratta di norme per chiudere la partecipazione. Al contrario, la legge serve per garantire la trasparenza della vita interna dei partiti e la stessa partecipazione”.

Per il deputato 5Stelle, Roberto Fico: “Anna Finocchiaro invece di discutere dell’ineleggibilità di Silvio Berlusconi magari stabilendo una linea dura e una battaglia senza precedenti nella giunta delle elezioni preferisce presentare un disegno di legge antimovimenti al fine di attaccare il Movimento Cinque Stelle. Complimenti vivi alla senatrice della Repubblica!!”

Anche dalla base M5s tira aria di rivolta. “Se passa una cosa del genere viene la guerra civile“, tuonano gli attivisti sul blog di Grillo, dove si è scatenata una vera e propria sommossa. “Questi fanno proprio schifo – scrive Gennaro – anzi ribrezzo. Vogliono sopravvivere a loro stessi a spese degli italiani con una legge truffa“. “Ecco cosa sanno fare quelli del Pd – denuncia un altro militante – ora dobbiamo condividere e diffondere tutto! Subito! Qua è guerra! Guerra! O la democrazia o la rivoluzione armata!”. “E voi saresti democratici? – attacca un altro grillino – Mi fate schifo!”.

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