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Prescrizione breve: liti, polemiche, insulti e iPad, due giorni di full immersion alla Camera

di Alessandro Avico |13 Aprile 2011 21:29

ROMA – Sono stati due lunghi giorni alla Camera per la votazione sul processo breve. L’esito della seduta sembrava già scontato a metà pomeriggio, quando è arrivato il primo sì, quello che ha spezzato la lunga maratona alla Camera: passata la prescrizione breve per gli incensurati, quella dell’articolo 3 del testo, passato in serata il disegno di legge in toto sulprocesso breve.

Esulta il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, per una legge che – a detta sua – finalmente mette l’Italia al passo con l’Europa. La maggioranza ha tenuto, ferma a 314 voti, ma ha retto e ha dato prova, a detta del premier, di una reale compattezza: è stata l’opposizione – ha confidato ai suoi – a fare una pessima figura. Tra l’altro – ha proseguito nel ragionamento Berlusconi – i voti in più che ha ottenuto la maggioranza dimostrano che quota 330 è un obiettivo concreto.

Insulti, liti, striscioni, proteste, iPad, gli elementi che han no caratterizzato questi due giorni di full immersion alla Camera. Finisce con i deputati dell’opposizione che mostra la Costituzione verso i banchi della maggioranza e, subito dopo la proclamanzione del risultato, con l’esposizione di cartelli che ricordano quali e quanti processi finiranno sul binario morto della prescrizione. Ma la seduta finale sul processo breve non riserva sorprese.

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