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Regione Campania, Vincenzo De Luca indagato per corruzione

di Maria Elena Perrero |11 Novembre 2015 0:22

Vicenzo De Luca

NAPOLI – Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è indagato per corruzione insieme a Carmelo Mastursi, suo ex capo della segreteria (che si è dimesso mentre si diffondeva la notizia di una indagine che lo coinvolgeva) nell’ambito di una inchiesta aperta dalla Procura di Roma che coinvolge anche un magistrato della I sezione civile del Tribunale di Napoli, Anna Scognamiglio.

La giudice, di cui è indagato anche il marito Guglielmo Manna, è colei ha firmato l’ordinanza che, il 22 luglio, decretòo la sospensione delle sospensiva disposta per il presidente della Campania in base alla legge Severino, dando così il via libera al governatore della Campania per insediarsi alla guida della Regione. L’accusa è, secondo quanto scrive l’agenzia Ansa, corruzione in atti giudiziari.

Nei giorni scorsi la squadra mobile di Napoli aveva perquisito gli uffici di Mastursi in Regione e la sua abitazione a Salerno su disposizione della Procura di Roma sequestrando un telefono cellulare e un computer portatile. Sette, i nomi degli indagati iscritti dalla Procura di Roma per questa vicenda.

Il fascicolo è stato aperto dopo l’ascolto di una intercettazione nella quale il marito del giudice Scognamiglio, parlando con Mastursi, chiede “un favore” spiegando che in cambio avrebbe fatto “intervenire” la moglie su una vicenda che stava a cuore all’ex capo della segreteria del presidente della Giunta campana. Secondo l’accusa De Luca sarebbe stato così indotto a promettere la nomina di Manna per un incarico nella Sanità campana.

Secca la replica del governatore indagato:

“In relazione all’annunciata indagine nei miei confronti, nel dichiarare senza alcun margine di equivoco la mia totale estraneità a qualunque condotta meno che corretta, chiarirò ogni aspetto in una conferenza stampa nella mattinata di domani. E’ mia intenzione fare in modo che si accendano su questa vicenda i riflettori nazionali, trovandomi nella posizione di chi non sa di cosa si stia parlando ho già dato incarico al mio avvocato per chiedere di essere sentito dalla competente autorità giudiziaria. Per me, come per ogni persona perbene, ogni controllo di legalità è una garanzia, non un problema. E su questo, come sempre, lancio io la sfida della correttezza e della trasparenza”.

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