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Renzi: “Mettiamo Maria De Filippi a decidere quando una relazione è stabile?”

di Redazione Blitz |28 Aprile 2020 9:49

Matteo Renzi (Ansa)

ROMA – Mai tenero con la maggioranza che pure sostiene con due ministri e un sottosegretario, Matteo Renzi contesta con vigore – e una battuta che lascia il segno – il decreto del presidente del Consiglio: non gli piace l’eccesso di prudenza sulle riaperture, ma critica lo strumento, era meglio un decreto di legge, emendabile in Parlamento, aperto alla discussione, “il dpcm è uno scandalo costituzionale“.

Sul paternalismo implicito di espressioni infelici come “i congiunti“, sostituito in tutta fretta dall’ancor più evasivo “affetti stabili”: “Mettiamo Maria De Filippi a decidere se la relazione è stabile?”.

“Il dpcm è uno scandalo costituzionale”

“La libertà e il valore più grande: non siamo uno stato etico dove i vigili chiedono se la persona che stai per vedere è una fidanzata stabile o saltuaria – ha dichiarato il leader di Italia Viva a La Repubblica -.

Ma saranno fatti tuoi?

Qui siamo alla follia!

Mettiamo Maria De Filippi a decidere se la relazione è stabile?

Sta passando una visione paternalistica tipica di chi mantiene il consenso con una diretta Facebook a settimana, mettendo il naso nella vita della gente e producendo autocertificazioni”. 

Il nuovo dpcm è «uno scandalo costituzionale» secondo il leader di Italia Viva, che attacca: «Ora basta, non possiamo calpestare i diritti costituzionali con un dpcm.

Trasformiamo il testo in un decreto e portiamolo in Parlamento».

“In autunno carneficina di posti di lavoro”

Intervistato da ‘Repubblica’, Renzi afferma: “La ripartenza è lenta.

Non si rendono conto che in autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro. Ma in ogni caso il testo è un errore politico, economico e costituzionale.

Politico perché delega al comitato tecnico scientifico una scelta che è politica: contemperare i rischi. Lo scienziato ti dice che c’è il coronavirus, il politico decide come affrontarlo.

E se in Umbria o Alto Adige non ci sono contagi queste regioni non possono avere le stesse restrizioni della provincia di Piacenza».

“Non siamo uno stato etico”

Secondo Renzi, “bisogna uscire dalla logica burocratica dei codici ateco e dire: ti do la regola, metti la mascherina, stai lontano un metro, ma poi sei libero.

La libertà e il valore più grande: non siamo uno stato etico dove i vigili chiedono se la persona che stai per vedere è una fidanzata stabile o saltuaria“.

E ancora: “Il presidente del Consiglio non può impattare sulla vita delle persone al punto di definire con dpcm chi puoi vedere”.

Per il leader di Iv “sarebbe meno peggio un decreto legge: almeno ha garanzie, una discussione parlamentare, il dibattito pubblico, gli emendamenti.

Se il dpcm fosse un decreto legge presenterei un emendamento e chiederei l’appoggio del Pd, che ha la stessa sensibilità sulla difesa dei diritti fondamentali”.

“Lo dirò giovedì in aula – assicura Renzi –

Fuggire dal Parlamento è scelta di rara gravità e trova la sua base in una visione dello Stato paternalistica e irrispettosa delle libertà: non ho nulla da perdere e considero mio dovere dirlo ad alta voce”. (fonti Agi, Repubblica)

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