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Riforma PA in 44 punti: dirigenti licenziabili, taglio prefetture. Cosa cambia

di Daniela Lauria |30 Aprile 2014 23:31

Matteo Renzi e Marianna Madia in conferenza stampa presentano la riforma P.A.

ROMA – Quarantaquattro punti per una nuova pubblica amministrazione: così nella lettera agli statali, firmata dal premier Matteo Renzi e dal ministro Marianna Madia, il governo riassume le linee guida della riforma della P.a, si va dalla possibilità di licenziare i dirigenti, all’identità digitale, che affida a ogni cittadino un Pin per sbrigare le pratiche burocratiche, passando per il dimezzamento delle prefetture, ridotte a 40. Una rivoluzione. Matteo Renzi promette un “cambiamento radicale” con una riforma che non sarà “contro lavoratrici e lavoratori” ma discussa al loro fianco, ma senza tavoli di concertazione con i sindacati. Con l’intento di non dar luogo ad alcun esubero, di assumere 15 mila giovani entro il 2018, “licenziare i dirigenti senza incarico” e “stangare i fannulloni”.

Il premier conta di portare il provvedimento in Consiglio dei ministri “il 13 giugno come disegno di legge, anziché decreto”. Le misure se entreranno in vigore consentiranno anche di risparmiare sebbene l’obiettivo non sia fare spending review, ha spiegato Renzi, ma rendere più efficiente la macchina amministrativa: “Vogliamo risparmiare, e risparmieremo”.

DIRIGENZA. Un capitolo riguarda sicuramente le figure apicali della Pa, con l’introduzione del ruolo unico a livello nazionale, eliminando la suddivisione per fasce, prima e seconda. La carriera sarà portata avanti per incarichi. Soprattutto, per i dirigenti, è prevista la possibilità di licenziamento quando restano privi di incarico oltre un determinato termine.

MOBILITA’. Madia, ha spiegato come occorra ”mettere in campo una mobilità che funzioni’‘, sia ”volontaria, ma anche obbligatoria, garantendo dignità al lavoratore”, con riferimento alle retribuzioni e alla ”non lontananza da luogo lavoro”. Alla mobilità si collega il demansionamento, che il premier ha indicato come strada alternativa all’esubero. Tra le misure che riguarderebbero l’universo della Pa, c’è anche la riduzione del 50% del monte ore dei permessi sindacali nel pubblico impiego, che suscita già reazioni contrarie dei sindacati, e la creazione di asili nido nelle amministrazioni.

RETRIBUZIONI. La valutazione dei risultati sarà fatta seriamente, si legge nella lettera, e la retribuzione di risultato erogata in funzione dell’andamento dell’economia. Applicazione rigorosa delle norme sui limiti ai compensi che un singolo può percepire dalla pubblica amministrazione, compreso il cumulo con il reddito da pensione.

TURNOVER. Secondo i calcoli del governo l’abrogazione dell’istituto del trattenimento in servizio, che riguarda coloro che restano per due anni a lavoro dopo avere maturato i diritti alla pensione, permetterebbe oltre 10 mila assunzioni per i giovani. Tra gli altri strumenti per sbloccare il turnover, oggi operativo solo al 20%, sono indicati anche l’introduzione dell’esonero dal servizio, che consentirebbe di far uscire chi è ancora alcuni anni lontano dalla pensione con un assegno ridotto, e l’agevolazione del part-time.

TAGLIO ENTI: La rivoluzione della Pa passa anche per la riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio, dalle ragionerie provinciali alle sedi regionali Istat. E nelle linee guida compare la riduzione delle Prefetture a non più di 40 (nei capoluoghi di regione e nelle zone più strategiche per la criminalità organizzata). Un altro obiettivo coincide con la riduzione delle aziende municipalizzate, che Renzi ha già spiegato di volere portare da 8 mila a mille. Perfino la ricerca non sfugge dalla logica dell’accorpamento, con l’aggregazione di oltre 20 enti. Nel dettaglio, si parla della soppressione della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (le funzioni della Covip passerebbero alla Banca d’Italia), dell’accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione civile, della riduzione delle scuole della Pa, ne rimarrebbe solo una.

P.A. DIGITALE. Il governo immagina un Pin per ogni cittadino, così da garantire a tutti l’accesso a qualsiasi servizio pubblico attraverso un’unica identità digitale, con cui sbrigare le diverse pratiche burocratiche, dal pagamento della bolletta al ritiro di un certificato. Tra i punti indicati anche l’obbligo di trasparenza da parte dei sindacati, con ogni spesa online. In questo capitolo rientra pure l’attuazione del sistema della fatturazione elettronica per tutte le amministrazioni.

GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA. Nella lettera non mancano i riferimenti su questo fronte, dal rendere più rigoroso il sistema di incompatibilità dei magistrati amministrativi, alla modifica del codice degli appalti pubblici e della disciplina della sospensione cautelare nel processo amministrativo.

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