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Roma, manifestazione Pdl: Berlusconi sì, ministri no. Via del Plebiscito chiusa

di Emiliano Condò |4 Agosto 2013 17:14

Silvio Berlusconi (foto Ansa)

ROMA – Domenica 4 agosto, il giorno a via del plebiscito a Roma, del sit in del Pdl in difesa di Silvio Berlusconi. Di sicuro c’è l’iniziativa, in programma per le 18 e la partecipazione di diversi esponenti del Pdl. Di sicuro, all’ultima ora, è arrivato anche Berlusconi. Non i ministri, almeno per ora. Poi c’è la gente del Pdl: il partito in una nota annuncia l’arrivo, da tutta Italia, di 500 pullman. Via del Plebiscito è già chiusa.

Il fatto che abbiano spostato il luogo della manifestazione proprio davanti a casa di Berlusconi può far pensare a una presenza flash, con una via di ritirata subito dietro le spalle.

Ancora Libero:

“Dopo le indiscrezioni, la conferma: si terrà in via del Plebiscito, nella strada dove si trova Palazzo Grazioli (la residenza di Berlusconi a Roma) e non in piazza Santi Apostoli. “Da tutta l’Italia ci giungono notizie di iniziative spontanee e di una vera e propria mobilitazione diffusa a sostegno di Silvio Berlusconi. Per far confluire tutte queste iniziative in un’unica direzione, invitiamo tutti coloro che vogliano manifestare subito la propria vicinanza al Presidente Berlusconi a stare con noi e con lui, domani alle 18, a Roma, a via del Plebiscito”, annuncia il Coordinamento nazionale degli azzurri”.

L’iniziativa, però, in qualche modo divide il Pdl: non sull’opportunità del sit-in, appoggiato da tutti, ma sull’opportunità della presenza o meno dei ministri in carica. Il tempo per Lupi di annunciare il no e subito l’ex An Gasparri risponde secco parlando di “scelta sbagliata”.

L’altra questione chiave è quella dei “toni” dell’iniziativa. Enrico Letta ha già fatto sapere che non gradirà esagerazioni e attacchi a Napolitano come quello di sabato di Sandro Bondi che ha evocato la guerra civile e di fronte alla replica furiosa del Quirinale ha detto che “non si farà tappare la bocca”.

Ma tenere sotto controllo il livello dello scontro istituzionale sembra obiettivo del Pdl. Non a caso,scrive il Giornale, sono escluse iniziative clamorose come il corteo verso il Quirinale:

Di certo do­po una prima opzione a favore di Piazza Santi Apostoli si è deci­so di spostare la convocazione a Via del Plebiscito dove si trova la residenza romana di Silvio Berlusconi. Una location simbo­lic­a scelta per manifestare soste­gno al leader del centrodestra dopo la sentenza della Cassazio­ne. Il programma non prevede alcun tour, come inizialmente ipotizzato. Quindi non ci saran­no «tappe» in altri luoghi-sim­bolo come ad esempio un cor­teo verso il Quirinale, dove è sta­to impedito di sfilare.

Il messaggio che Denis Verdi­ni, insieme a Daniela Santan­chè, ha recapitato ai responsa­bili territoriali è stato chiaro: «Datevi da fare», ferma restan­do la comp­rensione per le diffi­coltà oggettive legate al caratte­re last minute della manifesta­zione. Di certo saranno presen­ti tutti i parlamentari ma an­che tanti cittadini comuni ol­tr­e ai militanti che i coordinato­ri regionali e provinciali saran­no riusciti a mobilitare. Circa cinquecento pullman prove­nienti da tutta Italia – e sicura­mente da Lombardia, Veneto, Campania, Calabria, Puglia e Umbria, solo per citare alcune regioni- confluiranno sulla ca­pitale. E non mancherà qual­che disturbatore, come già ha annunciato il Popolo Viola. Re­sta da verificare chi prenderà la parola. Sembra molto proba­bile che l’intervento di Renato Schifani e Renato Brunetta.

La tensione Pdl-Napolitano resta comunque alta. Il Quirinale non ha gradito la richiesta di grazia e non sembra interessato a incontrare i capigruppo Schifani e Brunetta. Eventuali eccessi al corteo di oggi potrebbero far precipitare la situazione. Anche perché Letta, secondo quanto scrive Huffington Post, il suo messaggio lo ha recapitato: “Basta minacce a Napolitano oppure tolgo il disturbo”.

 

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