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Salvini: 150% ! Savona: 200% !! Chi debita di più? Attenti ai risparmi, i vostri

di Lucio Fero |17 Giugno 2019 8:27

Salvini: 150% ! Savona: 200% !! Chi debita di più? Attenti ai risparmi, i vostri (nella foto Ansa, Paolo Savona)

Salvini: 150% ! Savona: 200% !! Chi debita di più? Attenti ai risparmi, i vostri (nella foto Ansa, Paolo Savona)

ROMA – Salvini ha detto più volte che il debito pubblico potrebbe salire al 140 per cento del Pil. Fosse anche al 150 per cento, se necessario. Se necessario vuol dire se serve ad abbassare le tasse in deficit e a non aumentare l’Iva, sempre in deficit. Insomma per Salvini l’Italia può, e se necessario deve, spendere soldi che non ha, spendere a debito oltre, anche molto oltre quel che già fa. Oggi il debito pubblico italiano è intorno al 132 per cento del Pil e in Europa sono tra l’atterrito e il preoccupato che possa raggiungere per via di Flat tax e i suoi fratelli il 135 per cento. Preoccupati e atterriti perché, allo stato delle cose, se l’Italia sballa il debito, a garantire in regime di moneta unica devono essere anche loro. 

Ma Salvini ha detto: 140/150 per cento se necessario! Savona non è vice premier, non è neanche più ministro. E’ andato a dirigere la Consob. E non è la prima volta che l’ha detto. Detto cosa? Che il debito pubblico italiano potrebbe, può arrivare anche al 200 per cento. Non ha aggiunto un se necessario. Ha spiegato che si potrebbe fare, ad una condizione, ad una certa condizione.

Non è la prima volta che lo dice, Savona non si nasconde. Lui dice quel che è nella testa e nel cuore dell’economia di scuola sovranista-leghista. Come lui la pensano in tanti da quelle parti. E pensano si possa fare, almeno un po’. Ma senza dirlo ad alta voce come fa Savona. Bagnai e Borghi sono tra i massimi teorica del si fa ma non si dice, non troppo almeno.

Savona invece è onesto o, se preferite, meno politico (là dove per politico si intende uno che dice la qualsiasi o tace la qualunque con l’unica bussola di acchiappare consenso). Dice Savona che il debito pubblico italiano può crescere, crescere, crescere…Senza fare né botto né default. E sapete perché? Perché a garanzia di pagamento in ultima istanza del debito anche fino al 200 per cento del Pil ci si mettono i risprami privati degli italiani.

Il conto è presto fatto e non è stato fatto oggi: gli economisti sovranisti ci fanno l’amore da tempo. Eccolo il conto: debito pubblico attuale intorno ai 2400 miliardi di euro. Patrimonio finanziario delle famiglie italiane circa seimila miliardi, patrimonio immobiliare delle famiglie, circa quattromila miliardi, altre forme di risparmio privato in capo non alle famiglie, altri quattromila miliardi. Totale: circa 16 mila miliardi di risparmio privato, di riserva, di garanzia di pagamento.

Da una parte 2400 miliardi di debito pubblico, dall’altra 16 mila miliardi di risparmio privato. E che ci vuole a garantire con i 16 mila i 2.400? E anche i 2.400 dovessero diventare tremila, ben basterebbero ancora i 16 mila sull’altro piatto della bilancia.

Dice Savona: l’Italia può ben aumentare il suo debito pubblico, alla sola condizione che gli italiani mettano a garanzia i loro risparmi privati. Savona la chiama: fiducia. Tecnicamente si chiama risparmio forzoso. Per realizzarlo manca una condizione: che sia vietato agli italiani di investire in altro che non sia debito di Stato italiano. Al confronto una bella patrimoniale è una carezza.

Salvini, Savona, 150 per cento, 200 per cento…Chi debita di più? All’asta dell’economia sovranista attenzione ai risparmi, i vostri.   

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