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Sarkozy fuori onda: "Berlusconi patetico, ma l'Italia lo amava"

di Daniela Lauria |16 Novembre 2011 21:10

PARIGI, 16 NOV – ''Nei summit internazionali aveva un lato patetico'': non ha risparmiato neanche Silvio Berlusconi il presidente francese Nicolas Sarkozy che pero', secondo la stampa francese, e' partito col piede sbagliato anche con Mario Monti quando ha manifestato il suo desiderio di andare a Roma per fornirgli il suo sostegno.

Su Berlusconi – dopo le parole fuori onda al G20 contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e contro l'ex premier greco George Papandreou – il capo dell'Eliseo non ha usato mezze parole. ''Cosi' non poteva piu' durare'', ha detto Sarkozy, commentando in privato, lo scorso 11 novembre, le dimissioni di Berlusconi, secondo quanto si legge sul settimanale satirico Le Canard Enchaine', sempre molto ben informato sui retroscena dell'Eliseo. ''Con Berlusconi alla guida del governo – ha aggiunto Sarkozy – l'Italia non era piu' credibile. Trascinava l'Italia verso il basso, incarnava il discredito del suo Paese. Vederlo nei summit internazionali aveva un lato patetico''.

Tre giorni dopo, il 14 novembre – prosegue il Canard – Sarkozy tornera' a parlare del Cavaliere, questa volta usando toni piu' moderati: ''La partenza di Berlusconi sblocca la situazione e calma i mercati. E' un animale politico, forse tornera'. In ogni caso, l'Italia lo ha amato appassionatamente'', ha concluso Sarkozy. Che dietro le quinte Sarkozy si lasci andare a commenti lontanissimi dalla misura diplomatica, lo dice anche la stampa francese, che oggi mette in luce anche il progetto (rivelato da Le Monde e poi abortito) di Sarkozy di volare a Roma per appoggiare Mario Monti. Sarkozy ''ha cominciato male con Mario Monti, quando ha manifestato il suo desiderio di andare a Roma per fornirgli il suo sostegno'', scrive infatti il quotidiano Les Echos, rivelando che ''a Palazzo Farnese l'ambasciatore di Francia ha subito suonato il campanello d'allarme.

Venerdì, e poi ancora una volta sabato, Jean-Marc de la Sabliere ha spiegato all'Eliseo quanto questa idea potesse essere vissuta come una 'umiliazione'''. E ancora: "Dall'inizio della crisi del debito, l'asse franco-tedesco non piace per nulla agli italiani e sarebbe stato 'inopportuno' far pensare che Parigi avesse messo lo zampino nella caduta del Cavaliere''.

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