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Stato Maggiore della Difesa a Salvini: “Dipendiamo da un altro ministero”

di Lorenzo Briotti |24 Luglio 2019 11:11

ROMA – Lo Stato Maggiore della Difesa, con riferimento alle “notizie stampa emerse in queste ore”, “evidenzia che le Forze Armate sono uno strumento tecnico operativo al servizio del Paese e che ogni attività viene pertanto svolta in aderenza alle indicazioni politiche e secondo la prevista linea gerarchica“. E’ quanto si legge in una nota dello Stato maggiore della Difesa.

Così, in una nota ufficiale, lo Stato maggiore della Difesa interviene nella polemica sulla chiusura dei porti alle navi cariche di migranti. La direttiva sembra essere rivolta soprattutto alle direttive del Ministro dell’Interno Matteo Salvini emanate nei giorni scorsi per fermare la Nave Jonio, direttive che sono state vissute dallo Stato Maggiore come un’ingerenza, dato che ogni apparato dello Stato deve rispondere al ministro di riferimento.

Il comunicato arriva dopo le ultime dichiarazioni di Salvini rilasciate nella mattinata di oggi, mercoledì 17 aprile: “Non mi risulta nessun tipo di irritazione di nessun vertice” militare. E già in mattinata, il titolare del Viminale aveva specificato: “I porti italiani erano, sono e saranno inaccessibili, sigillati e blindati ai trafficanti di esseri umani”. Poi, a proposito delle dichiarazioni della Trenta, il minsitro aveva detto: “Non ho tempo per rispondere alle polemiche, ho tempo per lavorare”. Anche la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, interpellata sulla direttiva anti-ong, sempre nella giornata di oggi ha risposto così: “Se ci siamo chiariti con il ministro Salvini? “No, io ero impegnata e lui era impegnato…”

Il Viminale intanto, in una nota più tecninca spiega che “continuano le interlocuzioni dirette e ai massimi livelli tra Viminale e vertici militari, anche per definire le prossime strategie operative. Sono esclusi dissapori, polemiche o malumori anche per la direttiva diffusa ieri, che infatti ricalca alcuni passaggi già esplicitati in un analogo provvedimento di poche settimane fa”. 

Non solo, aggiungono le fonti del ministero: “la Marina Militare ha dichiarato in documenti ufficiali trasmessi al Viminale di svolgere ‘l’importante attività di polizia dell’alto mare al fine di garantire la sicurezza anticipata delle frontiere marittime esterne’, e in base a questa attività ha chiesto (e già ricevuto in passato) significativi finanziamenti”. 

 

 

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