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Onorevole stipendio salvo, per ora: tagli, slitta il limite 31 dicembre

di Alberto Francavilla |13 Dicembre 2011 10:36

Foto LaPresse

ROMA – Lo stipendio degli onorevoli è salvo, almeno fino al 31 dicembre 2011: la data limite per l’adeguamento degli stipendi alla media europea è infatti sparita dalla manovra. Con un emendamento è stato cancellato il taglio per decreto alle indennità dei parlamentari: ora la decisione spetterà al Parlamento stesso.

L’emendamento del governo è stato presentato alle commissioni Bilancio e Finanze: dal punto di vista dei parlamentari, questa correzione ”sana” una norma che secondo loro sarebbe stata illegittima. Nei giorni scorsi si era assistito a una quasi “rivolta” dei parlamentari che si lamentavano per la possibile riduzione dei loro compensi: anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, aveva detto che non il governo non poteva “espropriare” al Parlamento il diritto di decidere. Poi, insieme al presidente del Senato, Renato Schifani, aveva provato a correggere il tiro, dichiarando che loro, i parlamentari, sarebbero stati “ben lieti” di tagliarsi lo stipendio, purché il provvedimento avesse seguito il regolare iter parlamentare.

Il testo della manovra stabiliva che il governo sarebbe intervenuto con un decreto se la commissione guidata da Enrico Giovannini non avesse concluso entro il 31 dicembre il suo lavoro. Un lavoro che consiste nell’equiparare gli stipendi dei parlamentari e dei dirigenti a quelli degli altri Paesi europei. Mediamente un parlamentare italiano guadagna circa 5 mila euro lordi in più rispetto ai colleghi europei.

”Il Parlamento e il governo – si legge nell’emendamento – ciascuno nell’ambito delle proprie attribuzioni, assumono immediate iniziative idonee a conseguire gli obiettivi” di risparmio.

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