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Tutele, contratti, crescita: il ministro Elsa Fornero avvia il confronto

di Lorenzo Briotti |8 Gennaio 2012 22:08

Elsa Fornero (LaPresse)

ROMA – Da lunedì 9 gennaio entra nel vivo il confronto fra Governo e parti sociali sulla riforma del lavoro. Dopo aver incontrato il segretario della Cgil Susanna Camusso, il ministro del Lavoro Elsa Fornero incontrerà separatamente, i segretari di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Martedì 10 vedrà il segretario dell’Ugl Giovanni Centrella mentre mercoledì 11 toccherà al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.

Bonanni e Angeletti dovrebbero mettere sul tavolo la richiesta di rafforzare gli ammortizzatori sociali estendendoli a quei lavoratori ”atipici” che finora non hanno goduto di questa copertura. Un altro passo che i sindacati vorrebbero dal Governo è  quello di rendere più oneroso per le imprese il lavoro flessibile. Bisogna farlo pagare di più ”per renderlo – spiega Bonanni – meno conveniente aumentando i contributi per finanziare l’estensione degli ammortizzatori sociali, la cui copertura non può essere lasciata alla sola fiscalità  generale”. Gli ammortizzatori sociali, afferma Angeletti intervenendo a Domenica In, potrebbero essere finanziati anche con parte di quanto recuperato dalla lotta all’evasione fiscale.

I due leader sindacali, come già ha fatto la Camusso, tenteranno di allargare dibattito dal mercato del lavoro al tema delle liberalizzazioni, delle infrastrutture e del fisco. Tutti capitoli di un tema unico: la crescita economica di cui l’Italia ha più che mai bisogno. Crescita che passa per il rilancio dei consumi che a loro volta passano (anche) per la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro dipendente aumentando cosi’ i salari netti.

I sindacati dovrebbero chiedere poi la riduzione degli attuali 46 tipi di contratto di lavoro riducendoli a 5. Fra questi ultimi maggiore peso dovrebbe essere dato al contratto di apprendistato principale veicolo di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani. Da parte del ministro Fornero è arrivata la proposta di un salario minimo garantito che non ha entusiasmato i sindacati mentre Confindustria ha avvisato che il conseguente onere non può essere sostenuto dalle imprese. Tutti d’accordo invece sul rafforzamento delle tutele a favore delle donne, in particolare la nullita’ delle dimissioni in bianco fatte firmare alle donne al momento dell’assunzione usate poi in caso di maternità.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi l’art.18 ha perso gran parte del suo potenziale esplosivo quando il ministro Fornero ha dichiarato che :”non avevo e non ho oggi in mente nulla che riguardi in modo particolare l’articolo 18. C’e’ tanto da fare sul mercato del lavoro prima di arrivare lì”. Ma il tema della flessibilità richiesta dall’Ue sarà un obiettivo da raggiungere. In campo ci sono diverse proposte da quella di Piero Ichino a quella di Cesare Damiano e di Nerozzi-Boeri. Angeletti ha fatto una proposta: ”evitiamo che le norme sull’art.18 siano interpretabili” dal giudice.

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