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Coronavirus, Mike Pompeo si contraddice in pochi secondi: “Creato in laboratorio in Cina. Anzi no”

di redazione Blitz |5 Maggio 2020 9:41

Coronavirus, Mike Pompeo si contraddice in pochi secondi: "Creato in laboratorio in Cina. Anzi no"

WASHINGTON  –  Il coronavirus è stato creato in un laboratorio di Wuhan, in Cina. Anzi no. Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, è riuscito a contraddirsi in pochi secondi su uno dei temi più controversi di questa nuova pandemia. 

Intervistato da ABC’s This Week per commentare le parole del suo presidente, Donald Trump, sulla artificialità del Covid-19, Pompeo prima ha risposto: “I migliori esperti finora sembrano pensare che sia stato creato dall’uomo. A questo punto non ho motivo di non crederci”.

Poi, quando la giornalista gli ha fatto notare che “la vostra intelligence afferma che per la comunità scientifica il virus Covid-19 non era stato creato dall’uomo o modificato geneticamente”, Pompeo ha commentato: “Giusto, sono d’accordo, ho visto le loro analisi, il riepilogo che hanno reso pubblico. Non ho motivo di dubitare che sia esatto su questo punto”.

A quel punto la giornalista, Martha Raddatz, ha domandato nuovamente: “Quindi, per essere chiari, non crede che sia stato creato dall’uomo o modificato geneticamente?”. 

E il segretario di Stato: “Ho visto cosa ha detto il comitato di intelligence e non ho motivo di credere che abbiano sbagliato”. 

La tesi del coronavirus creato in un laboratorio di Wuhan, in Cina

L’ipotesi di un complotto sostenuta da Trump era già stata contestata dal direttore della National Intelligence, agenzia di spionaggio degli Stati Uniti. 

Anche il virologo Anthony Fauci, massimo esperto americano di malattie infettive e membro della task force della Casa Bianca, ritiene la tesi infondata. 

In un’intervista a National Geographic, Fauci ha spiegato: “Se si guarda all’evoluzione del virus nei pipistrelli e a cosa c’è là fuori adesso, le prove scientifiche vanno fortemente nella direzione che il virus non avrebbe potuto essere manipolato artificialmente o deliberatamente”.

Secondo Fauci, “guardando all’evoluzione nel tempo tutto indica fortemente che questo virus si è evoluto in natura e poi ha saltato specie”.

Pechino ha sempre negato con forza di aver creato il virus in laboratorio, anche se diverse cancellerie hanno mostrato dubbi sulla trasparenza delle autorità cinesi nella gestione di questa crisi.  

Un rapporto degli 007 della Five Eyes (alleanza di intelligenza anglofona che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti) punta però il dito contro la Cina per aver mentito sull’origine del Covid-19.

Nel documento di 15 pagine, la coalizione delle intelligence descrive i tentativi iniziali del regime di minimizzare il virus, cercando di insabbiare le tracce tramite la censura.

Già agli inizi di dicembre, sostiene il rapporto degli 007, la Cina sapeva che il virus poteva essere trasmesso da uomo a uomo e aveva iniziato a limitare le ricerche online sulla nuova misteriosa polmonite.

E mentre diceva al mondo che le restrizioni ai viaggi non erano necessarie, aveva bloccato gli spostamenti al suo interno.

All’interno dell’amministrazione Usa si fa dunque sempre più largo la convinzione che la Cina, con il suo atteggiamento, sia direttamente responsabile della pandemia che ha fermato il mondo intero.

Proprio per questo il presidente americano non ha escluso nei giorni scorsi la possibilità di nuovi dazi contro il Made in China per farla pagare a Pechino. (Fonti: Ansa, ABC, YouTube)

 

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