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Mikhail Khodorkovskij e Boris Berezovskij: la mappa degli oligarchi russi ostili al potere di Putin

di Lorenzo Briotti |28 Dicembre 2010 12:49

Mikhail Khodorkovskij

Gli ex oligarchi russi si illudevano di aver conquistato il paese dopo la caduta del comunismo. Ora invece i ricchi di Russia scoprono che se si interessano di politica, e non si allineano, pagano con il carcere o con la vita. Il più delle volte, questi super-ricchi russi vengono accusati di riciclaggio di denaro sporco, accuse però poco veritiere e molto politiche.

Molti di questi cercano così esilio per non finire come Mikhail Khodorkovskij, l’uomo più ricco di Russia, proprietario della quinta compagnia petrolifera del mondo, la Yukos. Le accuse parlano di frode fiscale e appropriazione indebita: in realtà, Khodorkovskij pagherebbe la decisione di finanziare la campagna dei partiti di opposizione a Putin.

Tutto cominciò quando nel Duemila Putin convocò in un caldo di giorno di luglio nella sua casa di Caterina tutti questi imprenditori miliardari che in Russia erano oramai conosciuti come Oligarchi. “Mantenetevi fuori dalla politica e io non metterò in discussione i risultati delle privatizzazioni” avrebbe detto l’Uomo Forte di Russia.

Ad acconsentire fu subito Oleg Kiselyov che parlò a nome di tutti i 21 che erano presenti. D’accordo all’epoca era anche Mikhail Khodorkovskij. Non erano invece presenti Vladimir Gusinskij e Boris Berezovskij che controllavano le tv che avevano dato più fastidio al potere. Da lì a poco tempo, i due sono stati costretti ad esiliare.

Berezovskij  ha trovato asilo politico a Londra sfuggendo così alle accuse di riciclaggio di denaro sporco. Gusinskij invece, è esule già dal 2000: vive in Spagna ma ha anche la cittadinanza israeliana.  Stessa sorte anche per il numero due di Yukos, Leonid Nevzlin: vive in esilio a Tel Aviv.

Un altro grande assente a quella riunione era Roman Abramovich. L’attuale proprietario del Chelsea aveva fatto i soldi insieme a Berezovskij ma ha deciso quasi immediatamente di non interferire con i piani del nuovo signore della Russia. Anche gli altri Oligarchi che hanno deciso per il basso profilo se la sono cavata.

La stessa cosa non è successa a quelli che invece hanno deciso di continuare a dare fastidio al potere. Aleksandr Lebedev, anche lui ex Kgb, tiene in vita il giornale liberale Novaja Gazeta di cui è co-proprietario insieme a Mikhail Gorbaciov. Nella sua banca è arrivata all’improvviso una ispezione fiscale, poi ha dovuto mollare le azioni dell’Aeroflot. Vive ancora in Russia, ma ha acquistato in Gran Bretagna l’Evening Standard e l’Indipendent.

Infine  non è andata bene,almeno all’inizia, neanche a Mikhail Gutseriyev che nel 2007 denunciò fortissime pressioni statali per vendere la sua azienda petrolifera Russneft e tentò di resistere. Dopo essere stato messo sotto inchiesta, Gutseriyev ha dovuto vendere l’azienda. Poi, si dice che abbia fatto un patto: non avrebbe più finanziato gli avversari del Cremlino nella sua nativa Inguscezia e si è visto riconsegnare la sua compagnia petrolifera.

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