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Libia, la diretta: quarto giorno di bombardamenti. Precipita aereo americano

di Alessandro Avico |22 Marzo 2011 21:31

TRIPOLI – La Libia è uscita dalla terza notte consecutiva di bombardamenti aerei. Martedì mattina le forze fedeli a Gheddafi hanno sferrato un nuovo attacco contro le posizioni degli insorti a Zintan, cittadina a 120 chilometri a sud-est di Tripoli, attaccata con armi pesanti, secondo quanto riferito dalla tv araba Al Jazeera. E altri attacchi sono stati riferiti dalla Bbc nella città di Misurata, dove testimoni citati dalle tv parlano pure di carroarmati in azione: “E’ il quinto giorno consecutivo di attacchi – ha riferito una fonte medica all’emittente britannica -, gli ospedali sono pieni di feriti, non ci sono più posti liberi, in città non c’è luce, non ci sono comunicazioni da dieci giorni, non c’è acqua da più di una settimana. Le nostre scorte mediche si stanno esaurendo, non siamo più in grado di far fronte alla situazione”. C’è poi la segnalazione del Daily Telegraph di un aereo da guerra americano, un F-15E Eagle, precipitato, sembra per un guasto. Il pilota, riuscito a catapultarsi fuori dal velivolo, è stato poi salvato dai ribelli. La notizia è stata data da un corrispondente del quotidiano in Libia e non ha ancora trovato conferme da fonti Usa.

Nel mirino dei raid aerei condotti durante la notte ci sono stati soprattutto obiettivi legati alla difesa aerea libica a Tripoli e Sirte. Si sono uditi colpi di contraerea seguiti da esplosioni vicino a Bab al-Aziziya, la zona in cui si trova anche il bunker di Gheddafi, colpita la notte prima da alcuni missili, che hanno distrutto un edificio che ospitava un centro di “comando e controllo” delle forze libiche. La televisione di Stato libica ha intanto accusato la Danimarca dell’attacco condotto domenica scorsa contro la residenza-bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli, da cui gli Usa avevano preso le distanze spiegando di non avere tra gli obiettivi l’eliminazione del Colonnello (di cui si auspica tuttavia l’abbandono del potere, spontaneamente o sulla base delle spinte da parte della popolazione libica). “L’offensiva contro Bab al-Aziziya è stata comandata dalla Danimarca”, ha riferito l’emittente, leggendo un comunicato in inglese, citato dalla Bbc.

19:13 – Il primo ministro turco Tayyip Erdogan ha oggi duramente criticato i bombardamenti effettuati dagli aerei delle potenze occidentali sulla Libia affermando che la Turchia ”non punterà mai le proprie armi contro il popolo libico”. Ma, parlando ieri sera al telefono con il presidente Usa Barack Obama, ha concordato con lui che i ”contributi nazionali” per l’attuazione della risoluzione 1973 sulla Libia ”sono resi possibili dalle capacità di controllo e dal comando unico e multinazionale della Nato”. Erdogan, come ha reso noto l’agenzia Anadolu, ha fatto le sue dichiarazioni durante un discorso ai membri del gruppo parlamentare della sua formazione politica, il partito di radici islamiche Giustizia e Sviluppo (Akp) ad Ankara. Durante lo stesso incontro ha parlato della sua telefonata con l’inquilino della Casa Bianca. Il capo del governo turco, parlando del modo in cui la Nato dovrebbe agire sulla questione, ha aggiunto che le Nazioni Unite dovrebbero guidare in Libia soltanto un’operazione umanitaria e non militare. ”L’operazione deve procedere su basi legittime”, ha detto Erdogan aggiungendo che la posizione di Ankara sara’ illustrata domani all’incontro dei Paesi della Nato a Bruxelles. Ieri Erdogan aveva detto che il suo governo appoggerà un’operazione a guida Nato a condizione che venga condotta per garantire che la Libia appartiene al suo popolo, che le ricche risorse petrolifere del paese non vengano spartite fra altre nazioni e che l’intervento della Nato non si trasformi in un’occupazione militare della Libia. Il premier turco oggi ha detto pure che il suo paese vuole essere coinvolto nella distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione libica, nella gestione dell’aeroporto di Bengasi e nel dispiegamento di una forza navale per monitorare il tratto di mare fra Bengasi e l’isola greca di Creta. Erdogan ha concluso affermando che il governo sta pensando di convocare una sessione speciale del Parlamento dedicata esclusivamente agli sviluppi della situazione in Libia. La sessione, secondo varie fonti, potrebbe tenersi a porte chiuse.

18:52 – I Tornado Ecr e i caccia F-16 italiani hanno compiuto oggi due missioni sulla Libia. Alle ore 11 circa sono decollati, dalla base di Trapani, due F-16 (con funzioni di difesa aerea e scorta) e tre Tornado (due dei quali ECR, Electronic Combat Reconnaissance e un Tornado tanker, con funzioni di rifornimento in volo). Il tanker è rientrato alla base dopo aver rifornito gli altri aerei in volo. Gli altri quattro velivoli hanno proseguito verso l’area assegnata, facendo ritorno alle 13.10 circa. Alle 11.30 circa sono decollati, sempre dalla base di Trapani, due F-16 e tre Tornado. I velivoli hanno effettuato una missione analoga alla precedente, rientrando in base alle 13.40 circa. ”L’Italia – sottolinea lo Stato maggiore della Difesa – contribuisce alle operazioni della coalizione rendendo disponibili sette basi aeree e fornendo l’impiego diretto di alcuni assetti aerei. Le attivita’ in atto sono rivolte alla protezione dei civili in ossequio alla risoluzione 1973 del 17 marzo 2011 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.

18:49 – Il presidente russo Dmitri Medvedev ha espresso preoccupazione per come viene applicata la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla No-fly zone in Libia e per la possibilita’ che i raid indiscriminati causino vittime civili. Lo ha riferito l’Ufficio stampa del Cremlino.

18:45 – I 28 rappresentanti permanenti del Consiglio Atlantico sono riuniti da oltre quattro ore nel quartier generale dell’Alleanza Atlantica a Bruxelles per decidere sulla possibilità che le operazioni di ‘no-fly zone’ sulla Libia possano essere condotte sotto comando alleato. Lo hanno reso noto fonti della Nato. La pianificazione militare, come comunicato nel primo pomeriggio di oggi dal segretario generale Anders Fogh Rasmussen, è stata già completata.

18:22 – Muammar Gheddafi ”con ogni probabilità” è nascosto ”in qualche rifugio sotterraneo intorno a Tripoli”: a sostenerlo in un’intervista all’americana ABC è l’ex ambasciatore libico alle Nazioni Unite Ibrahim Dabbashi. Un’altra fonte diplomatica libica, di cui l’Abc non riporta il nome, ha confermato all’emittente americana le voci secondo cui uno dei figli di Gheddafi, Khamis, sarebbe morto. Khamis Gheddafi, posto dal padre a capo di un’unità militare speciale, avrebbe perso la vita per le gravi ustioni riportate in seguito ad un attacco kamikaze portato da un pilota libico rivoltatosi al regime. Il pilota si sarebbe gettato contro il quartier generale della famiglia di Gheddafi. L’Abc precisa di non aver avuto modo di verificare autonomamente quanto riferito dalla fonte diplomatiche.

17:47 – Le forze del Qatar stanno partecipando attivamente alle operazioni della coalizione nel cielo della Libia. Lo ha detto oggi l’ammiraglio americano Samuel Locklear comandante della operazione Odissey Dawn. La forza area di Muammar Gheddafi è stata fortemente indebolita e non avrà un impatto negativo sulle operazioni di mantenimento della no-fly zone nel cielo della Libia. Lo ha detto l’ammiraglio americano Samuel Locklear responsabile della operazione Odissey Dawn.

17:32 – Il Pentagono ha detto oggi che il leader libico Muammar Gheddafi e le sue forze militari non stanno rispettando le risoluzioni dell’Onu.

17:30 – Gli Usa saranno in grado di passare il comando delle operazioni in Libia agli alleati in pochi giorni. Lo ha detto il segretario Usa alla Difesa Robert Gates. “Credo che un trasferimento in pochi giorni sia probabile”, ha detto Gates parlando con i giornalisti durante una visita in Russia. Il segretario Usa alla Difesa non ha specificato chi potrebbe guidare le operazioni in Libia ma ha lasciata aperta la possibilità che “apparato Nato” potrebbe entrare in scena dopo il passo indietro degli Stati Uniti. “Questa non è una missione Nato Questa è una missione in cui l’apparato Nato potrebbe essere utilizzato per il comando e il controllo”, ha spiegato.

17:28 – Le forze leali al leader libico Muammar Gheddafi stanno continuando ad attaccare la popolazione civile, in particolare a Misurata. Lo ha detto oggi l’ammiraglio americano Samuel Locklear, capo dell’operazione ‘Odissey Dawn’ in Libia.

16:54 – La Francia ha proposto un”’istanza di pilotaggio politico” dell’operazione militare in Libia. Lo ha annunciato a Parigi il ministro degli Esteri, Alain Juppé.

16:46 – Due caccia Mirage dell’Aeronautica militare dell’Emirato del Qatar, che fa parte della coalizione che combatte il Libia, hanno compiuto un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Larnaca, a Cipro, perché rimasti a corto di carburante. L’atterraggio è stato concesso dopo che per due volte i piloti si sono visti negare l’emergenza il permesso di atterraggio. Alla fine il permesso di atterraggio è stato concesso solo per il tempo tecnico necessario a fare rifornimento e a ripartire. Cipro, per via dei problemi ancora irrisolti con la Turchia, non vuole essere coinvolta in alcun modo nelle operazioni in Libia. Un portavoce del governo cipriota, Stefanos Stefanou, ha spiegato che le basi britanniche in uso sul territorio cipriota adesso stanno provvedendo ai ”servizi ausiliari”.

16:42 – Almeno 10 persone sono rimaste uccise nei bombardamenti oggi a Zenten, nella Libia occidentale. Lo riferisce un residente nella città a ovest di Misurata.

15:58 – Sono 120 i morti e 250 i feriti nell’attacco delle forze di Gheddafi sabato mattina contro Bengasi. Lo ha detto Abdel Hafiz al Ghogha, portavoce del Consiglio transitorio libico, l’organo politico della ‘Rivoluzione del 17 febbraio’.

15:50 – ”E’ esplicitamente escluso che si proceda ad un intervento di terra”. Lo ha dichiarato oggi il primo ministro francese, Francois Fillon. ”La Francia – ha continuato Fillon parlando davanti ai deputati in Assemblea nazionale – non intende sostituirsi al popolo libico, ma chiede che Gheddafi si ritiri”. Fillon ha inoltre indicato che le missioni di ricognizione dell’aviazione francese sulla Libia sono cominciate ”sin dal 4 marzo”, ovvero una quindicina di giorni prima dell’offensiva alleata. Queste missioni, ha detto il premier francese, dovevano servire ”a valutare le capacitàdi difesa aerea della Libia e a sorvegliare la progressione delle forze di Gheddafi”.

15:29 – L’inviato delle Nazioni Unite in Libia, Abdel Al Khatib, ha incontrato lunedì 21 marzo, per la prima volta, i leader dei ribelli che combattono il colonnello Muammar Gheddafi. L’incontro è avvenuto a Tobruk. Lo ha reso noto il servizio stampa del Palazzo di Vetro. In particolare, Khatib ha incontrato il presidente del Consiglio nazionale di transizione, Mustafa Abdel Jalil, ex ministro della Giustizia, che, si legge nel comunicato citato dall’Afp, ha ”ascoltato le vedute e le posizioni” dei suoi interlocutori. Sempre secondo il comunicato, i rappresentanti degli insorti hanno descritto i diversi aspetti della situazione in Libia, sottolineando le ”sofferenze e le difficolta”’ che ci sono state in molte citta’ del Paese.

15:23 – Almeno nove persone sono rimaste uccise nel territorio di Yefren, in Libia, municipalità a sudovest di Tripoli, durante ”scontri violenti” fra i ribelli, che controllano la zona, e le forze del regime. Lo hanno riferito alcuni testimoni del luogo.

15:20 – Il presidente americano Barack Obama e il premier turco Tayyip Erdogan hanno concordato che i ”contributi nazionali” per l’attuazione della risoluzione 1973 sulla Libia ”sono resi possibili dalle capacità di controllo e dal comando unico e multinazionale della Nato”. Lo ha reso noto la Casa Bianca.

15:17 – Il presidente russo Dmitri Medvedev ha affermato che la situazione ”in Nord Africa” si sta aggravando e potrebbe ”influenzare” il processo di pace in Medio Oriente. ”E’ già passato un po’ di tempo dalla mia visita nei territori palestinesi”, ha premesso Medvedev. ”Purtroppo – ha aggiunto – la situazione in Medio Oriente e Nord Africa non è diventata più facile di recente e anzi si è aggravata considerevolmente. Penso – ha detto ancora prima di un incontro con il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen nei pressi di Mosca – che oggi possiamo scambiare i nostri punti di vista su come gli eventi in corso nel mondo arabo potrebbero influenzare il processo di pace in Medio Oriente”.

15:09 – Il Ministro degli esteri, Franco Frattini ha incontrato una delegazione della Sezione italiana di Amnesty International, guidata dal Presidente Christine Weisse, per discutere della situazione dei diritti umani in Libia e delle iniziative della comunità internazionale al riguardo.Nel corso dell’incontro è stato si e ”convenuto di mantenere uno stretto raccordo” per le iniziative umanitarie in Libia. Farnesina e Amnesty International hanno avviato una collaborazione sui temi dei diritti umani, in particolare riguardo alla Libia per la quale Amnesty ha espresso apprezzamento per le risoluzioni adottate dal Consiglio di sicurezza dell’ONU (1970 e 1973) le cui principali finalità riguardano la tutela e protezione dei civili e dei diritti del popolo libico, nonché per le iniziative intraprese dall’Italia, tra cui quelle che hanno consentito l’evacuazione di 110 cittadini stranieri e la consegna di 90 tonnellate di beni alimentari per la popolazione della Cirenaica. Amnesty International ha espresso l’auspicio che l’Italia possa farsi promotrice insieme ad altri paesi europei di ulteriori iniziative per favorire l’evacuazione dalla Libia di altri cittadini stranieri particolarmente bisognosi provenienti dal Corno d’Africa, soprattutto donne e bambini, conclude la nota ribadendo che ”si é convenuto di mantenere uno stretto raccordo tra Farnesina e Amnesty International su queste ed altre iniziative umanitarie in Libia”.

Ore 14.36 – E’ durata poco meno di tre ore la missione dei sei Tornado italiani decollati oggi, dalle undici, dalla base militare di Trapani Birgi che ospita il 37esimo stormo dell’Aeronautica militare. I primi due Tornado, quelli usati per il rifornimento in volo, sono tornati alla base poco dopo mezzogiorno.

Ore 14.22 – La Nato fara’ rispettare l’embargo sulle armi alla Libia previsto dalla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Un accordo in tal senso sarebbe stato raggiunto in sede di rappresentanti permanenti nel Consiglio Atlantico, riunito oggi nel quartier generale dell’Alleanza atlantica. Quello sul rispetto dell’embargo delle armi e’ il secondo ‘mandato’ per operazioni in Libia sul quale i 28 paesi dell’Alleanza Atlantica riescono a trovare un accordo dopo quello per una missione di protezione armata di una missione umanitaria raggiunto in sede di ministeriale difesa giovedi’ scorso. Le operazioni di controllo dell’embargo, come a suo tempo spiegato da fonti Nato, implicano la possibilita’ di fermare con l’uso della forza le navi o i convogli sospettati di trasportare armamenti per il regime libico. Nessuna decisione ancora e’ stata presa sulla dichiarazione di ‘no-fly zone’ da parte della Nato.

Ore 14.19 – Decollati pochi istanti fa dalla base militare di Trapani Birgi altri due F16 italiani. Non si conosce la loro destinazione.

Ore 14.14 – Il Consiglio di sicurezza dell’Onu potrebbe discutere giovedì la richiesta della Russia di un cessate il fuoco in Libia. Lo ha rivelato il ministero degli Esteri francese. “Posso supporre che Mosca sollevi la questione”, ha detto il portavoce del Quai d’Orsay.

Ore 14.00 – La segreteria nazionale del Pd ha espresso “forte preoccupazione per lo stato di incredibile confusione del governo italiano e della sua maggioranza nel pieno della crisi libica”. Non solo, si legge in una nota diramata dopo la riunione di questa mattina, “il governo sta portando l’Italia in un’allarmante irrilevanza nelle sedi europee e internazionali con una caduta di ruolo drammatica senza precedenti”. La segreteria del Pd ha ribadito la richiesta che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sia in Parlamento durante i dibattiti sulla missione in Libia.

Ore 13.51 – La televisione di Stato libica ha lanciato una campagna contro la Danimarca accusandola di aver guidato i bombardamenti di domenica scorsa contro il quartier generale di Gheddafi a Tripoli. Ne riferiscono i media danesi precisando che l’accusa sarebbe stata sollevata nel corso di una trasmissione notturna in cui, parlando in inglese, un conduttore ha anche detto che per anni la Danimarca ha guidato una “campagna contro i musulmani” attraverso le vignette offensive su Maometto. Secondo la homepage di Afrique en ligne, anche l’agenzia statale libica Jena avrebbe scritto qualcosa di analogo accusando la Danimarca di essere a capo dei bombardamenti per condurre “una crociata contro il popolo musulmano, incluso quello libico, e distruggere l’islam”. In realtà, secondo l’aereonautica militare danese, gli aerei danesi F-16 che partecipano all’azione militare internazionale sulla Libia hanno compiuto finora sei raid ma non hanno partecipato ad alcun bombardamento.

Ore 13.35 – Nuova missione oggi per gli F16 del 31/o Fighter Wing Usa di stanza ad Aviano. I caccia sono decollati di prima mattina e, dopo aver raggiunto gli obiettivi, sono rientrati alla base. Secondo quanto si e’ appreso, gli aerei schierati nella base Usaf di Aviano sarebbero ora un’ottantina. Per affrontare il tema della sicurezza attorno all’insediamento militare americano, il Prefetto di Pordenone Piefrancesco Galante, ha convocato per domani una nuova riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Vi parteciperanno, oltre alle Forze dell’ordine, anche i rappresentanti dei quattro Comuni su cui si affaccia la base e i vertici della Brigata Ariete di stanza in provincia di Pordenone. L’obiettivo e’ quello di potenziare i controlli, anche attraverso l’utilizzo delle polizie locali, senza sguarnire la citta’ capoluogo ove, da oltre un anno, operano pattuglie miste composte da militari dell’Esercito e da rappresentanti di Polizia e Carabinieri.

Ore 13.31 – Giovedi’ mattina l’aula della Camera sara’ impegnata nel dibattito sulla crisi in Libia. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo della Camera.

Ore 13.28 – “No alle polemiche artificiali” sul ruolo della Nato in Libia. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa a Parigi la portavoce del ministero degli Esteri francese, Christine Fages. La Francia, ha ribadito, non esclude “un contributo” della Nato in Libia.

Ore 13.24 – ”Non creiamo polemiche artificiali” sul ruolo della Nato in Libia. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa a Parigi la portavoce del ministero degli Esteri francese, Christine Fages. La Francia, ha ribadito, non esclude “un contributo” della Nato in Libia.

Ore 13.15 – Il dibattito sulla Libia in Senato si terra’ domani pomeriggio. Lo hanno detto il vicecapogruppo del Pd, Luigi Zanda, e il capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, al termine della riunione dei capigruppo del Senato. Zanda riferisce che il governo ha dato la disponibilita’ per la presenza in aula del ministro Franco Frattini, ma il Pd chiede che a riferire sia direttamente il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Per questo, aggiunge Zanda, ”il voto sul calendario e’ rimasto in sospeso, se non viene Berlusconi votiamo contro”.

Ore 12.55 – Il Capo dello Stato, nell’auspicare il massimo di chiarezza, coerenza ed efficacia nello sviluppo dell’azione decisa verso la Libia, ha richiamato le conclusioni del Consiglio Supremo di Difesa dello scorso 9 marzo, ricordando che l’intervento in corso, al quale l’Italia partecipa a pieno titolo, si fonda sulle prescrizioni del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite volte a garantire risposte anche militari ad ogni violazione o minaccia per la pace e la sicurezza internazionale. Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano in una nota diffusa dal Quirinale al termine dell’incontro con Nancy Pelosi

Ore 12.54 – Il Presidente Napolitano ha ribadito “l’esigenza imprescindibile sostenuta dall’Italia, in piena sintonia con Stati Uniti, Regno Unito ed altri alleati, di un comando unificato, osservando che la Nato rappresenta la soluzione di gran lunga più appropriata”. E’ quanto si legge nel comunicato del Quirinale sull’incontro avuto con la delegazione parlamentare americana guidata da Nancy Pelosi.

Ore 12.41 – Nel mantenere, per la propria parte, il necessario riserbo in ragione del contesto difficilissimo nel quale ci si trova ad operare, la Farnesina conferma che al momento il rimorchiatore Asso Ventidue è rientrato nel porto di Tripoli ed i marinai hanno potuto prendere contatti diretti con i familiari.

Ore 12.37 – Il segretario di Stato alla Difesa americano, Robert Gates, ha previsto che i combattimenti in Libia dovrebbero diminuire nei prossimi giorni.

Ore 12.33 – Seicento dinari per ogni insorto ucciso. E’ la ricompensa che il regime di Muammar Gheddafi prometterebbe ai suoi miliziani impegnati nella riconquista delle città in mano alla resistenza. Secondo il racconto su Twitter di alcuni testimoni, un miliziano fedele al colonnello sarebbe stato catturato a Zintan, 160 km a sud-ovest di Tripoli, e avrebbe confessato che 600 dinari, pari a circa 350 euro, sarebbero stati promessi a chiunque ritorni nella capitale con il cadeve di un insorto.

Ore 12,24 – Secondo giorno di attività per i caccia multiruolo F18 Hornet dell’Aeronautica militare spagnola che hanno compiuto nuovi raid sulla Libia nell’ambito dell’operazione “Odyssey Dawn”. Due coppie di velivoli sono decollate di primo mattino, accompagnate dall’airtanker, e hanno fatto ritorno alla base aerea di Decimomannu poco prima di mezzogiorno. Anche oggi, come già era accaduto ieri, le autorità militari, in ossequio alle disposizioni ricevute dal Ministero della Difesa, non hanno dato nessuna informazione ai giornalisti che da domenica seguono le attività di volo fuori dal perimetro dell’aeroporto militare “Giovanni Farina”

Ore 12.14 – Fonti militari americane hanno reso noto che anche il secondo pilota del caccia precipitato in Libia è stato soccorso con successo.

Ore 12.02 – Il portavoce del ministero degli esteri cinese ha detto che pechino si appella a tutte le parti in gioco in Libia affinche’ possano cessare il fuoco immediatamente per risolvere la questione in maniera pacifica. ”Noi crediamo – ha proseguito la Jiang – che la crisi debba essere affrontata e risolta attraverso il dialogo e attraverso altri mezzi pacifici. Il futuro della Libia deve essere deciso dallo stesso popolo libico”. ”La Cina – ha proseguito Jiang Yu – ha avuto notizia di vittime civili a seguito degli attacchi multinazionali contro la Libia ed e’ molto preoccupata per questo”. ”La risoluzione delle Nazioni Unite sulla no fly zone – ha proseguito Jiang – mira a proteggere i civili. Noi siamo fortemente contrari all’abuso della forza che puo’ provocare altre morti tra i civili e maggiori disastri per l’umanità”.

Ore 11.58 – E’ limitata al momento agli Eurofighter britannici della Raf l’attivita’ militare in Libia in partenza dall’aeroporto dell’Aeronautica militare ‘Ramirez’ di Gioia del Colle (Bari), sede del 36/o stormo. Stamani non sono decollati aerei, mentre ieri hanno svolto attivita’ sui cieli libici tre velivoli Raf. Attualmente nella base di Gioia del Colle ci sono una decina di Eurofighter italiani, che fino ad ora non hanno partecipato ad attivita’ in Libia, una decina di Eurofighter britannici e quattro Tornado, sempre della Raf. Nessun coinvolgimento al momento, invece, nell’operazione ‘Odyssey Dawn’ per l’aeroporto militare di Amendola, a Foggia. Qui sono abitualmente di stanza gli aerei Predator, che pero’ attualmente vengono utilizzati in Afghanistan.

Ore 11.50 – E’ atterrato pochi minuti fa alla base militare di Trapani Birgi uno dei 6 Tornado italiani decollati questa mattina dall’aeroporto dove ha sede il 37° stormo dell’Aeronautica militare. Il Tornado rientrato sarebbe uno dei mezzi utilizzati per il rifornimento dei Tornado Ecr.

Ore 11.47 – L’Africa Command, il comando militare Usa delle operazioni in Libia, ha ammesso che un cacciabombardiere F-15E Eagle con due uomini di equipaggio e’ precipitato in Libia durante un raid la scorsa notte, aggiungendo che l’equipaggio e’ sopravissuto: uno dei due e’ salvo mentre il secondo ”e’ in corso di salvataggio”. Il portavoce dei militari, Vince Crawley, ha detto che si e’ trattato di un’avaria tecnica e non di fuoco ostile.

Ore 11.40 – L’Unhcr prevede l’invio di aiuti domani a Bengasi. ”Le persone arrivate nel week-end affermano che ci sono spostamenti di popolazione a Ajdabiya, Derna e Tubruk”, ha detto il portavoce dell’Unhcr Adrian Edwards. I libici approdati al confine con l’Egitto hanno affermato all’Unhcr di temere rappresaglie da parte di sostenitori del governo nell’est del Paese e che la gente ha paura di uscire dopo le quattro del pomeriggio. Dallo scoppio della crisi libica, oltre 323mile persone sono fuggite dalla violenza in Libia, principalmente in Tunisia ed Egitto.

Ore 11.36 – Altri tre tornado sono appena decollati dalla base militare di Trapani Birgi. In precedenza ne erano partiti tre seguiti dopo qualche minuto da due F-16.

Ore 11.23 – Sono almeno 40 le persone uccise nel cannoneggiamento da parte dei carri armati di Gheddafi sulla citta’ ribelle libica di Misurata. Lo dice un testimone residente.

Ore 11.02 – Un cacciabombardiere F-15 statunitense e’ precipitato in Libia durante un raid, a quanto pare per un’avaria, e il pilota, eiettatosi dall’abitacolo, e’ stato salvato dai ribelli libici. Lo rende noto il quotidiano britannico Daily Talegraph che cita un suo inviato sul posto.

Ore 10.49 – Un bombardamento di artiglieria nella città libica di Misurata, 200 km a est di Tripoli, ancora in mano agli insorti. Lo dicono dei testimoni. A sparare sono i cannoni dei carri armati delle forze fedeli a Gheddafi. Il bombardamento d’artiglieria sulla città di Misurata ha provocato fra l’altro la morte di quattro bambini, che viaggiavano a bordo di un’automobile. Lo dice un testimone, un residente. ”Qui la situazione è molto brutta. I carri armati hanno iniziato a cannoneggiare questa mattina”, ha raccontato Mohammed al telefono da davanti all’ospedale cittadino. ”Anche i cecchini prendono parte all’operazione. Un’auto di civili è stata distrutta e sono morti quattro bambini, il più grande dei quali aveva 13 anni”, ha detto il testimone. Le forze di Gheddafi hanno lanciato anche un attacco con armi pesanti alla città di Zenten. Lo afferma la tv al Jazira.

Ore 10.37 – Tre giornalisti occidentali sono stati arrestati dalle forze armate libiche. Lo ha reso noto il loro autista. Si tratta di duereporter dell’agenzia France Presse e un fotografo della Getty Images, fermati il 19 marzo nella zona di Tobruk. I giornalisti dell’Afp sono il britannico Dave Clark, 38 anni, e il tedesco-colombiano Roberto Schmidt, 45; il fotografo della Getty Images l’americano Joe Raedle, 45. Di loro non avevano piu’ notizie da venerdi’. L’autista libico che ha dato la notizia, Mohammed Hamed, rientrato domenica a Tobruk, nella sua testimonianza ha detto di aver preso i tre giornalisti a bordo della suo auto la mattina del 19 marzo a Tobruk, di averli accompagnati lungo la strada che conduce ad Ajdabiya. Qualche decina di chilometri prima di entrare in quest’ultima, ha raccontato l’autista, hanno incrociata una colonna di mezzi militari libici, jeep e veicoli blindati trasporto truppe, hanno cercato di compiere una inversione a U ma sono stati bloccati dalle armi spianate di quattro militari e costretti a scendere. Dave Clark ha gridato ai militari ”Sahafa!, sahafa!” (Stampa!, stampa!), ma i tre giornalisti – dice l’autista – sono stati costretti a inginocchiarsi sul bordo della strada con le mani dietro alla nuca. L’auto, insieme ad altri veicoli che sono passati nel frattempo lungo la strada, fra i quali un’ambulanza, sono stati dati alle fiamme dai militari, che hanno poi caricato i tre giornalisti su un mezzo militare verso una destinazione sconosciuta.

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