X

Qatar contro Emirati Arabi. Ma siti e giornali hackerati da…Emirati Arabi

di Alberto Francavilla |17 Luglio 2017 16:20

epa06063501 A handout photo made available by the Kuwaiti News Agency (KUNA) shows Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, Qatar's Foreign Minister (L), received by Kuwait's Foreign Minister Sheikh Sabah al-Khalid al-Sabah at Kuwait Airport in Kuwait, 03 July 2017. Al Thani handed over a formal letter from the emir of Qatar to the emir of Kuwait, the main mediator in the Gulf crisis, in response to diplomatic and economic sanctions from Saudi Arabia and its allies, Egypt, the United Arab Emirates (UAE) and Bahrain on allegations that Qatar is funding extremism. Qatar was asked to agree to the group's demands or to face further sanctions after an initial deadline expired on 02 July, subsequently extended by a 48-hour dead line. EPA/KUNA HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Qatar contro Emirati Arabi. Ma siti e giornali hackerati da…Emirati Arabi (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Gli Emirati Arabi Uniti hanno orchestrato l’hackeraggio dei social media e siti di news del Qatar, con l’obiettivo di piazzare offensive ma false dichiarazioni nei confronti di Riad, attribuite all’emiro del Qatar, provocando una crisi diplomatica, come riferito dal Washington Post, citando agenti dell’intelligence Usa.

L’emiro Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani, a maggio, era stato citato come se avesse elogiato Hamas e affermato che l’Iran era una “potenza islamica”, come riportato dal Post. In risposta, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto e il Bahrein hanno interrotto i rapporti diplomatici e i trasporti con il Qatar il 5 giugno, accusandolo di sostenere il terrorismo.

Il Qatar, alla fine di maggio, aveva sostenuto che gli hacker avevano pubblicato false dichiarazioni dell’emiro, una spiegazione tuttavia respinta dagli Stati del Golfo.

Il Post ha riferito che gli agenti dell’intelligence USA la scorsa settimana hanno scoperto nuove informazioni: i principali funzionari governativi degli Emirati Arabi Uniti hanno parlato dell’hackeraggio, il giorno prima che si verificasse.

Gli agenti dell’intelligence, hanno dichiarato che non è chiaro se l’EAU abbiano hackerato i siti web o pagato per eseguirlo, ha riferito il quotidiano. Il Post non ha identificato gli agenti con cui ha parlato per il report. L’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti, Yousef al-Otaiba, in una dichiarazione ha negato il report, liquidandolo come “falso”, come detto dal Post.

“Ciò che è vero è il comportamento del Qatar. Finanziare, sostenere e consentire l’estremismo dei talebani, aver definito Hamas “il legittimo rappresentate del popolo palestinese”, incitando alla violenza, incoraggiando la radicalizzazione e minando la stabilità dei suoi vicini”, ha dichiarato l’ambasciatore.

Il Dipartimento di Stato americano, a una domanda della Reuters ha rifiutato qualsiasi commento. L’FBI era noto precedentemente, per aver lavorato con il Qatar, per indagare sull’hackeraggio.

Scelti per te