Caso Verro in Vigilanza. E la Tarantola non morde. Carlo Tecce, Fatto Quotidiano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Marzo 2015 - 16:12 OLTRE 6 MESI FA
Caso Verro in Vigilanza. E la Tarantola non morde. Carlo Tecce, Fatto Quotidiano

Caso Verro in Vigilanza. E la Tarantola non morde. Carlo Tecce, Fatto Quotidiano

ROMA – “Il 19 febbraio, il Fatto Quotidiano ha pubblicato una lettera (datata 25 agosto 2010) di Antonio Verro – scrive Carlo Tecce – consigliere di amministrazione Rai, a Silvio Berlusconi: un piano di sabotaggio contro otto trasmissioni considerate “anti-governative”. L’ex dirigente di Edilnord, amico di gioventù di Marcello Dell’Utri, non s’è dimesso”.

L’articolo di Carlo Tecce: E il presidente Anna Maria Tarantola, a distanza di un paio di settimane, convocata in commissione parlamentare di Vigilanza, ha detto poco, cioè non ha detto nulla: “Il testo fa emergere possibili eventuali profili di non coerenza con gli obblighi previsti per un membro del Cda”. Adesso i conflitti di interesse si chiamano “profili di non coerenza” e, per questo motivo, riferisce la Tarantola, l’azienda ha attivato la Commissione stabile per il codice etico. Poi l’ex dirigente di Banca d’Italia ha proseguito in burocratese: “A completamento degli approfondimenti effettuati, la Commissione dovrà comunicare gli esiti dell’istruttoria al presidente del Cda, del collegio sindacale e della Vigilanza, i quali una volta ricevuta la relazione procederanno alle valutazioni di competenza e sottoporranno le proprie conclusioni al cda per le conseguenti determinazioni”. Questo significa che esistono gli strumenti per cacciare Verro da Viale Mazzini, ma i tempi non saranno brevi, come chiedono il Movimento Cinque Stelle e il Partito democratico. Forza Italia, guidata da Renato Brunetta e Maurizio Gasparri, ha provato a interrompere la seduta perché Verro non ha confermato la paternità di quel fax spedito da Viale Mazzini verso villa San Martino di Arcore. Il presidente Roberto Fico non ha tentennato: “Non ci penso proprio (…).