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Isola di Budelli resta al banchiere: vince la burocrazia

di Emiliano Condò |15 Aprile 2015 20:09

Isola di Budelli resta al banchiere: vince la burocrazia (nella foto la spiaggia rosa)

ROMA – Una vittoria della burocrazia. Così su La Stampa Roberto Giovannini definisce la decisione del consiglio di Stato che ha lasciato la proprietà dell’isola di Budelli, una delle perle de La Madalena al banchiere Harte. Inquietante è soprattutto la motivazione: manca un piano di tutela perché l’ente Parco della Maddalena non l’ha mai realizzato. Scrive Giovannini:

L’unica speranza, a questo punto, è che Mr. Harte voglia davvero bene all’isola di Budelli. Perché quel che è assodato – ahinoi – è che il Parco della Maddalena, l’ente pubblico che aveva pure manifestato l’intenzione di acquisire l’isola, di Budelli e della sua celeberrima «Spiaggia Rosa» alla fin fine non gliene importava granché.

Come ha certificato formalmente il Consiglio di Stato, riconsegnando la proprietà della meravigliosa isoletta dell’arcipelago della Maddalena al suo, e a questo punto legittimo, proprietario, in tutti questi anni l’Ente Parco della Maddalena non ha mai messo nero su bianco il piano di tutela. Dunque, niente piano di tutela, niente diritto di prelazione per lo Stato. Budelli, in mano ai privati dal 1979, continuerà ad essere di proprietà di Mr. Harte, un facoltoso dirigente di banca, che se l’è comprata all’asta giudiziaria nel 2013, spendendo soltanto 2,9 milioni di euro.

È la solita storia italiana: per colpa della burocrazia un bene pubblico viene perduto per la comunità. Ancora non è chiaro se la responsabilità di questo clamoroso flop debba essere attribuita interamente al presidente dell’Ente Parco Arcipelago della Maddalena, Giuseppe Bonanno, o se debba essere condivisa con la Regione Sardegna, che il piano di tutela non l’ha tempestivamente approvato. Certo è che alla fine il progetto, ritenuto indispensabile per esercitare la prelazione, non c’era. E pare che anche nella maggioranza dei parchi del Belpaese questo importante strumento non sia operativo. L’Italia purtroppo è diventata questo.

La cosa positiva è che per fortuna l’isola, 160 ettari circondati da acque cristalline, è comunque protetta da vincoli e norme di tutela severissime che impediscono ogni modifica dei luoghi, chiunque sia il proprietario. Come spiega Sebastiano Venneri, responsabile Mare di Legambiente, «già oggi, ad esempio, non è possibile ad alcuno mettere piede sulla Spiaggia Rosa, la zona forse più delicata dell’isola, sia anche il custode o lo stesso attuale proprietario. A ciò si aggiunga che una porzione significativa è del demanio e tale rimarrà».

(…)

E Harte? Sarà certamente contentissimo: ha sempre dichiarato di essere innamorato di Budelli, che intende conservare intonsa, a parte una ripulitura dei sentieri e dei camminamenti e la creazione di pontili mobili per evitare che le molte barche che la affollano d’estate strappino la poseidonia dai fondali. Davvero, c’è da sperare che ami Budelli più di quanto l’abbiamo amata noi italiani. Per ignavia, burocrazia e sufficienza ci siamo fatti soffiare sotto il naso per quattro soldi un gioiello naturale.

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