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Libero: “Massimo D’Alema, vigneto a Otricoli e nomina “vignaiolo” alla Ismea”

di admin |6 Marzo 2014 10:33

Massimo D’Alema (Foto LaPresse)

ROMA – L’azienda vinicola di Massimo D’Alema si trova a Otricoli, in provincia di Terni, fu acquistata nel 2009 e produce vini di qualità. Tra i collaboratori dell’azienda, di cui i figli di D’Alema, Francesco e Giulia, possiedono il 70%, spunta anche il nome di Adolfo Orsini, che nel 2013 viene nominato consigliere dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare, Ismea. Una posizione che, secondo Giacomo Amadori di Libero quotidiano, è “strategica”.

Amadori su Libero quotidiano scrive:

“L’impresa è portata avanti con tenacia dal secondogenito dell’ex segretario dei Ds, il ventitreenne Francesco D’Alema. Lui e la sorella Giulia possiedono il 70% delle quote. Il restante 30 appartiene a Francesco Nettis, imprenditore pugliese nel settore energetico. I due fratelli lo scorso dicembre hanno acquisito l’1% dell’ex amministratore Andrea Bonini al prezzo di 12.768 euro. Facendo due conti, la tenuta acquistata tra il 2009 e il 2010 a 650 mila euro (400 mila di mutuo), vale oggi almeno il doppio”.

La figlia di D’Alema vive a New york e a occuparsi dell’azienda è soprattutto Francesco, che ha chiesto la qualifica di imprenditore agricolo professionale. E con l’ingresso dei D’Alema nell’impresa, arriva anche Adolfo Orsini come collaboratore:

“Con l’ingresso dei D’Alema nell’impresa viene ingaggiato un nuovo collaboratore, tale Adolfo Orsini. Per Melpignano è uno sconosciuto. L’uomo viene incaricato di occuparsi, come delegato della Madeleine, dell’acquisizione dei diritti di reimpianto delle viti e lo fa con successo. L’anno seguente viene promosso ad dell’Arusia, l’agenzia per l’innovazione in agricoltura della regione Umbria ed è probabilmente anche grazie alla sua esperienza che la Madeleine ottiene, nel 2010, 57mila euro di finanziamenti regionali”.

Ma chi è Orsini?

“dipendente di Asl, è l’ex sindaco diessino di Città di Castello (Perugia). Non basta. Orsini è stato socio nella Soluzioni di business (Sdb) di un altro umbro, quel Vincenzo Morichini a sua volta socio di D’Alema nella barca a vela Ikarus e suo fundraiser per la fondazione Italianieuropei”.

Quando nel 2011 Morichini viene coinvolto in una vicenda di appalti e mazzette, D’Alema e Orsini non vengono coinvolti nel procedimento:

“A questo punto il «vignaiolo» di D’Alema esce dai radar dei media. Per ricomparire il 27 settembre 2013, quando, con un decreto del ministero delle Politiche agricole, viene nominato consigliere dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare (Ismea).

Un incarico che più che per lo stipendio, 37 mila euro l’anno, è interessante per i compiti. Infatti dal sito ufficiale apprendiamo che «l’Ismea (…) realizza servizi informativi, assicurativi e finanziari e costituisce forme di garanzia creditizia e finanziaria per le imprese agricole ». Inoltre «favorisce il ricambio generazionale in agricoltura in base ad uno specifico regime di aiuto approvato dalla Commissione europea». Chissà se una conoscenza in un posto tanto strategico potrà essere d’aiuto per D’Alema e per il figlio viticoltore”.

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