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Raffaella Modaferri ammette: “Ero in divieto di sosta”. Il comandante: “Sarà multata”

di Gianluca Pace |5 Dicembre 2013 10:47

Raffaella Modaferri ammette: “Ero in divieto di sosta”. Il comandante: “Sarà multata”

ROMA – La nuova vice comandante dei Vigili urbani di Roma, Raffaella Modaferri, beccata in divieto di sosta e il nuovo comandante, Raffaele Clemente, al quale, nonostante l’affinità dei nomi, è stata probabilmente imposta dall’alto del Campidoglio, che chiede “scusa ai romani” e assicura che Raffaella Modaferri “pagherà la multa” può sembrare una scena da film comico alli ’60, invece è la realtà del Comune di Roma cui è stato ridotto dal sindaco Ignazio Marino.

La foto della Modaferri che scende, con buste e pacchetti, dall’auto in divieto di sosta è stata pubblicata da Repubblica con un articolo di Massimo Lugli.
Quasi certamente è stato un collega scontento che le ha tirato il colpo. La Modaferri non sembra essre molto amata dai Vigili di Roma, i quali hanno vissuto male la sua promozione, accompagnata da una rimozione degna di Gordon Gekko della precedente vice comandante, Donatella Scafati, che aveva retto con onore il lungo interim dopo le dimissioni del comandante.
L’articolo di Gabriele Isman:
Raffaele Clemente, numero uno dei vigili della capitale, affida a un comunicato del Campidoglio la risposta alle foto apparse su Repubblica che ritraggono la sua vice, Raffaella Modafferi, mentre parcheggia a una fermata di autobus, in divieto di sosta in viale Togliatti. Per Clemente «del tutto evidente che l’indisciplina alla guida sia una condotta che peggiora la qualità della vita di questa città. Ciò è ancor più lampante quando l’indisciplina è commessa da un appartenente alle forze dell’ordine.
Nel caso specifico, come non sempre accade, l’automobilista, il vicecomandante Modafferi, lealmente ammette la mancanza e attende la sanzione prescritta dal codice della strada. Fa questo conla compostezza che dovrebbe contraddistinguere ogni pubblico ufficiale, senza scomodare la «presunzione d’innocenza». La collega, ammettendo l’infrazione, si impegna anche ad infliggersi la relativa sanzione» scrive Clemente.
«Per quanto mi riguarda — aggiunge il comandante — intendo invece chiedere scusa ai cittadini romani per l’accaduto, riconoscendo il disvalore dell’episodio. Anche i vigili commettono infrazioni, e quando ciò accade, come in questo caso, devono fare il loro dovere, pagando le relative sanzioni come il resto dei cittadini. È questo il segnale di richiamo alla legalità che questa amministrazione vuole trasmettere e che tutti noi vogliamo a tradurre in azioni concrete». A chi ha parlato con lui, il comandante è apparso turbato e triste: «Si farà da sola la multa, ammesso che si sappia la data dell’infrazione ». Alla Modafferi da tregiorni fa Clemente ha affidato la delega alle unità operative con il compito di agevolare il traffico della Capitale. Dall’Arvu, il presidente Mauro Cordova definisce l’episodio delle foto «di una gravità unica» e chiede al Campidoglio di ritirare «la nomina di vice comandante alla dottoressa Modafferi. Per molto meno, fu destituito, dal sindaco Veltroni, l’ex comandante del Corpo Giovanni Catanzaro».
Ma la principale preoccupazione per Clemente ieri è stata un’altra: il 31 dicembre scadono le licenze per le frequenze delle radio analogiche in dotazione ai vigili romani. Rinnovarle costerebbe 3,6 milioni di euro all’anno. L’alternativa è il sistema Tetra, con un appalto vinto dalla Selex per 15 milioni quando il sindaco era Alemanno. I vigili romani da gennaio saranno così muniti di Gps, e all’inizio del 2014 sarà pronta anche la nuova sala operativa: i comandipotranno sapere in ogni momento dove si trova ogni singolo vigile. D’altro canto la geolocalizzazione satellitare è già attiva in varie città italiane: a Milano, per esempio, funziona dal 2007. A Roma alcuni gruppi — gli ex III, XVII, XIII, e il Git — hanno sperimentato il Tetra. «Anche da noi stanno distribuendo questo radio digitali — dice Gabriele Di Bella, del Fiadem e funzionario del II gruppo — ma l’accordo con l’attuale amministra-zione riguarda soltanto la sperimentazione del nuovo sistema a esclusione del Gps. I sindacati confederali sono contrari da sempre al Tetra, e non riusciamo a capire perché, visto che in altre città dove i colleghi hanno queste radio sin dal 2000 ci sono gli stessi sindacati. Credo che sia tempo di capire anche quanti siamo e cosa dovremmo fare: il Tetra ci permette tutto questo».
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