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Rovigo, lividi su bambina: condannato il padre a 3 anni

di Elisa D'Alto |5 Novembre 2015 1:40

Rovigo, lividi su bambina: condannato il padre a 3 anni

ROVIGO –  Una bambina picchiata dal padre, una storia di violenza che viene da Rovigo, emersa per caso, durante una visita in ospedale per altri motivi. E’ quello che racconta il Gazzettino:

Ha più volte alzato le mani sulla figlia piccola, ma la sua condotta violenta nei confronti della bambina gli è costata una pena di tre anni e due mesi di reclusione. Questo, infatti, l’ammontare della pena che un uomo di Merlara, accusato di maltrattamenti, ha patteggiato di fronte al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Rovigo, Pietro Mondaini.

Tutto ha preso le mosse nel febbraio scorso, quando la piccola è stata visitata dal pronto soccorso, in questo caso per motivi non legati alle botte ricevute. Ai medici, però, sono subito balzati agli occhi gli strani lividi che questa aveva sul corpo. Un segnale troppo evidente e più che eloquente, che ha spinto i sanitari ad avvertire l’autorità giudiziaria con una segnalazione.

Immediatamente sono scattate le indagini e la Procura di Rovigo ha raccolto subito elementi tali da far scattare già dopo pochi giorni la custodia cautelare in carcere. Per tre mesi, fino allo scorso maggio, l’uomo è stato recluso a Montorio. Nella sua ricostruzione dei maltrattamenti, anche sulla base delle intercettazioni ambientali all’interno dell’abitazione, durate una decina di giorni, l’accusa ha documentato una serie di episodi ripetuti a danno della bambina.

Che andavano dalle urla e dagli atteggiamenti che in qualche modo potevano provocare una sorta di prevaricazione psicologica nei confronti della piccola, a vere e proprie botte al suo indirizzo. È stato a questo punto che nel corso delle indagini, è scattato l’arresto. Il mosaico indiziario costruito attorno all’uomo si è composto infatti di numerosi elementi che lasciavano poco spazio ai dubbi. È proprio per questo che l’uomo, difeso dall’avvocato Lorenza Munari, ha scelto la via del patteggiamento. La pena concordata fra le parti è stata abbastanza alta, tre anni e due mesi di reclusione, a conferma di una condotta particolarmente grave nei confronti della figlia.

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