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Usa: scandalo previdenza nazisti. Entrarono come immigrati ma…

di FIlippo Limoncelli |1 Giugno 2015 8:52

Scandalo Usa per la previdenza ai nazisti

NEW YORK – Settant’anni dopo il mondo non ha ancora finito di dare la caccia ai criminali nazisti della seconda guerra Mondiale. E qualche volta la caccia rivela volti, nomi, situazioni incredibili. Ex SS che vivono tranquilli e beati, ex guardie di campi di concentramento che si sono rifatti una vita dopo aver contribuito a cancellarne a decine di migliaia.

Come racconta Anna Guaita sul Messaggero di Roma,

immaginate però lo sgomento di scoprire che le vostre tasse vanno a pagare la pensione a decine e decine di sospetti criminali nazisti. Questa doppia sorpresa è arrivata ieri negli Stati Uniti grazie a un’indagine federale voluta dalla deputata Carolyn Maloney lo scorso autunno, e che ha fatto seguito ad alcuni articoli dell’Associated Press. L’inchiesta è stata condotta dall’ufficio federale della Social Security (la pensione sociale) e ha rivelato che più di 20 milioni di dollari sono andati a pagare la pensione di 133 sospetti nazisti. Il pagamento di queste pensioni è finalmente cessato lo scorso dicembre, quando il Congresso ha votato quasi all’unanimità una legge che il presidente Obama ha prontamente firmato.

Resta il fatto che milioni di dollari sono già stati versati e non saranno mai recuperati. Come possa essere accaduto che ex nazisti abbiano goduto della pensione di anzianità americana non è chiaro. Ma ci sono abbastanza indizi per ricostruire parte di questo scandalo.

Prima di tutto bisogna ricordare che dopo la fine della guerra gli Stati Uniti furono investiti da un enorme flusso di immigrati. Nella folla si nascosero anche tanti ex nazisti, semplicemente mentendo: la Germania era stata distrutta, e non c’erano più uffici per carte d’identità o certificati di nascita. Alcuni studiosi calcolano che almeno 10 mila ex nazisti sono riusciti a entrare negli Usa di nascosto. E qui si sono rifatti una vita, sempre tacendo sul loro passato. Ma ci sono anche alcune decine di ex ufficiali che hanno ottenuto il permesso di restare negli Usa, a patto che collaborassero contro il comunismo: divennero cioè informatori e spie. Solo nel 1979 si cominciò a indagare attivamente sugli ex-nazisti negli Usa, e fu aperto un ufficio dell’Fbi incaricato di identificare ed espellere i sospetti: almeno 300 furono trovati e buttati fuori. Ma sembra che – per evitare clamore e scandali – ad alcuni fu concesso di continuare a riscuotere la pensione sociale, purché se ne andassero alla chetichella. A godere del trattamento con i guanti sono stati tra gli altri l’SS Martin Hartmann, Wasyl Lytwyn e Peter Mueller, la guardia al campo di concentramento di Mathausen Martin Bartesch, e quello di Auschwitz Jacob Denzinger (…)

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