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Tumore al fegato, una speranza dall’aspirina: prevenzione efficace a basso costo

di admin |3 Luglio 2012 9:57

ROMA – L’aspirina a basso dosaggio previene il tumore al fegato. In 7 casi su 10 questo tipo di tumore è legato a conseguenze di un’infezione virale. A rischio di ricaduta sono coloro affetti da epatite cronica B e C, circa il 10% della popolazione mondiale. In Italia le persone a rischio sono 1,6 milioni, ma i malati in tutto il mondo sono 600 milioni secondo l’Oms, Organizzazione mondiale della Sanità. La scoperta arriva dai ricercatori del San Raffaele di Milano. Lo studio, in collaborazione con lo Scripps Research Institute di La Jolla in California, è stato pubblicato Pnas.

La prevenzione è la parola chiave dato l’alto numero di soggetti a rischio per questo tumore, che uccide circa 1 milione di persone l’anno di cui 12 mila solo in Italia. La terapia preventiva del San Raffaele, tra l’altro a basso costo, è basata su aspirina e clopidogrel a basso dosaggio, due farmaci anti-coagulanti e antipiastrinici.

I farmaci sono efficaci perché le piastrine contribuiscono al danneggiamento delle cellule del fegato, attirando i linfociti citotossici. Aspirina e clopidogrel riducono l’accumulo dei linfociti, che a lungo andare non riescono a contrastare l’infezione delle epatiti croniche, e riducono l’insorgenza del tumore. La ricerca è stata condotta sui topi e non ha evidenziato effetti indesiderati, facendo ben sperare anche per l’uomo.

Luca Guidotti, responsabile dell’Immunopatologia del San Raffaele, ha spiegato: “E’ una via innovativa di cura che identifica le piastrine al centro di questa malattia molto complessa. Il fatto poi che l’aspirina e il clopidogrel siano farmaci generici, approvati per i disordini trombotici, permetterà un avvio rapido di test su malati con epatite virale cronica”.

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