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Cuore: team israeliano lo “ripara” usando cellule della pelle

di Lorenzo Briotti |25 Maggio 2012 20:10

PARIGI – Scienziati israeliani hanno prelevato cellule della pelle in pazienti con insufficienza cardiaca e le hanno trasformate in cellule in grado di riparare il muscolo cardiaco danneggiato. La tecnica finora è stata testata solo sui ratti e potrebbe richiedere fino a un decennio prima di superare i trial necessari perché sia utilizzata negli esseri umani; ma pur con questa cautela, si tratta di un importante passo in avanti perché il fatto che le cellule trapiantate appartengano agli stessi pazienti potrebbe evitare il problema del rigetto.

La ricerca ha utilizzato il metodo cosiddetto delle cellule staminali pluripotenti indotte umane (hiPSC), una scoperta abbastanza recente che è considerata un’entusiasmante alternativa al metodo, più controverso, delle cellule staminali embrionali. L’obiettivo è fare in modo che, se vengono utilizzate le cellule proprio di un paziente, queste saranno accettate dal sistema immunitario e non attaccate. Studi recenti hanno dimostrato che è possibile prelevare le hiPSC da persone giovani e in salute e queste sono in grado di trasformarsi in cellule per il cuore; ma finora non era possibile ottenerle da pazienti anziani e malati; ne era possibile che le cellule cardiache create dalla hiPSC potessero integrarsi con il tessuto cardiaco esistente.

In pratica, il team israeliano ha prelevato le cellule della pelle da due uomini con scompenso cardiaco e mescolato le cellule con un cocktail di geni e prodotti chimici in laboratorio per creare una ‘terapia’ di cellule staminali; le cellule create sono risultate identiche alle cellule muscolari di un cuore sano; e quando queste cellule sono state trapiantate in un ratto, hanno cominciato a creare collegamenti con il tessuto cardiaco circostante.

“Quello che è nuovo ed emozionante della nostra ricerca è che abbiamo dimostrato che è possibile prendere le cellule dalla pelle di un paziente anziano con insufficienza cardiaca avanzata e arrivare a sue proprie cellule, ricreate in laboratorio, che sono sane e giovani, l’equivalente delle cellule del suo cuore, nella fase in cui era appena nato”, ha spiegato Lior Gepstein, professore di cardiologia al Technion-Israel Institute of Technology and Rambam Medical Center ad Haifa.

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