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Tumore al fegato: un algoritmo e una goccia di sangue per predire la malattia 10 anni prima

di redazione Salute |31 Gennaio 2024 12:30

foto Ansa

Nel costante sforzo di anticipare e prevenire le gravi malattie, un notevole passo avanti è stato compiuto nella lotta contro il tumore al fegato, grazie a un algoritmo innovativo che può predire la malattia fino a 10 anni prima che si manifesti.

Lo studio rivoluzionario

L’Istituto Nazionale di Gastroenterologia Irccs “Saverio de Bellis” di Castellana Grotte, insieme ai ricercatori dell’Università di Modena, ha condotto una ricerca pionieristica coinvolgendo 545 pazienti affetti da cirrosi epatica, una grave malattia degenerativa del fegato. Sfruttando una singola goccia di sangue e una durata di studio di 12 anni, i ricercatori sono riusciti a sviluppare un algoritmo avanzato che si basa su specifici biomarcatori nel sangue.

Il punteggio GALAD, chiave per la predizione del tumore al fegato

L’algoritmo all’avanguardia, noto come GALAD, incorpora tre biomarcatori cruciali: alfafetoproteina, alfafetoproteina-L3 e des gamma carbossi protrombina. Questi biomarcatori, analizzati attraverso il punteggio Galad, consentono una diagnosi in percentuale sulla combinazione di tali parametri. Il Prof. Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell’Istituto de Bellis, sottolinea l’eccezionalità di questo approccio, dichiarando che il punteggio GALAD può quantificare il rischio di sviluppare il tumore al fegato addirittura dieci anni prima della sua manifestazione.

Importanza della prevenzione

Il carcinoma epatocellulare è attualmente la terza causa più comune di decessi per tumore, con un’incidenza in aumento, soprattutto in Europa e nei Paesi del Mediterraneo. I pazienti con cirrosi epatica sono particolarmente a rischio, rendendo cruciale individuare la malattia nelle sue fasi iniziali quando è ancora asintomatica. Il programma di sorveglianza dei pazienti con cirrosi epatica è essenziale, riducendo la mortalità per epatocarcinoma del 37%.

Prognosi e utilizzo del punteggio Galad

Oltre a predire la malattia, il punteggio Galad ha dimostrato di avere un valore prognostico significativo, correlato direttamente alla progressione del tumore. Il Prof. Giannelli enfatizza che ci sono ancora molte aree in cui il Galad potrebbe essere utilizzato come supporto decisionale nella gestione dei pazienti con tumore epatico, e numerose ricerche sono attualmente in corso presso l’Istituto de Bellis.

Una tecnologia avanzata limitata alla Puglia

Attualmente, la tecnologia basata sui biomarcatori Galad è disponibile solo in Puglia, rendendola unica nella regione del Sud Italia, oltre al possesso dell’Asl Novara in Piemonte. La capacità di individuare precocemente un tumore al fegato, notoriamente aggressivo, apre la strada a percorsi di trattamento più efficaci e mirati, offrendo una prospettiva ottimale per i pazienti.

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