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Tumori: in Italia si sopravvive di più. Prostata 90%, seno 86%, colon 64%

di Riccardo Galli |17 Gennaio 2020 14:49

Tumori: in Italia si sopravvive di più. Prostata 90%, seno 86%, colon 64% (foto d'archivio Ansa)

Tumori: in Italia si sopravvive di più. Prostata 90%, seno 86%, colon 64% (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Tumori, cancro, neoplasie…quale che sia il nome la sopravvivenza alla malattia aumenta in tutto il mondo. E, cosa non del tutto scontata e di cui l’opinione pubblica non è per nulla consapevole, la sopravvivenza aumenta in Italia più che altrove, in Italia più che in Europa.

Per sopravvivenza si intende l’essere appunto ancora in vita cinque anni dopo l’insorgenza e diagnosi del tumore, cancro, neoplasia. Ce ne sono tante di malattie oncologiche, qui si misura la sopravvivenza alle più diffuse.

Cancro alla prostata, quasi una condanna per i maschi dai settanta anni in poi. Tasso di sopravvivenza al tumore prostatico è in Italia del 90 per cento. La media europea dice: sopravvivenza allo stesso cancro pari ad 87 per cento.

Cancro al seno, una costante minaccia per le donne. Tasso di sopravvivenza in Italia al cancro al seno: 86 per cento. Tasso di sopravvivenza registrato in Europa per analogo tumore: 83 per cento.

Cancro al colon, neoplasia in crescita purtroppo per entrambi i sessi. Tasso di sopravvivenza registrato in Italia: 64 per cento. Tasso di sopravvivenza al cancro al colon in Europa: 60 per cento.

Cancro al polmone, perfino per questo big killer la sopravvivenza che si registra in Italia in caso di tumore polmonare è di un punto superiore alla media europea: 16 contro 15 per cento.

90 e poi 86 e poi 64 e infine 16 a confronto rispettivamente di 87 e 83 e 60 e 15. Non son due quaterne da giocarsi al lotto (anche se, volendo…). Sono il vantaggio in termini di vita, anni di vita che i malati di cancro in Italia hanno rispetto ai colpiti dagli stessi tumori in altri paesi d’Europa. Più nni di vita, maggior sopravvivenza che non cadono dal cielo, derivano ovviamente dalle cure che si ricevono. E se fa vivere di più, se offre più vita ai malati di cancro la Sanità italiana tanto mala non deve essere, proprio no. Ma la gente, quel corpo magmatico, quella lava in perenne di questi tempi scorrimento infuocato ha perso la consapevolezza di ciò di cui dispone: una delle migliori Sanità pubbliche al mondo. Che, se e quando diventa mala sanità, è perché la gente qua e là coagulata in società incivile ci mette le mani in complicità con la politica e la Pubblica Amministrazione. Mani rapaci sulla Sanità, mani di gente votata da gente. 

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