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Vaccino, non solo trombosi: Ema indaga sulla sindrome da perdita capillare. Ecco cos’è e quali sono i sintomi

di Redazione Blitz |10 Aprile 2021 13:54

Vaccino, non solo trombosi: Ema indaga sulla sindrome da perdita capillare. Ecco cos'è e quali sono i sintomi

Non solo trombosi: una delle patologie che in questi giorni sono state collegate ad alcuni vaccini contro il Covid è la sindrome da perdita capillare, su cui la commissione di farmacovigilanza dell’Ema per la valutazione dei rischi (Prac) ha avviato una revisione e valutare le segnalazioni di cinque casi in persone che sono state sottoposte al vaccino di AstraZeneca. 

Chi colpisce la sindrome capillare

La sindrome da perdita capillare ha un’incidenza di un caso su un milione di individui. L’incidenza è stata calcolata da una ricerca americana sulla popolazione in condizioni di normalità, precedenti alla pandemia.

In Europa i ricercatori, secondo gli studi scientifici pubblicati, hanno descritto 69 casi in 20 anni, dal 1996 al 2016, con tassi di sopravvivenza del 78% a cinque anni dall’insorgenza della sindrome, e del 70% a dieci anni.

Che cos’è la sindrome da perdita capillare

“La sindrome da perdita capillare, o sindrome di Clarckson, è una malattia vascolare che colpisce il sistema capillare. Viene provocata da un processo infiammatorio che attacca le cellule endoteliali e che può essere causato da un virus (anche dal Covid) o da altri fattori. La conseguenza è che si produce un meccanismo che porta la parete dei capillari a infiammarsi, le cellule si separano le une dalle altre e avviene una fuoriuscita di plasma e proteine plasmatiche che strasvasa nei tessuti circostanti, connettivi e muscolari. Il sangue diventa così più concentrato, meno fluido”, spiega Paolo Tondi, direttore del servizio di Angiologia del Policlinico Gemelli di Roma e presidente della Società italiana di Flebolinfologia.

I sintomi della sindrome da perdita capillare

“I sintomi si riconoscono – aggiunge – per la presenza di edemi a braccia e gambe, una riduzione di pressione arteriosa e riduzione dell’albumina. In queste condizioni, dall’esame dell’emocromo, emerge un’emoconcentrazione, ossia il sangue risulta essere più concentrato”, spiega Tondi.

Il paziente affetto da questa sindrome presenta uno stato di malessere, dolori e gonfiore agli arti. “Normalmente i casi sono molto pochi, e generalmente la sindrome non ha esiti fatali se non i rarissimi casi”, chiarisce Tondi.

“Diagnosticata la sindrome, si interviene con la terapia: iniezione in endovena di immunoglobuline. A quel punto la patologia regredisce nei 2-5 giorni successivi”.

Sindrome da perdita capillare e trombosi

I meccanismi di questa malattia, scoperta solo negli anni ’60, sono simili – dicono gli esperti – a quelli della trombosi. In questa fase, non è ancora chiaro se esista un nesso causa-effetto tra  alcuni vaccini anti-Covid e i casi segnalati all’Agenzia del farmaco europea. Una risposta dagli scienziati dell’Ema dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.  

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