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Alghe letali. Studio Harvard: “Loro la causa dell’estinzione di massa di 445 milioni di anni fa”

di redazione Blitz |18 Luglio 2018 18:25

Alghe letali. Studio Harvard: "Loro la causa dell'estinzione di massa di 445 milioni di anni fa" (Foto Ansa)

Alghe letali. Studio Harvard: “Loro la causa dell’estinzione di massa di 445 milioni di anni fa” (Foto Ansa)

LONDRA – L’estinzione di massa risalente a circa 445 milioni di anni fa che provocò la scomparsa di molte specie marine potrebbe essere stata scatenata da una fonte inaspettata, ovvero dalle alghe: [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] è quanto emerge da un nuovo studio condotto presso l’Harvard University.

Gli esperti ritengono che nel tardo ordoviciano (il secondo dei sei periodi geologici in cui è suddivisa l’era geologica paleozoica) le piante marine abbiano assorbito dall’atmosfera notevoli quantità di anidride carbonica e senza la presenza del gas, che intrappola il calore del sole nell’atmosfera, il pianeta si è rapidamente raffreddato. Il raffreddamento ha innescato l’estinzione di massa, l’unico grande evento di estinzione globale nella storia geologica da collegare al raffreddamento del pianeta.

I ricercatori hanno fatto la recente scoperta studiando antichi sedimenti oceanici rinvenuti in Nevada: i campioni, costituiti principalmente da argillite e calcare, contenevano composti derivati dalla clorofilla, sostanza prodotta dalle alghe.

Per un periodo di qualche milioni di anni, la quantità di questi composti è aumentata di circa cinque volte, secondo le stime del team, e ciò indica che le alghe, al momento dell’estinzione nel tardo ordoviciano, avevano subito un aumento esplosivo, come riportato dal Daily Mail.

Ciò potrebbe aver innescato un veloce raffreddamento, secondo Ann Pearson, scienziata ambientale dell’Harvard University e una dei coautori dello studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience.

La nuova ricerca “rivela come l‘evoluzione delle alghe potrebbe essere stata fondamentale per regolare il ciclo del biossido di carbonio della Terra”, ha detto Richard Pancost, un biogeochimico dell’università di Bristol nel Regno Unito, non coinvolto nello studio, a Earth and Space Science News (ESSN).

La rapida cattura del biossido di carbonio ne avrebbe comportato una maggiore estrazione dall’atmosfera e l’intrappolamento nel fondo del mare; ciò avrebbe avuto grandi ripercussioni sul ciclo del carbonio della Terra e sulla temperatura del pianeta.

Secondo ESSN, i livelli di biossido di carbonio atmosferico sarebbero stati dimezzati e ciò avrebbe innescato diversi gradi Celsius di raffreddamento rapido nell’arco di pochi milioni di anni, il che potrebbe aver spinto la glaciazione del tardo ordoviciano.

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