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Apple, in arrivo il nuovo iWatch? Cook punta sulla tecnologia indossabile

di Daniela Lauria |29 Maggio 2013 8:54

Apple, in arrivo il nuovo iWatch? Cook punta sulla tecnologia indossabile

NEW YORK (STATI UNITI) – La tv resta un’area di ”grande interesse”, così come ha molte potenzialità il settore delle tecnologie da vestire. L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, non entra nel dettaglio, si limita a commenti generali e afferma: ”Abbiamo prodotti rivoluzionari” in cantiere, i ”nostri piani, ai quali lavoriamo da tempo, sono incredibili”.

Come, ad esempio, l’attesissimo iWatch, l’orologio Apple che integra le funzioni dell’iPhone. Il suo lancio non ci sarà prima del 2014 ma in attesa del modello con la “mela morsicata” che promette ancora una volta di rivoluzionare un mercato già esistente, si può già scegliere tra diversi modelli di smartwatch con sistema operativo Android. E Cook questo lo ha ben presente, per questo dal palco della All Things Digital Conference promette “cose incredibili” non senza sminuire i prodotti della concorrenza.

In particolare Apple butta un occhio ai prodotti dedicati al running. È il caso di Nike+ Fuelband, il bracciale che si propone di sostituire il personal trainer, monitorando passi, tempo e calorie consumate durante gli allenamenti e, grazie ai led colorati e all’accelerometro integrato, aiuta a capire quando si è raggiunto il proprio obiettivo. E poi ci sono le scarpe, sempre firmate Nike, che si collegano all’iPod per correre a ritmo di musica.

E poi ci sono i temutissimi Google Glass che vanno oltre sia il cellulare che il pc: lo schermo è integrato nelle lenti degli occhiali e ci segue ovunque andiamo e qualsiasi cosa facciamo. Una bella prova futurista che però, secondo Cook, non riuscirà a trovare il giusto appeal sul mercato di massa.

Alla All Things Digital Conference, Cook parla per un’ora e mezzo: dalle tasse all’andamento in Borsa, che è stato ”frustrante per gli investitori e anche per noi”. ”Dobbiamo concentrarci sui prodotti, farli nel miglior modo possibile. Se facciamo questo il resto – dice riferendosi all’andamento a Wall Street – arriverà da solo”. Cook si sofferma anche sulle tasse e si difende: “Non usiamo trucchi fiscali”. Anzi rilancia: “Il sistema di imposizione delle tasse negli Stati Uniti va riformato e semplificato”.

Si definisce molto diverso da Steve Jobs, salvo poi affermare di essere molto simile al suo predecessore sulle cose più importanti. E a chi gli domanda se Apple intendesse usare i miliardi di dollari di liquidità a disposizione, Cook risponde: Apple fa shopping ”a un tasso lo scorso anno di un’acquisizione ogni 60-75 giorni. Forse sei in un anno. Solo in questo esercizio fiscale ne ha fatte nove”. Apple, però non sta cercando grandi acquisizioni ma allo stesso tempo ”non le escludiamo. Non siamo contrari se hanno senso”.

Infine, a poche ore dall’uscita dei numeri della International Data Corp (Idc), che prevedono il sorpasso dei tablet su tutti i pc grazie anche al boom di Android, Apple ammette di guardare alla concorrenza: ”Non ho la testa nascosta nella sabbia”.

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