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Apple batte class action su iPod: con iTunes non violate le norme Antitrust

di Daniela Lauria |16 Dicembre 2014 23:08

Steve Jobs

NEW YORK – Apple non ha violato le norme Antitrust. E’ il verdetto raggiunto dalla giuria di Oackland chiamata a esprimersi su una class action da 1 miliardo di dollari depositata 10 anni fa contro Apple per monopolio nella musica digitale con i vecchi iPod, che consentivano di ascoltare solo la musica scaricata da iTunes.

Secondo i promotori della class action Apple sarebbe stata responsabile di un complotto anti-concorrenza, per impedire ai possessori di iPod di ascoltare brani musicali scaricati da altri negozi digitali sui suoi dispositivi, obbligandoli in questo modo ad acquistare musica solo da iTunes, lo store online di Cupertino. La causa faceva riferimento agli anni 2006-2009, periodo dopo il quale Apple aveva aperto alla possibilità di acquistare anche su negozi virtuali diversi da iTunes.

Una buona notizia per lo storico marchio fondato da Steve Jobs, alle prese anche con un’altra causa: l’appello presentato contro la sentenza che la giudica colpevole di un cartello dei prezzi per gli ebook.

”Abbiamo creato l’iPod e iTunes per offrire ai consumatori le migliori modalità per ascoltare la musica – afferma Apple, commentando la decisione della giuria – Ogni volta che aggiorniamo questi prodotti, lo facciamo per migliorare l’esperienza dei consumatori”.

La giuria, composta da otto persone, ha raggiunto il verdetto dopo tre ore di camera di consiglio: Apple non ha usato un software per bloccare la musica venduta da altri negozi sull’iPod per assicurarsi il monopolio del mercato musicale digitale. La decisione, se confermata, mette fine a una class action avviata dieci anni fa e approdata dinanzi ad una corte federale solo agli inizi di dicembre.

Il caso su cui la giuria si è trovata a deliberare è molto diverso da quello presentato quando si è aperto il processo. I legali hanno infatti scoperto che due dei ricorrenti inizialmente nominati nella class action non avevano acquistato l’iPod nel periodo oggetto dell’azione legale e sono stati rimossi. Il giudice ha offerto all’accusa la possibilità di nominare un’altra persona ma i tempi stretti non le hanno consentito di testimoniare.

L’azione legale è stata avviata rappresentando otto presunti milioni di consumatori danneggiati da Apple, che non consentendo musica diversa da iTunes sull’iPod ha spinto al rialzo i prezzi dei dispositivi. I ricorrenti chiedevano 350 milioni di dollari in danni che, secondo la legge Antitrust, sarebbero potuti triplicare. Nonostante la sconfitta, i ricorrenti non mollano e intendono ricorrere in appello.

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