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Uber, auto a guida autonoma “non programmata per frenate di emergenza”

di Redazione Blitz |25 Maggio 2018 20:05

Uber, auto a guida autonoma "non programmata per frenate di emergenza"

Uber, auto a guida autonoma “non programmata per frenate di emergenza”

SAN FRANCISCO – La vettura sperimentale a guida autonoma di Uber non è stata programmata per fermarsi davanti agli ostacoli che trova nel percorso, compreso il pedone colpito e ucciso lo scorso marzo in Arizona, secondo quanto sostengono i detective federali. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]   I sensori di un SUV Uber, in prova a Tempe, hanno rilevato la donna che di notte stava attraversando una strada al di fuori delle strisce pedonali e concluso che “era necessaria una frenata di emergenza per attenuare gli effetti dell’impatto”, come dichiarato in una relazione preliminare dal National Transportation Safety Board, ma il sistema non ha potuto attivare i freni. 

“Uber ha stabilito che durante la guida autonoma, le manovre di frenata di emergenza non sono abilitate, così da evitare falsi allarmi e funzionamenti irregolari del veicolo”, sostengono i detective.

Secondo gli elementi raccolti fino ad ora risulta che l’auto a guida automatizzata stava viaggiando a 69 km orari in un tratto di strada a due corsie con limite di 72 km orari e che l’addetta al controllo del mezzo era intenta ad osservare lo schermo per la gestione del sistema di guida computerizzata, scrive Bloomberg.

Il SUV Volvo XC90 coinvolto nella collisione a Tempe era anche dotato di una serie di sensori che potevano attivare un sistema di frenata automatica, il City Safety. Il veicolo è anche in grado di rilevare la consapevolezza del guidatore. Tuttavia, i sistemi ogni qual volta il SUV viene utilizzato in modalità di guida autonoma sono disabilitati.

“Sembra una grave dimenticanza nella progettazione” ha dichiarato Bryant Walker Smith, professore University of South Carolina che studia le normative autonome sui veicoli. “La relazione chiarisce che un veicolo a guida autonoma è stato testato su strade pubbliche quando non era ancora abbastanza sicuro e ha ucciso un pedone. Questa è la conclusione”, ha detto William Wallace, analista politico per Consumers Union in una dichiarazione. “Il sistema di Uber non è stato in grado di capire e reagire adeguatamente a ciò che lo circondava e si è affidato eccessivamente all’operatore umano, ed era troppo pericoloso per essere testato su una strada chiusa”.

Il dipartimento di polizia di Tempe ha completato le indagini sull’incidente. Nel frattempo Uber ha avviato una revisione sulla sicurezza dei veicoli a guida autonoma e assunto un ex presidente del NTSB come consulente per la sicurezza.

Radar e lidar della vettura Uber hanno rivelato la presenza di Elaine Herzeberg, 49 anni, 6 secondi prima dell’impatto classificandola prima come oggetto sconosciuto, poi come veicolo, infine come bicicletta. Il sistema ha concluso che avrebbe colpito qualcosa 1,3 secondi prima dello schianto. Ha colpito la Herzberg mentre viaggiava a 39 miglia all’ora.

La Herzberg ha attraversato la strada in direzione perpendicolare al flusso di traffico in una zona non direttamente illuminata e sfortunatamente, indossava vestiti scuri e la sua bicicletta non aveva catarifrangenti laterali. Inoltre, è risultata positiva al test tossicologico per metanfetamina e marijuana.

La famiglia di Herzberg ha risolto la controversia legale con Uber poco dopo l’incidente, ma non ha rivelato termini dell’accordo. “E’ un’inadempienza umana, in particolare degli ingegneri che hanno operato determinate scelte”, ha commentato Ryan Calo, professore di legge all’University of Washington, a proposito della collisione.

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