Tutto questo grazie ad una legge in dirittura d’arrivo che, da aprile, darà ad ogni famiglia la possibilità di scegliere chi dovrà usufruire dei 10 mesi di congedo di maternità/paternità. Il concetto di base, secondo liberali e conservatori è molto semplice: il sesso non può in alcun modo essere una discriminante in fatto di lavoro e carriera. Così, se la famiglia sceglie liberamente al momento della nascita di un bimbo, non ci saranno più datori di lavoro che non assumono donne giovani per paura della maternità.
La legge trova consensi in tutto il parlamento. Del resto ad aprire il fronte erano stati i labouristi di Blair e Brown introducendo due settimane di licenza di paternità di due settimane. E su questo aspetto la concordanza di vedute con David Cameron è totale. Il primo ministro inglese, infatti, alla nascita di sua figlia Florence Rose Endellion se ne restò fuori dalla vicende politiche per tutte e due le settimane previste, disertando anche la visita papale.
A protestare, per ora, è solo parte del mondo imprenditoriale. “C’è la crisi, è un disastro” ha detto David Frost, responsabile della Camera di Commercio. Disastro o meno, in Gran Bretagna sono decisi a fare da apripista: mamma e papà sono uguali e uguali devono essere i diritti.