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Lavoro, belli favoriti: “Indennizzate i brutti”

di Maria Elena Perrero |6 Settembre 2011 11:34

George Clooney (foto LaPresse)

ROMA – La bellezza serve anche sul lavoro. Non ascoltate chi dice che non conta nulla, che a valere sono cervello, curriculum e conoscenze. Anche l’aspetto fisico ha il suo peso. Se non ve ne foste ancora accorti, la conferma arriva dagli Stati Uniti.

Le statistiche parlano chiaro, sostiene l’economista Daniel S. Hamermesh, professore all’Università del Texas di Austin, nel suo ultimo libro “Beauty Pays – Why Attractive People Are More Successful” della Princeton University Press: l’aspetto fisico aiuta a far carriera e a guadagnare di più. Per questo Hamermesh lancia una proposta:  visto che i belli guadagnano il 4 per cento in più dei brutti e le belle l’8 per cento, bisognerebbe pensare a un “risarcimento morale” per i meno esteticamente dotati.

La questione è arrivata anche in tribunale, con cause contro discriminazioni basate sull’aspetto fisico.

L’economista ha calcolato anche che gli uomini, se brutti, subiscono una penalizzazione del 13 per cento in busta paga. La differenza cresce fino al 17% per gli uomini e al 12% per le donne in caso di bellezza sfolgorante. Hamermesh non è nuovo a cause che legano aspetto fisico e lavoro. Otre che professore è consulente per chi si è rovinato l’aspetto lavorando, dalla gobba per il computer al sovrappeso per la vita sedentaria. Secondo lui per tutelare i brutti sarebbe utile rifarsi alle leggi che proteggono i disabili.

Sulla bellezza i criteri sono certo meno chiari, ma, fa notare Hamermesh, “se la maggior parte delle persone è d’accordo che il viso di una persona è ‘bello’, ‘mediamente bello’ o ‘brutto’, questo è ciò che conta. Per esempio: siccome George Clooney è l’uomo più fotografato d’Italia, possiamo presumere che le donne italiane lo ritengano bello”.

Anche il ricercatore Timothy Judge, dell’Università della Florida, ha dimostrato che la bellezza aiuta sul lavoro, perché aumenta l’autostima e le attenzioni degli altri. “Chi è bello guadagna di più, indipendentemente da intelligenza e preparazione”, ha scritto dopo un attento esame di uomini e donne tra i 25 e i 75 anni.

 

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