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Sacra Rota: annullati celebri. Cossiga, Gassman, Carolina di Monaco, Tortora…

di Warsamé Dini Casali |6 Novembre 2014 11:41

Sacra Rota: annullati celebri. Cossiga, Gassman, Carolina di Monaco, Tortora…

ROMA – Sacra Rota: gli annullati celebri. Cossiga, Gassman, Carolina di Monaco, Tortora... Dire che il terzo grado di giudizio del tribunale della Chiesa annulla un matrimonio non è corretto: la Romana Rota (da 30 anni non è più Sacra), la nostra Cassazione, dichiara al massimo illegittimi i presupposti di una unione consacrata in Chiesa, giacché il matrimonio, un sacramento, resta indissolubile. Ogni anno sono 200 le unioni annullate, non tutte riguardano celebrità e personaggi di rango. Ma, storicamente, i vip hanno sempre avuto una corsia preferenziale. Non necessariamente più veloce.

Se Enrico VIII ha dovuto fondare la Chiesa anglicana per poter divorziare da Caterina d’Aragona, Carolina di Monaco ha dovuto impiegare 12 anni per far decadere l’unione con Philippe Junot e potersi risposare. Altri aristocratici famosi “annullati” sono la principessa Irene d’Orange d’Olanda, il principe Sforza Ruspoli, Amedeo d’Aosta, Carla d’Orleans. Per comprendere i requisiti che consentono di dichiarare mai esistito un matrimonio è utile scorrere l’elenco di celebrità che vi hanno ricorso. Il tribunale ecclesiastico si occupa solo di verificare la validità dei matrimoni sottoposti ad esame: per esempio, uno dei coniugi aveva un deficit cognitivo, è stato costretto, il matrimonio è simulato, ecc… Ciò che è successo nel matrimonio serve solo a confermare o meno la validità iniziale.

Per esempio Renato Rascel e Nora Ricci: la moglie convinse i giudici che il marito non credeva dall’inizio all’obbligo di fedeltà reciproca. Le faceva le corna, la “supplica” ai giudici uditori chiariva che il comportamento di Rascel rappresentava un “vizio nell’accettazione assoluta dell’indissolubilità del vincolo”. Annullati sono stati Enzo Tortora (con Pasqualina Ariello). Vittorio Gassman e Nora Ricci furono sciolti dal vincolo perché il matrimonio era simulato, cioè contratto per convenienza.

Annullati sono stati quello tra Francesco Cossiga e Giuseppa Sigurani (due figli). Tra Sandra Milo diciassettenne e il marchese Cesare Rodrighero (ma aspettarono 20 anni per una unione che durò una settimana). Di solito intendiamo quali requisiti per l’illegittimità l’impotenza, il matrimonio “rato e non consumato”, quello simulato. Ma , abbiamo visto, conta anche la determinazione a non credere all’indissolubilità del vincolo, a non volere figli.

Le “perversioni” hanno il loro peso: ninfomania (o satiriasi per i maschi), travestitismo e voyeurismo (triolismo). Poi l’omosessualità o la bisessualità di uno dei coniugi. Il fatto che si è stati costretti o plagiati al momento della scelta di sposarsi. Fino a qualche tempo fa anche aver partecipato attivamente alla contestazione sessantottina o l’iscrizione al partito comunista.

La ragazza avviata alla vita religiosa che resta incinta, chiede lumi al padre spirituale e si sposa: nozze nulle per la mancanza di libera scelta. Nullo il matrimonio del carabiniere che fugge con una minorenne e poi viene costretto «con minacce» a sposarsi. Nulle le nozze del convinto ecologista che considerava irresponsabile mettere al mondo figli. E anche: eccessivo amore per il lavoro a scapito degli obblighi derivanti dal matrimonio. (Andrea Garibaldi, Corriere della Sera)

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